Quando un bimbo legittimo è abbandonato dai genitori

Quando un bimbo legittimo è abbandonato dai genitori Una situazione che non si deve ignorare Quando un bimbo legittimo è abbandonato dai genitori Parlare di « orfani di genitori viventi » può sembrare un assurdo gioco di parole, perché chi ha genitori non può essere orfano e chi ha figli dovrebbe sentire l'orgoglio e il dovere di allevarli, educarli, .circondarli di quell'affetto che è tanto necessario a un loro equilibrato sviluppo. Ma la realtà ci pone dinanzi a questa tragica situazione, di bambini che hanno perduto l'affetto e le cure dei loro snaturati genitori e versano in condizioni peggiori ancora che se li avessero materialmente perduti, se è vero che la morte non cancella l'eredità di affetti, l'opera educativa che ha plasmato il carattere dell'infante. Oggi, nel nostro Paese, la sorte peggiore è appunto quella dei bambini legittimi abbandonati, materialmente o moralmente. Come risulta dalla stessa relazione al piano quinquennale di sviluppo, l'assistenza all'infanzia è svolta da un numero fin troppo folto di enti (oltre 40 mila!), ma in modo disorganico e insufficiente. I bambini sono assistiti non in base ai loro specifici bisogni, come sarebbe logico, ma secondo la loro origine o la professione dei genitori. Si verifica, così, ad es., il fenomeno che le Provincie assistono i minori nati fuori del matrimonio, figli di ignoti o riconosciuti da uno dì essi, e che un nu mero rilevante di altri enti assiste diverse categorie di orfani (dei lavoratori, di guerra ecc.). L'unico ente che, per la sua imponente completa organizzazione a carattere pa Tastatale e nazionale, sovrasta ogni altra istituzione nel campo assistenziale < l'Opera nazionale per la prò tczione della maternità e dell'infanzia (Onmi). Le sue funzioni, affidate a personale qualificato e ben preparato, sono estesissime consistono in compiti di coordinamento, di vigilanza, di propulsione di attività di assistenza nei più vari campi (prr-filassi di ma lattie infettive, e, a tale ri guardo, fu efficacissima l'opera di collaborazione nella vaccinazione antipolio, collaborazione con le autorità scolastiche in ma teria di medicina scolastica attuata con colonie profilattiche e controllo menta le dei bambini, collabora zione con i consigli antitu bercolari, assistenza ai figli delle donne lavoratrici mediante gli asili-nido ecc.) Ma, ai fini nostri, sono rilevantissime e meritano particolare menzione, l'assi stenza materiale e morale alla madre e al bambino la protezione delle gestan ti e delle madri bisognose e abbandonate, dei bambi ni lattanti e divezzi fino al quinto anno. Di fondamentale importanza è poi la assistenza ai minori orfani, ai minori abbandonati o comunque ap partenenti a famiglie rite nute pericolose per il barn bino dal punto di vista ma teriale o morale. Molto spesso è la stessa autorità giudiziaria che affida al l'Onmi i figli di famiglie inidonee o variamente de ficitarie e questa forma di assistenza veniva attuata mediante il collocamento presso allevatrici per i bim bi più piccoli e ricovero in istituti per i più grandicel li. Dico «veniva attuata», perché purtroppo l'azione dell'Onmi, che da anni ormai soffre, per difetto di mezzi, di grave crisi e di impossibilità ad adeguarsi alle sempre maggiori esi genze (basti pensare alle nuove necessità dovute al l'aumento del costo della vita, all'aumento di immi grati privi di risorse finan ziarie, di famiglie inidonee), è stata addirittura mortificata dalle drastiche misure finanziarie dei mi nisteri competenti, che, con scarsa comprensione delle necessità sociali, ma ispi randosi a meri criteri di disponibilità di bilancio, hanno praticamente posto in gravissime difficoltà l'o pera di si benemerito ente La situazione è addirittu ra divenuta allarmante perché la presidenza del l'Onmi, con circolare n. 726 ddtipdtstsalslmdbmaqidf del 24 marzo 1964, ha ridotto ulteriormente gli interventi previsti dalle leggi, imponendo alle federazioni provinciali: a) di sospendere immediatamente l'attività di tutti i refettori materni; b) di eliminare qualsiasi forma di assistenza «una tantum» (concessione di sussidi « una tantum », di alimenti per lattanti e per lo svezzamento, indumenti, suppellettili, corredi, culle, lettini ecc.) ; c) di limitare al massimo la concessione di sussidi in denaro e in natura. La circolare inoltre stabilisce « di limitare l'affidamento ad istituti educativoassistenziali soltanto per quei minori che si trovino in effettivo stato di abbandono per inesistenza della famiglia ». Pertanto, non vengono assistiti i minori anche se loro genitori sono indegni! Avviene così che ogni qual volta il Tribunale per i minorenni decreta un decadimento dall'esercizio della patria potestà e nomina l'Onmi tutore dei minori i cui genitori sono decaduti, riceve dall'Onmi un preciso rifiuto ad assumersi le responsabilità inerenti a tale funzione con la giustificazione che mancano i fondi. E' doloroso concludere che, mentre negli altri Paesi si dedica il meglio degli sforzi all'infanzia, nella nostra patria, «maestra del diritto», occorre (incredibile, ma vero!) sperare che il minore da assistere non sia legittimo, ma nato fuori del matrimonio o orfano perché solo in tali casi può beneficiare di provvidenze assistenziali che, pur se lacunose, sono di qualche utilità. Di tutto ciò non deve farsi carico all'Onmi che, come è stato ripetutamente scritto, è stata vittima di un « vero strozzamento finanziario», che ne ha aggravato la già difficile situazione, e impedito di realizzare nuove proficue iniziative. Vi è da sperare — ed è doveroso su questo punto richiamare l'attenzione del governo — che, nel generale quadro delle rifohne, sia dato, nella programmazione, il primo posto al compito fondamentale ed essenziale della assistenza e cura della infanzia, perché solo cosi sarà possibile dare alla società uomini degni di questo nome. Emilio Germano Presidente Prima Sezione del Tribunale di Torino

Persone citate: Emilio Germano

Luoghi citati: Torino