In Sardegna anche il banditismo serve da richiamo per I turisti di Giuseppe Fiori

In Sardegna anche il banditismo serve da richiamo per I turisti Le bellezza dei luoghi è più forte delle paura In Sardegna anche il banditismo serve da richiamo per I turisti Gli ospiti quest'anno sono aumentati - Un'agenzia olandese organizza con successo escursioni bisettimanali ad Orgòsolo Frequentatissimo il «night», dove tre estati fa avvenne una clamorosa rapina - Il gioielliere milanese Colombo, vittima del colpo di via Montenapoleone, vuole comperare una villa nella zona dove fu rapito dai banditi l'ing. Palazzini di Vigevano (Nostro servizio particolare) Sassari, agosto. Se in Questi giorni ad Alghero si domanda Quali riflessi abbiano avuto o possano avere sul turismo gli episodi banditeschi che si sono ripetuti con frequenza in Sardegna negli ultimi mesi, la prima risposta dell'operatore turistico è: c Proprio niente di negativo, come ripercussioni », e qualcuno sùbito aggiunge, senza aver l'aria di dire alcunché di paradossale: « Anzi... ». All'estraneo sembra di cogliere in simili parole, e non lo nasconde, una forzatura interessata: potrebbe venire da un calcolo preciso, questa simulazione di tranquillità. Il discorso allora si allarga, e l'operatore turistico riferisce cifre e racconta fatti curiosi. C'è ad Alghero una agenzia di viaggi olandese, la Magic Tour, che organizza escursioni bisettimanali ad Orgòsolo. L'iniziativa ha avuto successo. Per cinquemila lire, il turista arriva nella zona di fuoco del banditismo sardo, sale al Supramonte, presenzia al rito ohe pastori appositamente ingaggiati celebrano, la cottura del porchetta sulla fiamma del ginepro, mangia sotto olivastri e querce e dopo una visita al cimitero, con l'interprete che traduce le tragiche epigrafi, prende la via del ritorno. Alcune settimane fa, sui tornan¬ ti che da Orgòsolo portano a Oliena, un fotoreporter olandese, Kristopher Joannes Scherer, fu bloccato dai banditi e ferito. Neanche questo episodio induce i turisti alla prudenza t Risponde la capoagenzia della Magic Tour, una signorina olandese: « Al contrario. I miei connazionali, ad esempio, adesso vogliono vedere tutti il luogo dove Scherer ha avuto la spaventosa avventura ». Con vecchie parole si può dire che agisce l'attrazione dell'orrido. Fuori Alghero c'è un night, « La Siesta ». Tre estati fa, proprio di questi giorni, vi irruppero i banditi, ed i giornali parlarono poi di rapinatwist. Mentre il juke-box veniva tenuto ad alto volume, perché nessuno d'intorno sospettasse quel che dentro il night avveniva, una cinquantina d'avventori dovettero rassegnarsi a stare per due ore sotto le canne dei mitra e ad essere depredati. Ora nessun turista, specialmente se straniero, rinuncia a trascorrere una serata a «La Siesta ». Andiamo alla Costa Smeralda. Qui la domanda sulle conseguenze del banditismo è di ancor più immediata pertinenza. Appena tre mesi fa, nella seconda metà di maggio, un industriale vigevanese, l'ingegner Francesco Palazzini, fu sequestrato nel suo stabilimen- to di Olbia, la « Nuratex », poi costretto ad un estenuante vagabondaggio in boschi inaccessibili e restituito alla famiglia solo dopo dieci giorni di prigionia. La taglia pagata dall'ingegnere, si disse allora nell'isola, è ben poca cosa rispetto alla taglia che dovrà pagare la nona da Olbia a Santa Teresa di Gallura, e probabilmente V intera Sardegna, sotto forma di flessione delle entrate per il turismo. Ora ad Olbia, se il discorso cade sul triste episodio, che per altri versi scotta ancora e mortifica, si preferisce rispondere con un altro discorso, deviante forse solo in apparenza. Dice un agente di viaggio: «A un tiro di schioppo dalla Nuratex ", In un albergo di Baja Marinella, trascorre le vacanze un Colombo milanese. Certo è un po' pochino dire semplicemente un Colombo milanese. Allora mi spiego meglio: è il Colombo la cui gioielleria di via Montenapoleone fu assaltata dai banditi e ridotta a teatro d'azione d'uno dei colpi briganteschi più clamorosi di questi anni. Il gioielliere Colombo se ne sta qui, adesso, ed ha avviato le trattative per l'acquisto di una villa nei pressi di l'Abi d'Oru. Non teme i banditi perché probabilmente 'calcola che banditi ce n'è dappertutto, Milano compresa, e possono arrivare dappertutto, compresa via Montenapoleone ». Deve essere un calcolo diffuso, conclude V agente di viaggio, se malgrado il rapimento dell'ingegner Palazzini oggi è quasi impossibile trovare una sola camera vuota negli alberghi della costa gallurese. Dice un altro: «L'espressione è un po' grottesca e rischia d'apparire cinica. La si accetti come semplice ed ob biettiva registrazione di un fatto: il turismo sardo è a prova di banditi ». Ce lo documenta un funzionario dell'ente provinciale per il turismo di Sassari, che ha sott'occhi le ultime rilevazioni statistiche. Nel mese di maggio sono arrivati in provincia (ed è la provincia dove si concentra la massima parte del flusso turistico in Sardegna, giacché comprende la Costa Smeralda, Santa Teresa di Gallura e Alghero) 2766 stranieri (£159 nel '65) per Vi.no presenze (10.287 nel '65j e 11449 italiani (11.527 nel '65) per 27.341 presenze (25221 nel '65) Complessivamente, dunque debbono registrarsi a mag. gio incrementi sia negli arriv '729 in più) che nelle presenze. 16 mila in più) In questo mese però non poteva aver esercitato ancora un influsso negativo il sequestro di Frnn e.esr.o Palazzini, avvenuto a maggio inoltrato. Semmai ia recessione in seguito al grave episodio si sarebbe manifestata nei mesi successivi. Ecco allora i dati di giugno: è un grande salto in avanti. Dagli 11.969 turisti del '65 si passa ai 15.725 del '66 (ben 3756 in più). Le presenze salgono da 47.673 a 65.879 (18.206 in più). Mancano i dati di luglio e di queste prime settimane di agosto. Non è del resto la prima volta che l'attività turistica ha in Sardegna uno svolgimento autonomo dallo sfondo brigantesco, non influenzato dalla risonanza di episodi anche molto gravi. Nell'ottobre del '62, a quattro chilometri da Orgòsolo, furono uccisi due coniugi inglesi, Edmund e Vera Townley, venuti dal Kenia in Sardegna per una prima vacanza, e con l'intenzione di stabilirvisi definitivamente. L'opinione pubblica sarda reagì sgomenta. Era un fatto di inaudita gravità, ohe oltretutto mandava all'aria tutti gli schemi interpretativi del banditismo barbaricìno, regolato, si pensava, da un codice proprio, il codice della vendetta, un lungo repertorio di norme non scritte e tuttavia vincolanti, tra le quali, in primo luogo e assolutamente inviolabile, era il rispetto dell'ospite. Stavolta, delitto senza precedenti, sotto le raffiche di mitra erano caduti due ospiti, che la tradizione, per la verità sempre rispettata sino a quel momento, voleva intoccabill. Se ne trassero immediatamente conclusioni riguardanti anche l'avvenire turistico della zona. Già nel Nuorese non c'era stata mai grande folla di stranieri: appena 870 (1538 presenze) in quel 1962. Si ritenne che ben pochi, da allora, avrebbero messo piede in provincia di Nuoro. L'anno seguente furono invece 5500 (con un balzo a 31.429 presenze). Quale può essere la spiegazione del fenomenoT Tentiamone qualcuna. Intanto banditismo e struttura dell'organizzazione turistica sono, per così dire, asincroni. In questi gior ni ad Alghero dirigenti di com pagnie turistiche inglesi, olan desi, svedesi, danesi, francesi e belghe hanno firmato i contratti per la prossima stagione assicurandosi fin d'ora il sessanta per cento della disponibilità alberghiera di Alghero Sono posti che le compagnie vendono nella stagione inver naie. Chi ricorderà allora a a Stoccolma, a Co, nnghen il blocco stradale di novedì 1, agosto a Su Berrinàu o la rapina di domenica 7 ago sto alle porte di Sassarit 'Uguale discorso può farsi per la clientela italiana, che pre ìnota con notevole anticipo e, arrivato il momento della partenza, non rinunzia al viaggio) Seoondo: c'è evidentemente nel banditismo sardo un processo per molti aspetti di corruzione, col passaggio dal tradi zionale banditismo per vendetta al banditismo per lucro. Il primo tipo di banditismo non coinvolge mai il forestiero, organicamente estraneo alla spirale di sangue. Potrebbe trovarsi a Orgòsolo, a Orotelli, a Orune nelle notti dell'ira, e nessuno si occuperebbe di lui. Rimane il pericolo dell'imboscata stradale. Ma è anch'essa una eventualità resa lontana dal fatto che i grassatori scelgono luoghi (come Su Berrinàu, appunto) dov'è possibile la ritirata fulminea e la fuga con la quasi sicurezza dell'impunità; ed i com prensori turistici, per caratte ristlche naturali e per la folla che vi si insedia, non offrono al bandito garanzie simili. Terzo, ed è su questo che battono gli operatori turistici: la Sardegna offre oggi al visitatore qualcosa di diverso; ha un fascino tutto suo, che si può ben dire « a prova di bandito ». Giuseppe Fiori Ellltllllllllllllllltllllllllllllllllllllllllllllllllllllll

Persone citate: Francesco Palazzini, Joannes, Palazzini, Scherer