I ciclisti azzurri iniziano oggi a Ciriè la preparazione ai campionati del mondo

I ciclisti azzurri iniziano oggi a Ciriè la preparazione ai campionati del mondo In vista della prova su strada del 28 agosto in Germania I ciclisti azzurri iniziano oggi a Ciriè la preparazione ai campionati del mondo Saranno in gara tutti i corridori convocati dal commissario tecnico Fiorenzo Magni - Zilioli e Taccone «assenti giustificati» ieri a Tartavalle, dove la squadra si è riunita - Continuano intanto le polemiche per la volata che ha concluso domenica la Tre Valli Varesine - Zilioli è certo di aver battuto Motta e spera che il film della televisione provi il suo successo I ciclisti italiani selezionati' per il campionato del mondo sono da ieri in « ritiro > a Tartavalle, paesino della Valsassima, non lontano da Lecco. L'appuntamento fissato dal commissario tecnico, non stabiliva l'ora, gli sjfcleti sono giunti alla spicciolata. Magni, Quando ha lasciato l'albergo del raduno — ed erano le dieci di sera suonate — ha fatto ì conti. Degli otto titolari, erano presenti Bitossi, Dancelli, Fezzardi, Gimondi e Vicentini, mentre Motta aveva annunciato per telefono il suo arrivo imminente. Delle riserve, avevano risposto all'appello Poggiali, Partesotti e Mealli. Mancavano, insomma, due titolari, Zilioli e Taccone, ed una riserva, Di Toro. Magni ha spiegato. Zilioli s'era fatto vivo con una telefonata. Era nelle sue intenzioni di presentarsi puntualmente, ma un improvviso impegno di lavoro del signor Sanson, che avrebbe dovuto accompagnarlo sino a Tartavalle, lo costringeva ad una viaggio nel cuor della notte. Il commissario tecnico, naturalmente, concedeva al torinese ventiquattr'ore di «permesso». Oggi si gareggia a Ciriè, per Zilioli si sarebbe trattato di ima fatica inutile, meglio era per Italo aggregarsi alla comitiva direttamente nella cittadina. Un po' differente la situazione di Taccone e di Di Toro. Magni, nel tardo pomeriggio, di domenica, finita la «Tre Valli Varesine » e comunicata ai giornalisti la formazione della squadra azzurra, si è recato nell'albergo di Vito per consigliarlo a scrivere una lettera alla Lega, invocando un provvedimento di clemenza. Taccone, come è noto, è squalificato dall'8 al 14 di agosto ma la Lega ha il potere, in determinate circostanze, di annullare le punizioni ed è logicamente ben disposta verso chi è chiamato a vestire la maglia della Nazionale. A Va rese, però, Magni, si è sentito dire che Taccone era già par tito. « Per dove? » ha chiesto il commissario tecnico. «Per Pescara» gli hanno risposto. Magni non si è sprecato in commenti, ma ha inalberato la faccia feroce almeno sino a quando, nel pomeriggio di ieri, l'abruzzese si è messo in contatto con un colpo di telefono. C'è stato un vivace scambio di battute. Taccone ha spiegato di essersene andato da Varese, senza nemmeno sapere della selezione sua e di Di Toro, il commissario tecnico ha tagliato corto alle scuse. «Chiudo la valigia e partiamo» ha garantito Taccone. Magni ha ribadito: «Sbrigati. Tu sei utile, ma ricordati che nessuno è indispensabile ». Taccone, quindi, è atteso per oggi a Tartavalle, e, nel «clan» degli azzurri l'argomento sul quale si sono accentrate le chiacchiere dèlia prima giornata di ritiro, è stato la «Tre Valli Varesine» corsa splendida con una conclusione strana, per la quale ancora manca il verdetto de flnitivo. La giuria ha sancito il successo di Motta, la Sanson ha reclamato, la giurìa ha respinto il reclamo, la Sanson ha presentato un altro reclamo, in seconda istanza, al la commissione tecnica della Lega. Zilioli, a proposito dell'episodio che ha chiuso la «Tre Valli », ha ribadito ieri a Torino il suo punto di vista, che è il punto di vista di un atleta che intende far rispettare i suoi diritti, con la preoccupazione però di non assumere atteggiamenti tali da poter concorrere ad agitar un ambiente che ha bisogno invece della massima calma. Zilioli è onestamente convinto d'esser riuscito a superare Motta sul traguardo di Cuvio, ma si rende benissimo conto che il reclamo o è suffragato da un chiaro documento fotografico oppure ha il destino di restar lettera morta. Ora, almeno sino a ieri sera, i responsabili della Sanson non avevano trovato fotografie che presentassero Motta e Zilioli giusto sulla linea bianca. Un metro avanti, mezzo metro dopo: sulla fettuccia, nulla. Domenica sera al ciclista torinese è stato riferito che il film della ripresa televisiva gli darebbe ragione. Bisogna che questo documento — se esiste — salti fuori. Altrimenti Zilioli può avere tutte le ragioni del mondo, ma l'ordine di arrivo della corsa di Varese resterà come l'ha sancito la giuria in modp ufficiale, dopo aver esaminalo e respinto il reclame presentato dal signor Covolo, a nome della « casa » di Italo, alla conclusione della gara. L'episodio ancora non è definito, Zilioli pur con molta calma, stenta a rassegnarsi. Potrebbe essere un episodio delicato, visto che interessa prò prio due dei capitani azzurri al NMspsc Nurburgring. Per buona sorte, Motta e Zilioli sono ragazzi sensati, che non si lasciano prendere la mano dal gusto spesso traditore della polemica ad ogni costo. Sarebbe ba¬ stato il «fotofinish» all'arrivo per bloccare sul nascere le discussioni. Ma il « fotofinish », purtroppo, non c'era e le chiacchiere sono logiche, da una parte e dall'altra. Motta e Zi¬ lioli, comunque, amici sono ed amici resteranno. La Sanson, naturalmente, cerca di far valere quelli che ritiene siano i buoni diritti di Zilioli. Ieri sera ha spedito un telegramma alla Lega del Professionismo, preannunciando l'Invio di un reclamo che sarà giudicato dalla Commissione tecnica venerdì prossimo. La « casa » torinese, in mancanza di una documentazione fotografica, chiederà probabilmen te alla televisione di mettere a disposizione della Lega il film dell'arrivo. Così che sia possibile prendere una decisio ne chiara e definitiva, per dire l'ultima parola su una corsa che, strana nell'epilogo, è stata bella e combattuta, mettendo in risalto quegli atleti che Magni ha poi scelto per la formazione azzurra. La « Tre Valli Varesine » ha ribadito la splendida forma di Zilioli e di Motta, ha sottoli neato le qualità e lo slancio di Taccone, di Dancelli e, in particolare, di Bitossi. Qualche dubbio, invece per Gimondi, che stenta evidentemente a trovare il ritmo indispensabile per tenere sulle lunghe distanze. Il commissario tecnico, però, non se ne preoccupa: Gimondi, a suo avviso, ha semplicemente bisogno di lavorare ed i giorni che ancora ci separano dai campionati del mondo dovrebbero essere sufficienti, perché il trionfatore della Parigi-Roubaix e della Parigi-Bruxelles torni nelle migliori condizioni fisiche e morali. Indovinata, a parer nostro, pure la scelta dei gregari: Fezzardi è elemento prezioso, capace di apportare validissimo aiuto, Vicentini, maglia iridata dei dilettanti nel 1962, è tornato sulla cresta dell'onda dopo un lungo periodo di risultati poco soddisfacenti Adesso si apre il periodo di ritiro collegiale, che durerà sino al 22. Gli azzurri, i titolari e le riserve, agli ordini di Magni, si sottoporranno ad un duro lavoro, partecipando a corse vere e proprie, alternate da meno impegnative riunioni su circuiti ed in pista, cominciando da oggi a Ciriè. Gigi Boccacini