Produzione e commercio dei vini di Carlo Rava

Produzione e commercio dei vini NOTE Di A CRICOLTURU lì»»i Produzione e commercio dei vini Nella Comunità europea si producono 123 milioni di ettolitri di vino, di cui 60 milioni in Italia - Il consumo medio annuo per abitante è di 100 litri nel nostro Paese, contro 124 in Francia e un solo litro negli S. U. In Italia ed in Francia la viticoltura ha sempre avuto molta importanza nel ruolo della economia agricola dei due Paesi, perché occupa zone con terreni che poco si adatterebbero con reddito ad altre colture e perché vi trovano lavoro milioni di persone. Nel complesso dei sei Paesi la superficie vitata non ha subito aumenti, però è migliorata la qualità dei prodotti e la resa unitaria per ettaro. Sono coltivati circa tre milioni di ettari. Anche l'esportazione dei vini fornisce un buon introito per lo Stato; nel 1965 si sono esportati 2,5 milioni di ettolitri per un valore di 46 miliardi di lire. E indubbio che le nuove disposizioni di legge sulla produzione dei vini di origine controllata gioverà molto al miglioramento dei nostri prodotti ed allargherà le possibilità di esportazione. Sarà anche più facile concentrare nelle zone tipiche vigneti specializzati altamente produttivi e quindi capaci di fornire un buon reddito ai vitieultori. Sulla nostra produzione vinicola ha fatto un sintetico quadro il Direttore dell'Unione Italiana Vini, dott. Miederbacher in occasione della tavola rotonda svoltasi in giugno a Padova. La totale produzione italiana di 60 milioni di ettolitri può essere così ripartita: — vini da taglio 10-12 milioni di ettolitri (Sicilia e Puglie); — vini a denominazione d'origine o di vitigno 10-12 milioni (Piemonte, Toscana, Valtellina, Trentino); — vini speciali, liquorosi, aromatizzati, spumanti, 2,5 milioni di ettolitri (Asti spu mante, marsala, vermut); — prodotti da correzione: mosti muti, filtrati dolci probabilmente 2 milioni di ettolitri; — vini comuni, compresi quelli per distillazione ed acetifici, circa 32-35 milioni. Della totale produzione di 60 milioni di ettolitri, circa 12-13 milioni viene consumata direttamente dai produttori, 42-45 milioni viene destinata ai consumatori non produttori e circa 2,5 milioni viene esportata. Nel commercio dei vini vi sono notevoli correnti di scambio tra regioni e regioni e principalmente tra nord e sud, poiché i prodotti sono assai diversi sotto vari aspetti: dal sud arrivano i vini da taglio e liquorosi e dal nord si inviano vini da pasto, spumanti, vermut. Gli esperti del ramo insistono sul fatto che bisogna incrementare l'esportazione del vini in fiaschi e bottiglie Attualmente si esportano 280 mila ettolitri per un valore di 15-16 miliardi di lire, di cui solo un miliardo da attribuire al Piemonte. La nostra esportazione è diretta verso il MEC (50%), verso la Svizzera (20%) e verso gli Stati Uniti ed il Canada. Il consumo del buon vino tende ad aumentare, sia per l'incremento della popolazione, sia per il maggior consumo pro-capite che dovrebbe verificarsi nei paesi non produttori. Basti pensare che negli Stati Uniti il consumo annuo è di un litro per persona (eselusi i vini da des sert). Altro fattore di sviluppo al consumo del vino è la propaganda presso gli Stati che hanno ancora gra vi imposizioni fiscali (come ad esempio in Inghilterra 490 lire al litro ed in Dani marca lire 2000). Il vino dovrebbe circolare nei paesi del MEC (180 milioni di abitanti) come prodotto alimentare utile alla popolazione e non come genere voluttuario e di lusso. Carlo Rava