Un dramma umano nel vecchio West

Un dramma umano nel vecchio West SULLO SCHERMO Un dramma umano nel vecchio West « Per qualche dollaro in meno » : parodia - « Femmine a prezzo fisso»: storia da fotoromanzo «Sette giorni di fifa»: satira dello spiritismo (Vittoria) — Il volto squa drato dell'attore Chuck Connors riappare nel western El Tigre di Bernard McEveety, un regista al suo secondo film, riuscito al pari del primo che era «Colorado Jess» con lo stesso interprete, visto un paio di settimane fa. Ricco di valida esperienza televisiva, il McEveety si conferma direttore intelligente e capace nell'assimilare la lezione dei grandi, sia di John Ford sia di George Stevens del Ca voliere della Valle solitaria. Come il favoloso «Cavalle re», anche Jonas Trapp detto « El Tigre » è un uomo che si vendica, e tutto solo se ne va dopo essersi resa giustizia. Ingiustamente tacciato di furto di bestiame e marcato a fuoco come abigeatario, oltre che derubato di parecchie migliaia di dollari guadagnate come cacciatore di bisonti, JonaB nutre un rancore feroce contro i tra uomini dì cui è stato la vittima e non sarà pago sino a quando non avrà potuto compiere la sua vendetta. Narrato con un ritmo teso e insieme solenne, il film centra la sua azione sul prò tagonista cogliendone con sa gacia i tratti della rozza psicologia e del virile carattere La progressione drammatica è sapiente, e all'efficacia del racconto s'intona l'atmosfera del vecchio West esattamente evocata. In essa si muovono senza stonature interpreti tutti precìsi: oltre a Chuck Connors vanno ricordati Kathryn Hays, Gary Merrill, Michael Rennie, Joan Blondell e Gloria Grahame. * * (Nazionale) — Lo scope a colori Per qualche dollaro in meno è il ricalco In termini parodistici, quando non farse schi, di «Per qualche dollaro in più». Nel soggetto di Bru no e Sergio Corbucci realizzato da Mario Mattòli con facile vena caricaturale, si vede Landò Buzzanca, diventato cassiere galante, fronteggiare situazioni echeggiantl le altre che erano seriamente cent-s te, nel film di Leone, EU Clint Eastwood: la vivace cordiali tà dell'attore siciliano ben si intona al personaggio caricaturato. Elio Pandolfl pittorescamente rifà il truce indio che nel modello era affidato a Volonté, mentre a Raimondo Vianello, nero di vestiti e baffuto, tocca il compito di ripetere, senza la primitiva severità, il «bounty killer» in orìgine così vigorosamente disegnato da Lee Van Cleef. Tutto sommato si ride (risate da avanspettacolo) e si ammirano anche per la loro avvenenza alcune attrici che si chiamano Gloria Paul, Valeria Ciangottini, Lucia Modugno, Angela Luce. * * (Astor) — Valeria Ciangottini, iniziata la carriera come sìmbolo di purezza nella « Dolce vita», continua a far la parte dell'angelo buono e innocente perseguitato dalla malasorte e dagli uomini in Femmine a prezzo fisso, brutto titolo italiano per il francese L'amour à la chaine. La storia, sul racket della prostitu zione parigina, è da fotoromanzo: la ragazza, sedotta e abbandonata, con padre paralitico a carico, decide di seguire la strada del vizio. Entra nell'« organizzazione » d'un gangster d'origine greca, ma ben presto, per amore d'un giovane « bene », decide di tornare sulla retta via. Il « patron », naturalmente, non accetta dimissioni. Valeria, aiutata da una delle « colleghe » (tutte un po' troppo eleganti e, come informano i titoli di testa, pettinate da « Carità ») riesce alla fine a fuggire, ma per le altre continuerà a funzionare il tragico ingranaggio. Il regista, Claude de Givray, più che puntare sulle « scene forti » (la censura italiana è stata benevola in un'occasione) ha sottolineato gli aspetti gustosi di questo « industriale » del vizio. Il « cattivo » è rimasto in fondo un ragazzo dalla fantasia accesa, dominato dall'illusione di trasformare, la prostituzione in un'« attività artistica ». * * (Cristallo) — Sette giorni di fifa, diretto da Alan Rafkin, è una garbata satira della mania spiritistica che dall'Inghilterra ha contagiato gli Stati Uniti. Data la scarsità di autentici castelli maledetti, gli americani sono costretti a ripiegare sul surrogato di un cottage, forse prefabbricato ma comunque dotato delle sue brave scale a chiocciola e di sinistri passaggi segreti. Don Knotts, un simpatico attor comico della televisione che a quarant'anni affronta il battesimo del cinema, ne è il simpatico anche se un po' troppo farsesco mattatore. Apprendista reporter nel giornaletto locale scopre un delitto compiuto vent'anni prima: consegna il colpevole alla giustizia e se stesso, come marito, alla più bella ragazza della cittadina. vice

Luoghi citati: Inghilterra, Stati Uniti