Interrogata la signora che aveva prestato 10 milioni al ragioniere fuggito da Biella

Interrogata la signora che aveva prestato 10 milioni al ragioniere fuggito da Biella Interrogata la signora che aveva prestato 10 milioni al ragioniere fuggito da Biella Ha 36 anni, abita a Vigliano; assieme al marito possiede una filatura - Ha detto: « Il denaro non ci è più stato restituito » - Altri assegni protestati (per 10 milioni) sono giunti alla Pretura 11 professionista avrebbe trattenuto per sé anche l'importo del fallimento dell'albergo "Principe" (Dal nostro inviato speciale) Biella, 23 agosto. (a.n.) Il giudice istruttore dott. Papa ha iniziato stamane le indagini relative al «caso» del ragionier Livio Bassanino, quarantaquattrenne, il consulente tributario sparito da Biella il 5 agosto scorso. Il professionista è accusato di malversazione (si sarebbe appropriato di somme che possedeva in qualità di curatore di fallimenti) ; di appropriazione indebita (non avrebbe consegnato ai proprietari i canoni di affitto delle case che amministrava) e di emissione di assegni a vuoto (1 titoli protestati continuano ad arrivare da tutta Italia alla Pretura della città). Verso le 10 è giunta al Palazzo di Giustizia la signora Mariuccia Beilis, di 36 anni, abitante a Vigliano, che da circa un anno e mezzo frequentava l'ufficio del Bassanino, in via Duomo 3. Si è trattenuta nello studio del doti Papa per circa un'ora e mezzo. All'uscita si è incontrata con il suo difensore avv. Giorgio Delgrosso, di Torino. Il legale ha precisato che la signora Beilis è stata sentita semplicemente « a chiarimenti », cioè non come teste né tanto meno come imputata. « Mio marito ed io — ha detto la signora Beilis — eravamo amici del Bassanino. Lo siamo diventati quando egli ha incominciato ad amministrare la contabilità della nostra azienda di filatura. Poi, siccome il personale del suo ufficio era scarso, anch'io mi sono interessata direttamente dell'amministrazione recandomi sovente nel suo studio ». Abbiamo domandato se il rag. Bassanino aveva accennato alle sue difficoltà finanziarie. « Negli ultimi giorni — ha risposto la Beilis — era apparso un po' diverso dal solito: sovraeccitato, preoccupato. Ma niente lasciava immaginare in quali acque si trovava. Il 5 agosto l'ho aspettato nell'ufficio fino alle 20, chiedendomi dove poteva essere an- dato. La notizia della fuga mi ha lasciato attonita ». Mariuccia Beilis si è offerta di collaborare con la Giustizia chiarendo, per quel che le è possibile, le complesse pratiche lasciate, in sospeso dal Bassanino. Poco dopo è stato interrogato dal dott. Papa anche il marito della signora, Tino Beilis, di 43 anni. Egli si è dichiarato completamente all'oscuro della attività del Bassanino. «Eravamo semplici amici — ha detto — e come tali avevamo concordato di intraprendere alcuni affari in comune: per questo gli avevo imprestato circa 11 milioni, che naturalmente non mi sono più stati restituiti. Altro non so ». Pare intanto sempre più fondata l'ipotesi che il professionista biellese fosse coinvolto nel «giro dell'usura»: così verrebbero spiegate le decine di assegni rilasciati senza apparente motivo, le cambiali dì favore, l'assillante bisogno dì denaro che sembra aver ossessionato il Bassanino fino a costringerlo alla fuga. Oggi i carabinieri della polizìa giudiziaria hanno compiuto un sopralluogo a Voghera dove aveva sede la ditta di autotrasporti di proprietà del professionista scomparso, costituita da tempo per il trasporto di carburanti. Sono intanto giunti alla Pretura altri assegni protestati per un valore di circa 10 milioni,, da.aggiungersi a quelli già depositati in cancelleria. La maggior parte dei titoli proviene da fuori Biella. Per ciò che riguarda l'accusa di malversazione si è saputo che il Bassanino aveva preso i 4 milioni dal fallimento dell'albergo «Principe», di cui era curatore da parecchio tempo. L'appropriazione del denai-o non deve essere stata difficile per il professionista: egli riceveva ogni mese centinaia di migliaia di lire come affitto dei locali dagli attuali gerenti. Non versando le somme nei libretti bancari intestati al fallimento non poteva far nascere i sospetti del giudice delegato. Dato che negli altri 14 fallimenti di cui era curatore non c'era una tale disponibilità di denaro, è più difficile che egli sia riuscito a impossessarsi di grandi somme. Comunque il dott. Papa, assistito da un perito contabile il dott. Giordano, sta esaminando gli incarti che riguardano i procedimenti e a giorni sarà in grado di fare il punto della situazione: quanto ha preso il rag. Bassanino? Di alcuni fallimenti sono stati trovati i libretti bancari e sembra che essi siano regolari. Si sta indagando invece su un'altra possibile malversazione compiuta dal ragioniere: egli era stato incaricato di una amministrazione giudiziale in una complessa vicenda di eredità. Si teme che abbia trattenuto per sé parecchio denaro. Nulla di nuovo per quel che concerne le ricerche dello scomparso: le sue tracce si fermano a Zurigo, dove si è fermato la sera del 5 agosto. Non è ancora stato accertato se egli sia partito dalla città svizzera in aereo. L'Interpol sta però compiendo accurate indagini anche a Buenos Aires, dove il Bassanino ha una parente. La signora Maria Beilis ieri in Procura a Biella

Luoghi citati: Biella, Buenos Aires, Italia, Torino, Voghera, Zurigo