Il viceconsole tedesco di Genova posto sotto accusa dalla magistratura

Il viceconsole tedesco di Genova posto sotto accusa dalla magistratura Il viceconsole tedesco di Genova posto sotto accusa dalla magistratura E' stato querelato da una signora genovese - La donna, sposata a un tedesco e separata, aveva avuto una figlia, oggi diciannovenne - Il diplomatico avrebbe illecitamente aiutato la ragazza a raggiungere " il padre in Germania - Il viceconsole rifiuta di presentarsi davanti al giudice (Dal nostro corrispondente! Genova, 10 agosto. Il viceconsole generale di Germania a Genova, Gerhard Rlssmann, è stato messo sotto accusa dal Procuratore della Repubblica dott. Francesco Coco per avere agevolato l'allontanamento da Genova e dall'Italia d'una ragazza di diciannove anni, figlia di padre tedesco e di madre italiana, che una sentenza del giudice civile aveva affidato alla patria potestà della genitrice. . L'accusa, contenuta in un ordine di comparizione, contesta al viceconsole tedesco la violazione dell'art. 388 del codice penale che punisce con una pena fino a tre anni di re cluslone o una multa fino a 80 mila lire « chiunque eluda l'esecuzione d'un provvedimento del giudice civile concernente l'affidamento di minori » Lo stesso articolo stabilisce che « il colpevole è punito a querela della persona offesa ». All'origine del procedimenio penale c'è una querela sottoscritta dalla madre della ragazza, la signora Santa Man cuso, che abita a Genova in piazza Manin 1. Nel documento, la signora attribuisce al viceconsole una serie di azioni da lei ritenute dolose e cioè l'aver egli prelevato la ragazza da un collegio genovese l'aver munito la stessa di passa por to tedesco l'aver accompagnato la ragazza all'aeroporto d: Milano per allieti a re il suo espatrio in Germania. . L'antefatto della vicenda ri¬ sale al 1946 anno In cui Santa Mancuso conobbe e sposò a Genova un ex sottufficiale dell'esercito tedesco, Werner Muller. Da questa unione nacque una figlia, Maria Teresa ma l'evento, anziché allietare la vita dei coniugi, contribuì ad aumentare le loro preoccupazioni quotidiane: l'ex sottuT fidale infatti era disoccupato e le possibilità di trovare un impiego erano scarse. Nel 1948 Werner Muller decise di rimpatriare. «In Germania — disse alla moglie — potrò sistemarmi con più facilità. Tor nero appena avrò un'occupa zione; allora tu e la bambina verrete con me ». Passarono sei anni, durante i quali Santa Mancuso dovette provvedere da sola al suo man tenimento e a quello della sua bambina: del marito Infa'ti nessuna notizia. Werner Mul le>- sì fece Improvvisamente vivo nel 1955 Quando giunse a Genova, la moglie era ricoverata in ospedale, ma egli non andò a visitarla. Preferi presentarsi alla suocera, dalla quale si fece consegnare la bambina, che allora aveva otto anni, dicendo che l'avrebhe tenuta con sé per un mese. L'uomo non mantenne la promessa Trascorso il mese scrisse alla moglie dalla Germania per informarla che non aveva nessuna intenzione di restituirle la figlia. Un anno dopo l'ex sottufficiale chies=<' e ottenne 11 divorzio e passò a seconde nozze. La signora Santa Mancuso tentò invano di riavere la bambina. Andò anche in Germania per Implorare l'ex marito, ma fu un viaggio inutile. « Werner Muller — è detto nella querela — aveva insegnato a Maria Teresa a disprezzare l'Italia e a diventare ostile persino a sua madre ». Nel 1961 anche Santa Mancuso si risposò e di questo suo secondo matrimonio Informò l'ex marito La notizia rallegrò Werner Muller. al punto da consentire alla figliola, ormai diciassettenne, di venire in Ita Ila a visitare la madre. Due anni fa, Maria Teresa raggiunse Genova e la mamma l'accolse a braccia aperte. La ragazza mostrò di trovarsi bene con lei e decise di rimanerle accanto. Santa Mancuso volle tuttavia mettersi in regola con la legge e pertanto sollecitò e ottenne dal giudice civile una sentenza che, oltre a riconoscerle la patria potestà su Maria Teresa, le affidava la figlia in custodia Quando Werner Muller ebbe notizia dell'accaduto, andò su tutte le furie «Da quel momento — ha scritto la signora Santa Mancuso nella sua querela — cominciò a tempestare la figlia di lettere per sobil larla contro di me. E ci riuscì benissimo, perchè i miei rapporti con Maria Teresa divenlamno tesi, i litigi sempre più frequenti, gli scontri verbali mpre più vivaci ». Fu allora che Santa Mancuso decise di affidare la figlia a un istituto genovese, il pensionato delle suore Madri Pie di via Galata. « Spedavo die col tempo tornasse ad essere la buona figliola che era — concluse la signora — invece sono stata giocata. .«La mattina del Vi luglio scorso, il viceconsole generale di Germania a Genova, Gerhard Rlssmann, si presentò al pensionato, prelevò mia figlia ed usci con lei. Ho poi saputo che nella stessa giornata le aveva consegnato un passaporto tedesco e l'aveva accompagnata a Milano, da dove Maria Teresa è partita in volo per la Germania ». Fin qui la querela L'istruttoria è in pieno sviluppo: in questi giorni il Procuratore della Repubblica ha emesso un ordine di comparizione a carico del viceconsole tedesco, ma il funzionario ha già fatto sapere che non intende comparire davanti al magistrato f. d.