Allegre vacanze sull'Adriatico

Allegre vacanze sull'Adriatico Un angolo d'Italia annona " noto mi turiamo Allegre vacanze sull'Adriatico Dove un tempo si stendevano le famose paludi di Comacchio, si susseguono oggi alberghi, grattacieli e stabilimenti balneari - Dalle Bocche del Po al Reno, trenta chilometri di arenile - Ovunque « nights » e circhi, gare di pittura e danze di giovanissimi, giochi e svaghi sotto i pini - Per intrattenere i villeggianti hanno fatto rinascere persino Garibaldi (Dal nqst.ro Inviato speciale) Comacchio, agosto. Quanto a divertimenti anche noi, bagnanti della costa ferrarese, non ci possiamo proprio lamentare. Abbiamo tutto, il teatro dei burattini e il circo equestre, ma quest'ultimo senza cavalli, senza belve, solo acrobati e «clowns». Un circo di famiglia: si esibiscono gli Azzolini; la moglie è alla cassa, il marito fa Al 'buffone, dei figli questo canta, quello si arrampica, l'altra è contorsionista e tutti- e tre danno vita, in velocipede, all'incredibile balletto in giro per la pista. ' Se Fagiolino o gli acrobati ci vengono a noia, abbiamo di ohe confortarci con il teatro: commedianti erratici portano per ' le spiagge ferraresi, con impavida disinvoltura, Shakespeare in edizione ridotta e con farsa finale, e Dario Niccodeml, anche lui un po' accorciato, ma ' sèmpre con la farsa in fondo. Poi c'è la gara di pittura estemporanea, la musica in piazza e il mercato di Comacchio, sotto una vela trèmula di mille bancarelle. Per « «lisses» ne abbiamo da buttar via: ogni sera, in media, ne eleggiamo almeno' due o tre. , Se poi ci resta un'ora libera, niente paura: siamo sotto il tiro dei cantanti, reduci o da Sanremo o da qualcuno dei centomila festival e « nights » cfte infuriano. Mimi, ' presentatori, orchestre e cantanti hanno scoperto il litorale ferrarese in anteprima rispetto al cartografi: infatti queste spiagge (lidi di Volano, delle Nazioni, di Pomposa,' degli Estensi,, degli Scacchi, di Spina), noti sono ancora registrate dalle carte topografiche, « tuttavia si trovano nell'itinerario dei Noschese, degli Jannacci, delle Milva e di tanti altri. La costa è intensamente battuta anche dai «complessi», quasi tutti capelluti, € evasi*,- eri? belli »,it €j?OGh&.\' „ .« stpnes >; * insomma, siamo facile pkeda'-. di. quelle facce, tipiche' dello scappato di casa, che ci- mettono addosso tante ■ prèboóùpazioni sulle tendenze dèlia gioventù di oggi e della musica jiure. Possiamo dirci, senza esagerazione, un prolungamento esterno delle fatue notti goderecce della metropoli. Fino a pochi anni fa era una utopia pensare di bagnarsi nel tratto di mare che va dalle Bocche del Po alla Foce del Reno, neppure trenta chilometri di spiaggia, che ha per oonflni a nord il Polesine, a sud il litorale romagnolo. ' 7 «ostri padri non passavano per questi luoghi senza una stretta al- cuore. Le chiamavano le. «paludi» di Comacchio: cappelloni di paglia, miseria, zanzare e malaria. Ora le valli sono quasi del tutto prosciugate, la zanzara ha finito di essere la protagonista della vita biologica di questa parte dell'Adriatico. Insieme con la bonifica è stata, jertnjnata ..la. ,cosfru-A zione della Vìa Romèo, là' « direttissima »" fra Venezia e Ravenna. Cominciata, duemila anni fa, questa strada fu percorsa nell'alto Medioevo dai pellegrini, che dall'Austria e dalla Germania cercavano una scorciatóia per Roma. Ma era sempre rimasta strada da soldati e da pellegrini avventurosi. La « Romeo » dovette attendere l'alba degli anni '60 per essere completata. L'ultimo traghetto, fra le due sponde del Po di Gora, è stato abolito appena l'anno scorso, sostituito da un ponte in ferro. Fino a quattro o cinque anni fa, si arrivava a Questi lidi mai sentiti nominare e si vedeva il deserto, e qualche gru in lontananza. Si ritornava l'estate seguente, e dal deserto erano spuntati grattacieli, alberghi, piste da ballo, ombrelloni, capanni, attendamenti, ville e condomini, super-mercati. Si faceva più in fretta a fare una strada che a darle un nome: al Lido degli Estensi le vie^^pno angora^ numerate, còme a Neia'York, ed è*un tocco di buffa incongruenza: ventidueshna strada, condominio Celestina. Questo impasto metropolitano e casaHnso è il tratto dominante su tutti gli aspetti di questa costellazione balneare di nuova estrazione. Tutto ha l'aria di essere improvvisato per le vacanze. Si gira per viali bellissimi e assurdi, splendidamente asfaltati e inuminoti, altri deserti, perché la «congiuntura » ha fermato la mano di costruttori, che qui disegnavano di alzare nuovi quartieri residenziali. Altre strade, invece, sono congestionate dal traffico. I grattacieli sono sorti tumultuosamente in prossimità del mare, uno davanti all'altro, rubandosi vicendevolmente la vista e l'aria. Sotto i pini, o nei pioppeti, scorgi accampamenti di tedeschi e di francesi. Anche di italiani, naturalmente, ma l'italiano, in genere, preferisce la villetta, il condominio, l'albergo o la pensione casalinga. Uno strano impasto di lingue e di dialetti si parla a Comacchio e a Porto Garibaldi e per queste spiagge. E' difficile dire quanti siamo e chi siamo, qui, in questo arco di spiaggia ferrarese, intenti a rosolarci al sole, in questa vigilia di Ferragosto. Saremo settantamila, come dicono le statistiche, o centomila, come invece parrebbe moltiplicando il numero dei bagnanti per metro quadrato di sabbia, per i chilometri del litoralet E' quasi impossibile tenere d'occhio le case che crescono, figuriamoci se si pub far testo sulla cifra dei postiletto ufficialmente dichiarati. Però, di sicuro, avremo un Ferragosto buono, anzi ottimo, in bella e numerosa compagnia, come si è visto in questi giorni, che Vedono mare calmo, ombrelloni tutti aperti, folle in continuo aumento. Come ho detto, da divertirsi ce n'è per tutti. Con l'aiuto, in qualche caso, persino della storia garibaldina, perché Garibaldi, qui nelle valli di Comacchio, trovò scampo 117 anni or sono fuggiasco ' dà ' Roma, inseguito da due eserciti. Alcune sere fa, il professor M. ricevette nel suo giardino, al Lido di Pomposa, la visita della banda d'un paese vicino fi Co¬ no. Convitare una banda tutta intera è, tra i piaceri dell'estate, il prediletto dal professore in questione. Si diede corso a un concerto. Pane, vino e pesce fritto per chiunque arrivasse. Sul finire della festa, l'animatore della serata, l'attore Angelo Aguiari, si mise a un tavolino e immediatamente dichiarò d'essere entrato in trance, un trance d'ispirazione garibaldina. Gli chiesero con chi stesse comunicando, rispose: « Con l'eroe dei due mondi in persona». «Che cosa ti dice?» domandarono gli astanti. Aguiari rivelò solennemente: « Dice che vorrebbe sentire il suo inno ». Nel buio e nel silenzio della notte, gli ottoni di Cona attaccarono l'Inno di Garibaldi. I pioppi stormivano nella campagna intorno. D'un tratto, da una lunga strada che si perde tra i campi, si udì il galoppo di un cavallo avanzante. In sella un cavaliere biondo, la chioma fluente, il berretto con i fregi d'oro, la camicia rossa, la spada scintillante alla fioca luce della luminaria: Garibaldi. L'impossibile cavalcata durò meno di un minuto, quando [ ancora squillavano le note dell'Inno, gli invitati non credevano ai propri occhi. Cavallo e cavaliere subito svanirono nella notte, Garibaldi con il poncho svolazzante intorno alle spalle, e una frotta di ragazzini che a perdifiato si erano lanciati per le campagne, sperando di raggiungerlo. Come ho detto, siamo su spiagge nate ieri, ma, in quanto a divertimenti, abbiamo tutto ciò di cui dispongono le stazioni rinomate e, tu più, una vena di fantasia che ci riscatta dalla uniformità yé-yé dell'Italia balneare d'oggi. Cavallo e cavaliere erano stati (lo si seppe all'indomani) reclutati appositamente da Ferrara, equipaggiati, bardati e istruiti a regola d'arte, con scrupolosa fedeltà agli originali; costumi e finimenti forniti da una sartoria teatrale, il cavallo dalla Società ippica di Ferrara. Quanto alle staffe, il professor M. aveva lavorato qualche settimana per trovarne un modello lungo, desueto, adatto per il galoppo a gamba distesa, come Garibaldi galoppava. Gigi Ghirotti Ritorno da una breve gita al largo di Viareggio. Sul mare, gli ultimi raggi del sole Un gruppo di giovani balla lo « yé-yé » in un locale del litorale adriatico. Quest'anno si calcola che per il Ferragosto saranno presenti, nella zona Bocche del Po-Foce del Reno, almeno centomila villeggianti (Tel.)