Un pericoloso fuorilegge sardo arrestato dopo 3 anni di ricerche
Un pericoloso fuorilegge sardo arrestato dopo 3 anni di ricerche Un pericoloso fuorilegge sardo arrestato dopo 3 anni di ricerche Di notte nella sua casa a Bultei, fra Nuoro e Sassari - Sol bandito vi era una taglia di tre milioni - Avrebbe ucciso un uomo per vendetta e compiuto ricatti (Dal nostro corrispondente) Cagliari, 10 agosto. Ieri notte un primo risultato è stato raggiunto dai carabinieri nelle indagini sui clamorosi episodi di banditismo avvenuti di recente a Sassari e nel Nuorese: un latitante, sul quale pendeva una taglia di tre milioni, è stato catturato a Bultei, piccolo paese del Goceano sui monti dove confinano le province di Nuoro e Sassari. E' il trentasettenne Michele Leoni, di Bultei, latitante da tre anni. Una pattuglia, in perlustrazione nelle vie di Bultei, ha scorto un uom-> che, con fare sospetto, penetrava in una casa. Era quella del padre di Michele Leoni. I carabinieri hanno circondato l'abitazione e il padre del latitante, venuto alla soglia, ha tentato di guadagnare tempo perché il Aglio avesse modo di nascondersi. Egli ha cercato di richiudere l'uscio, ma i militi si sono fatti avanti ed hanno scoperto il bandito nascosto sotto il letto. Vistosi perduto Michele Leoni non ha opposto resistenza e si è lasciato perquisire. Era disarmato. I carabinieri lo hanno condotto in caserma per un primo interrogatorio, poi alle carceri giudiziarie di Bono. La notte del 17 giugno 1962 erano state esplose raffiche di mitra contro una capanna dove dormivano i pastori Matteo Pasquale Zizi e Pietro Marroccheddu, di Bultei. Il giudice istruttore del tribunale di Nuoro, dott. Pittalis, emise mandato di cattura per tentato omicidio contro 1 pastori Pietro Manzoni e Michele Leoni. Il Manzoni fu arrestato; il Leoni riuscì a darsi alla macchia. Da quel momento molti sono i delitti dei quali il fuorilegge è ritenuto responsabile. Nel maggio 1963 una nuova denuncia per duplice tentato omicidio oolpì il latitante. Una donna di Orgosolo, Natalina Sanna, e il pastore di Bultei Giovanni Maria Solinas erano stati sorpresi in un ovile e feriti a fucilate. Si ritenne che l'aggressore fosse il Leoni. Il ministero dell'Interno emise una taglia di mezzo milione, elevata poi nel 1964 a tre milioni. Intanto si moltiplicavano le lettere di ricatto. Possidenti del Nuorese e del Sassarese erano bersagliati da lettere minatorie, vergate sempre dalla stessa mano. Si intimava alle vittime di compiere lunghissimi percorsi per il versamento della somma richiesta; fra le altre tentate estorsioni si ricorda quella ai danni dei gestori della esattoria di Bultei. Il fuorilegge chiedeva cinque milioni. Poi avvenne l'episodio culminante. Un fratello del Leoni, Mario, era stato arrestato per omicidio. Un facoltoso possidente di Bultei, Sebastiano Falchi, doveva convalidare l'alibi di Mario Leoni e durante il processo fu avvicinato da familiari dell'imputato che lo esortavano a non smentire ciò che il loro congiunto aveva detto ai giudici. Il Falchi si oppose e Mario Leoni fu condannato a trent'anni. Nel febbraio scorso Sebastiano Falchi venne ucciso e l'omicidio è stato attribuito a Michele Leoni. g. f. Michele Leoni, il bandito catturato ieri (Telefoto)
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