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Dedicata al nome di Torino una vetta della Groenlandia Dedicata al nome di Torino una vetta della Groenlandia Sono tornati i tre alpinisti che hanno compiuto la spedizione sulle montagne inviolate del circolo polare - Una cima in memoria di Ribaldone e di Piras Sono rientrati ieri dalla Groenlandia dove hanno scalato sette cime inviolate tre istruttori della scuola di alpinismo « Gervasutti » del Cai: Giuseppe Agnolotti, 24 anni, impiegato della Fiat, corso Giambone 9 bis, Vittorio Lazzarino, 25 anni, di Casale; Eugenio Ferrerò, 25 anni, elettrotecnico, via Chambéry 93. Lasciata Torino, il 4 luglio, in treno i tre raggiungevano ! Copenaghen, dove erano ad attenderli due danesi, il dr. Jensen e l'ing. Jhonson. In aereo proseguivano sino alla costa orientale della Groenlandia. In battello, per 120 chilometri, con una navigazione in acque costellate dagli icebergs, si portavano nel fiordo di Angunagssalik. Il campo base veniva fissato a Quinigarssuaq. La prima cima scalata è stata il Naed Falk che si Innalza direttamente dal mare per 1507 metri, una montagna di ghiaccio. Poi i torinesi hanno scalato due vette senza nome; una è stata dedicata alla memoria di Gianni Ribaldone e di Giancarlo Piras; il primo morto nel massiccio del Bianco, Il secondo l precipitato dalle Aiguilles du Diable, Un'altra cima di 1650 metri di ghiaccio è stata battezzata «Tonno > ed un'altra di 1810 metri i 2050 metri ed ha pareti che sorgono dal mare. Sulla punta conquistata dopo 32 ore di ardua scalata sono state infisse le bandierine dell'Italia e della Danimarca. Oltre al programma alpinistico i tre istruttori hanno raccolto dati scientifici, consegnati all'Istituto geodetico di Copenaghen, per una precisa valutazione topografica della zona. Sono stati inoltre sperimentati speciali viveri per zone artiche ed è stato realizzato un documentario a colori. « Hvld Pyiamirien ». Successivamente veniva attaccato il Granat Bjerg. la più elevata montagna della zona che raggiunge