L'industriale scomparso a Pineroio elenca i nomi dei suoi 24 creditori

L'industriale scomparso a Pineroio elenca i nomi dei suoi 24 creditori Con un esposto inviato aita magistratura L'industriale scomparso a Pineroio elenca i nomi dei suoi 24 creditori Da tutti costoro ha ottenuto capitali, non mutui con interessi - Vi sono persone e ditte di Torino, Genova, Milano, Savigliano, S. Germano Chisone, Villar Perosa, Villafranca Piemonte - Il totale è di 86 milioni - Un elettricista chiede il sequestro dell'azienda di Remo Richard - Forse martedì prossimo sarà dichiarato il fallimento del panettone « L'Alpin » (Dal nostro corrispondente) ' Pineroio, 13 agosto. La richiesta di fallimento in proprio, presentata dall'industriale trentaquattrenne Remo Richard — produttore del panettone « L'Alpin» e scomparso di recente dalla città assieme alla sua famiglia — verrà esaminata martedì prossimo dal Tribunale civile: i giudici, con ogni probabilità, dichiareranno fallito il giovane e dinamico imprenditore di San Germano Chisone. Oggi il patrono dell'industriale — l'aw. Mario Borgarello, di Pineroio — non ha lasciato per tutto il giorno il suo ufficio: il legale sta cercando di ricostruire quel minimo di contabilità dell'azienda che la legge esige nel caso in cui l'istanza di fallimento viene presentata dal titolare della ditta e non dai creditori. Remo Richard — questa la novità — si è di nuovo fatto vivo inviando al Tribunale Civile di Pineroio un appunto autografo in cui elenca i nomi dei suoi creditori di capitali (non quelli di mutui con interessi). Riportiamo l'elenco — che ci è pervenuto in fotocopia — con tutte le riserve che il delicato « caso » richiede, anche perché nessuna documentazione garantisce che sia risponden te alla verità, né sappiamo in base a quali elementi è stato redatto. Si tratta di ventiquattro nominativi per un importo totale di ottantacinque milioni e mezzo. Ed ecco i nominativi scritti dal Ri chard di suo pugno: Mario Rossetto (Tori no), sei milioni; Alessan dro Trombotto (Campiglione Fenile), quattro milioni Francesco Richaud (San Germano CMsone), cinque milioni; Antonio Gosso (Pineroio), sei milioni; Dome nico Fornero (Pineroio), due nrlioni: Giuseppe Raso (Savigliano), sei milioni; ragionier Barale (Torino), sei milioni; Antonio Prone (Pineroio), tre milioni; Rosa Moiso (Torino), tre milioni; Luigi Cuminetti (Porte), tre milioni; Angelo Alberti (Pineroio), tre milioni; S.V.A.E. (Milano), dieci milioni; Giovanni Incoli (Torino), dieci milioni; Bruno Franza (Villar Perosa), sei milioni; Franco Fenoglio (Pineroio), un milione e mezzo; Graziano Santiano (Pineroio), un milione; Michele Pipino (Villafranca Piemonte), due milioni e 300 mila; Dionisio Boni fanti (Pineroio), un milione e 300 mila; Giovanni Variglia (Pineroio), due milio ni; Mulino Rattalino (Racconigi), 600 mila lire; «Frucandit» ( Genova - Sampier darena) 900 mila; Bruzzo ne (Genova - Sampierdare na), 900 mila; Ferri (To rino), un milione; Giovanni Marucco (Pineroio), un mi lione. I carabinieri del Nucleo di Polizia giudiziaria hanno continuato ad interroga re tutte quelle persone che potrebbero fornire elemen ti di giudizio o testimonian ze su questa vicenda falli mentare. La figura princi pale è Arturo Cheyret, i giovane elettricista che, do po aver denunciato di es sere stato derubato di alcuni assegni, si è visto smentire dal Richard il qua le, dal suo rifugio all'este ro, segue giorno per giorno tutto quanto « Lo Stampa » scrive su lui e il suo scoricertante « caso ». Lo Cheyret ha presentato oggi richiesta di sequestro dell'azienda « L'Alpin », appartenente al Richard, a garanzia di una ipoteca trascritta sui suoi beni (un terreno ereditato) per un debito di 5 milioni e 600.000 lire che l'industriale pinerolese aveva contratto con i signori Giuseppe Raso, autista, e Mario Galloni, elettrotecnico, entrambi di Sa vigliano, di cui lo Cheyret si era reso fideiussore. Altre novità della gior nata. Il signor Vincenzo Vassallo, titolare della cremeria di piazza Cavour a Pineroio, che nei giorni scorsi av<?va ottenuto il sequestro di alcune cambiali sottoscritte con la sua falsa firma, si è visto oggi protestare una nuova cambiale apocrifa: l'effetto, dopo il suo nome, porta la firma dlvlaqslsvdqRdSflsdcFqdlsnsccpaltNmmhltcccfceqrcDnvrcpnirdftstlct( di Marco Lantelme e quella del Richard il quale aveva poi provveduto a « girarla » ad un suo fornitore il quale non può adesso incassarla. L'aw. Franco Borgarello, legale del Vassallo, ha subito presentato una nuova istanza per il sequestro di questo titolo. Di tutta questa storia di cambiali il Richard (che certamente deve averla letta su « La Stampa») finora non ha fatto cenno. Un altro legale, l'aw. Gaspari, ha presentato una nuova istanza di fallimento contro il Richard per conto di Bruno Franza, di Villar Perosa, il quale vanta un credito. Mario Giordano