Marcoli batte Zandegù nella volata di Legnano

Marcoli batte Zandegù nella volata di Legnano Sprint fra diciannove corridori nella Coppa Ber nocchi Marcoli batte Zandegù nella volata di Legnano Terzo Dancelli, uno dei ciclisti scelti per i campionati del mondo - Il c. t. Fiorenzo Magni soddisfatto della prova degli azzurri, in particolare dei progressi di Gimondi (Val nostro inviato speciale) Legnano, 13 agosto. Il campione d'Italia Michele Dancelli, l'unico fra 1 ciclisti azzurri che tenesse veramente a vincere la Coppa Bernocchi, si è visto ancora una volta sfuggire di mano la vittoria proprio nelle battute Anali della corsa. Sul traguardo di Legnano non è quindi sfrecciato per primo/ uno dei ciclisti scelti da Fiorenzo Magni per i «mondiali», ma un corridore che — secondo le anticipazioni dello stesso commissario tecnico — potrebbe essere il «numero uno» della Nazionale azzurra per il 1967: Raffaele Marcoli, compagno di squadra di Italo Zilioli nella Sanson, si è imposto con una bellissima volata davanti a Dino Zandegù, Dancelli, Durante e altri quindici compagni di fuga, fra cui gli azzurri Motta, Fezzardi, Gimondi e Partesotti. H ventiseienne corridore di Turbigo, uscendo fuori alla distanza in una corsa, di 242,, chilometri resa ancor più du*ra dal caldo opprimente, ha dimostrato di possedere quelle doti di velocista che potrebbero farne l'elemento più adatto per 1 «mondiali» dell*anno prossimo, che si svolgeranno in Olanda, su percorso presumibilmente pianeggiante. Il et. Magni è rimasto fortemente impressionato dall'autoritario sprint finale di Marcoli, che ha staccato di quasi una macchina e mezzo un velocista della forza di Zandegù: «E' scattato con tanta potenza — ha detto Magni — che sembrava quasi Van Steenbergen. Gli ho già detto che se continua cosi, l'anno prossimo una maglia azzurra sarà per lui». Il commissario tecnico, pur pensando anche alla Nazionale del futuro, è rimasto comunque molto soddisfatto del comportamento degli azzurri di oggi, per i quali la Coppa Bernocchi costituiva il primo collaudo collettivo. Le note migliori sono venute proprio da Felice Gimondi, cioè dall'elemento che dava qualche preoccupazione al commissario tecnico, essendo dn ritardo di preparazione rispetto ai compagni: «Gimondi — ha detto Magni nella breve conferenza-stampa improvvisata subito dopo l'arrivo — è senz'altro in progresso. Ieri aveva sostenuto un allenamento di 160 chilometri e ciò forse lo ha fatto stentare un un po' agli inizi della gara di oggi. Nel finale però è andato assai forte, arrivando persino, sia pure senza fortuna, a tirare la volata al compagno di squadra Durante». «Il suo giudizio complessivo sugli azzurri? ». «Sono soddisfattissimo. Hanno sostenuto tutti un duro allenamento ed era quello che volevo. Motta e Zilioli hanno corso molto bene, uscendo fuori a sprazzi con .chiare dimostrazioni della loro efficienza. Altrettanto positivi gli altri, e specialmente Fezzardi, che --ha dimostrato di essere il miglior- gregario disponibile. Dancelli è stato forse tradito dall'ansia di-, cercare la vittoria a tutti i costi; Penso però che migliorerà ancora», La Coppa Bernocchi è stata animata, nella sua prima parte, dalla fuga di Sambi della Legnano e Carminati della Vittadello che, scattati dopo venti chilometri di corsa, so no rimasti all'avanguardia per quasi 140 chilometri. Il plotone che, nella prima mezz'ora aveva marciato a quasi 48 di media, ha lasciato andare i due - battistrada, ben sapendo che negli ultimi cento chilometri il breve ma duro circuito di Cairate, da ripetersi cinque volte, avrebbe moderato le loro velleità. Così è avvenuto infatti. Sambi e Vendemmiati, dopo aver toccato una punta massima di 7'55" di vantaggio, hanno perso prò gressivamente terreno e sono stati raggiunti nel corso del terzo giro del circuito di Cai- rDndc rate, proprio, mentre Adorni e De Rosso, paghi di un «allenamento» di 160 chilometri, decidevano di tornarsene a casa. . A quésto punto è scattato all'attacco Dancelli, che è stato raggiunto prima da Armani e poi da Bodrero. I tre hanno terminato insieme la serie dei giri sul circuito e si sono diretli verso il primo passaggio da Legnano con 25" su un terzetto composto da De Pra, Bariviera e Durante. Pezzi, direttore sportivo della Salvarani, ha fatto fermare Armani per attendere Durante ed il ricongiungimento fra i due gruppetti è stato portato a termine a cinquanta chilometri dall'arrivo. La reazione del plotone è stata però vivacissima: Balletti per primo ha raggiunto i fuggitivi portandosi alla ruota Zandegù e poi, man mano, sono rientrati altri corridori, fra cui Gimondi, Motta, Marcoli, Fezzardi, Partesotti, fino a creare un'avanguardia di diciannove corridori. Sono quelli che si presentano sul rettilineo d'arrivo per la volata, risolta autorevolmente da Raffaele Marcoli. Il resto del plotone con Zilioli e gli altri azzurri Poggiali, Bitossi, Mealli, Vicentini e Di Toro, è giunto ad oltre due minuti dal vincitore. In serata tutti gli azzurri sono rientrati a Tartavalle. Domani pomeriggio Gimondi e Motta saranno impegnati in pista a Como, mentre lunedi tutti, tranne Dancelli, gareggeranno nel Gran Premio di Maggiora. Gianni Pignata Ordine d'arrivo: 1. Raffaele Marcoli (Sanson) 242 km. in 5 ore 59' alla media di chilometri 40,445 ; 2. Zandegù; 3. Dancelli; 4. Durante; 5. Destro; 6. Lievore; 7. Bongioni; 8. Motta; 9. Passuello: 10. Fezzardi; 11. Basso; 12. Balletti; 13. Portalupi; 14. Ugo Colombo; 15. Gimondi; 16. Bodrero; 17. Sartore; 18. Aldo Moser; 19. Partesotti, tutti col tempo del vincitore. 20. Arrigoni a 2'05". Segue con lo sfesso tempo il gruppo con Poggiali, Bitossi, Zilioli, Vicentini, Dì Toro e Mealli. Adorni e De Rosso si sono riiti rati dopo 160 chilometri. Marcoli, in primo piano, ha vinto la « Bernocchi », mentre Zilioli ha confermato il momento di forma

Luoghi citati: Cairate, Como, Italia, Legnano, Maggiora, Olanda, Turbigo