Il Mec: sono ottimisti gli industriali italiani di Sandro Doglio

Il Mec: sono ottimisti gli industriali italiani / risultati dell'ultima inchiesta sulla congiuntura Il Mec: sono ottimisti gli industriali italiani Il giudizio degli imprenditori è il più positivo dal 1963 • L'incremento della produzione è « vigoroso », gli investimenti registrano un « maggiore dinamismo », anche per l'edilizia « le speranze di un rilancio sono fondate» - Buone previsioni negli altri paesi della Comunità (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 24 agosto. « Un grado di ottimismo mai raggiunto dal 1963 » viene definito dal Mec il giudizio espresso dagli imprenditori italiani sull'attuale congiuntura economica, nel corso dell'ultima delle periodiche inchieste effettuate dalla commissione del Mercato Comune. Secondo questi dati, infatti, nel nostro paese « l'espansione sembra aver trovato basi più solide, e si estende or mai, sebbene in misura differente, a tutti i settori » La produzione industriale ha registrato « sensibili prò gressi ». L'80 per cento delle imprese interrogate ri tiene che « la consistenza del proprio portafoglio ordini sia normale o elevata » Anche i giudizi sulla domanda dall'estero sono soddisfacenti. L'inchiesta del Mec è effettuata consultando imprenditori dei sei Paesi, la cui produzione complessiva supera il 90 per cento del totale comunitario: è dunque un'opinione altamente qualificata e rispecchia le opinioni della quasi totali tà delle industrie comunitarie. L'ultima consultazio ne dà un quadro decisamen te ottimistico della attuale situazione in tutti i Paesi, ad eccezione del Belgio e dell' Olanda. L' attività in dustriale risulta essersi ac cresciuta a un ritmo abbastanza intenso. L'incre mento della produzione < « molto vigoroso » in Ita lia e in Francia, ma an cora « abbastanza debole » in Germania e in Belgio. Le prospettive per l'av venire sono ottime per tutti i Paesi: il 90 per cento degii imprenditori consultati prevede infatti di mantenere o di aumentare nei prossimi mesi il proprio ritmo di attività. « In tali condizioni », affermano perciò gli esperti del Mec, « si può prevedere che la produzione industriale continuerà a svilupparsi, a un ritmo sostenuto ». Per l'Italia, come si è detto, l'ottimismo è ancor più deciso che per gli altri paesi : « Nel corso dei prossimi mesi l'evoluzione della produzione industriale », si afferma ancora nel documento che analizza i risultati dell'indagine, « dovrebbe mantenersi o addirittura registrare una lieve accelerazione ». Anche il 20 per cen to degli industriali italiani del settore dei beni di investimento considera « superiore al nomale » il totale delle ordinazioni ricevute, tanto che c'è una « rilevante e diffusa tendenza » alla riduzione delle scorte. Se il punto debole della nostra industria continua a essere quello dell'attività edilizia, anche in questo settore, secondo gli imprenditori italiani « è lecito sperare in un prossimo rilancio ». A questo soddisfacente panorama della congiuntura italiana si aggiunge la constatazione di un netto miglioramento nel settore degli investimenti realizzati o previsti. « / programmi di investimento delle industrie italiane per il 1966 », si legge infatti nelle conclusioni dell'inchiesta, « indicano un accresciuto dinamismo che si traduce in saggi di aumento nettamente positivi». Gli esperti del Mec commentano: « L'incremento molto vivace della produzione, nonché una tendenza alla normalizzazione dei margini di profitto delle imprese, rappresentano certamente le cause principali di questa evoluzione, che si inserisce nel quadro generale della ripresa italiana e che è ugualmente favorita dai provvedimenti adottati dal governo ». Qualche cifra: rispetto il 1965, nel corso del 1966 gli industriali italiani contano di aumentare le spese di investimento di una percentuale che varia tra il 10 e il 21 per cento, mentre nel 1965 rispetto al 1964 le stes se spese erano state ridotte di percentuali varianti fra il 17 e 11 28. Sandro Doglio

Luoghi citati: Belgio, Bruxelles, Francia, Germania, Italia, Olanda