A Riverside il pilota inglese Ken Miles si uccide rovesciandosi a 200 all'ora

A Riverside il pilota inglese Ken Miles si uccide rovesciandosi a 200 all'ora A Riverside il pilota inglese Ken Miles si uccide rovesciandosi a 200 all'ora Stava provando una nuova auto da corsa sulla pista californiana - Ken Miles, da tempo trasferitosi in America, eia il campione statunitense - Aveva vinto su Ford la « 24 ore » di Le Mans, ma per un curioso equivoco era stato retrocesso al secondo posto (Nostro seruteio particolare; Riverside, 18 agosto. Il pilota inglese Ken Miles è morto oggi sulla pista californiana di Riverside, mentre provava una nuova Ford Prototipo. Sulla stessa macchina, Miles aveva nei giorni scorsi battuto ufficiosamente il primato del circuito, marciando alla media di oltre 174 km orari; contava tuttavia di migliorare ancora il suo «tempo», e a tale scopo (e anche per saggiare i limiti della macchina, non ancora presentata in alcuna gara) era sceso oggi in pista. La tragedia è accaduta dopo qualche giro. Miles stava iniziando un'ampia curva ad una velocita di circa 200 all'ora quando si è vista la potente Ford sbandare verso l'esterno e successivamente capovolgersi più volte, mentre il pilota veniva sbalzato fuori del posto di guida. Subito dopo la macchina prendeva fuoco. Accorrevano meccanici e personale addetto al circuito, ma ogni soccorso era vano: lo sfortunato corridore, sbattendo con violenza contro l'asfalto, era deceduto sul colpo. Particolarmente sconvolto dalla sciagura è apparso Carmi Shelby, l'ex pilota che attualmente è a capo dell'organizzazione corse della Ford, e che aveva in Miles un prezioso collaboratore nella duplice veste di pilota e di collaudatoré. i. r. C/. b.) Ken Miles non apparteneva ai piloti dì scuola inglese delle ultime leve, avendo quasi 47 anni; la sua notorietà è anzi abbastanza recente, quanto meno in Europa. Era comunque diventato uno dei più forti conduttori delle grosse auto Sport e Prototipi, e soprattutto negli Stati Uniti, dove viveva da parecchi anni, era diventato molto popolare: tra l'altro, era da alcune stagioni campione d'America, e aveva vinto l'ultima «24 ore» di Daytona, valevole per il titolo mondiale Prototipi. Dopo essersi arruolato nell'esercito inglese allo scoppio della guerra, si era congedato nel 1946, dedicandosi subito al motociclismo, con ottimi risultati. Quattro anni dopo, Miles passava all'attività automobilistica, gareggiando con macchine di media cilindrata ma senza riuscire a fare molte strada nel diffìcile ambiente delle corse. Finché Carrol Shelby, che aveva iniziato a preparare vetture con motori Ford (le « Cobra ») fondando la Scuderia Shelby American, non lo chiamò con sé, affidandogli il compito di collaudatore. Pilota coraggioso e leale, Ken Miles divenne così un assiduo delle grandi prove di campionato mondiale, e contribuì validamente agli ultimi successi delle Ford. Nell'ultima « 24 ore » di Le Mans era rimasto amareggiato per un insolito fatto: in coppia con Denis Hulme era al comando della gara nelle fasi finali; quando ri¬ cevette dal box l'ordine di rallentare per consentire all'altra Ford di McLarenAmOn di arrivare affiancata alla sua, obbedì prontamente, e tagliò il traguardo con un paio di metri di vantaggio. Già assaporava la gioia della grande vittoria quando i cronometristi lo declassarono al secondo posto, calcolando che nello schieramento di partenza la sua Ford si era avviata con una quarantina di metri di vantaggio rispetto a quella dei due compagni di squadra. Il pilota inglese Ken Miles, a destra, accanto a Lloyd Ruby con il quale aveva vinto la « 2Jf Ore » di Daytona

Persone citate: Carmi Shelby, Carrol Shelby, Denis Hulme, Ford Prototipo, Ken Miles, Lloyd Ruby

Luoghi citati: America, Daytona, Europa, Riverside, Stati Uniti