Le stravaganze della moda di Sandro Volta

Le stravaganze della moda DOPO LE SFILATE DELLA «HAUTE COUTURE» Le stravaganze della moda Nelle ultime presentazioni abbiamo visto tuniche di metallo fatte di maglie intrecciate, coppe d'argento massiccio sul petto, stramberie d'ogni genere - Sono trovate pubblicitarie, di pessimo gusto - Gli abiti che le donne indossano ogni giorno, nel lavoro come nei momenti di svago, sono eleganti solo se semplici e sobri (Dal nostro corrispondente) Parigi, 6 agosto. Più le donne tendono a vestirsi semplicemente, d'accordo con le funzioni che hanno conquistato nella società contemporanea, e più le « maisons de haute couture > sembrano Impegnate alla ricerca di nuove stravaganze che, qualora venissero adottate, renderebbero impossibile alle donne di partecipare alle attività della vita d'oggi. Questa tendenza sembra avere passato ogni limite nelle recenti presentazioni parigine per la stagione dell'inverno prossimo: certi modelli sono Infatti il «pendant» delle opere d'arte esposte alla Biennale di Venezia. Non c'è niente di straordinario in questa corrispondenza: arte e moda hanno sempre marciato di pari passo ed è difficile dire Uno a che punto l'una Influenzi l'altra o viceversa. Si può dire piuttosto che tutte e due sono il prodotto delle strutture sociali della propria epoca, cosicché, visitando una galleria di pittura del Rinascimento, è come se si sfogliasse un meraviglioso catalogo di figurini di moda, con Carpaccio al posto del più grande «couturier» di tutti 1 tempi. Arte e moda riflettevano allora il costume del loro tempo, riflettevano lo sfarzo della Venezia dogale, la secchezza fiorentina, e cosi fino alla «belle epoque» di Poiret e di Manet, ed anche oltre. Ma oggi che cosa riflettono, a quale realtà attuale sono legate? Può darsi che qualcuno appenda a una parete di casa un quadro di Juiio Le Pare, ma si può essere certi che non incontreremo mai nessuna signora vestita, per esemplo, con uno del modelli presentati nei giorni scorsi a Parigi da Quassar, un ingegnere vietnamita che ha sposato la modellista Emmanuelle Khanh. Costa ventlcinquemila franchi, ossia più di tre milioni di lire e si compone di una cortissima tunica di maglia d'argento attraverso la quale trasparisce la biancheria Ìntima. Due coppe d'argento massiccio, in funzione di < soutien-gorge », completano il vestito. Modelli di questo genere, definiti « micro-robe transparente métallique », se ne sono visti altri nelle recenti sfilate e sono quelli che hanno maggiormente attirato la attenzione, sui quali ì fotografi hanno fatto lampeggiare quasi tutti 1 loro «flashes», tanto che qualche cronista ha osservato che, continuando di questo passo, la moda non sarà più un affare di sarti, ma di orafi e, magari, di fabbri ferrai. Non si arriverà, naturalmente, a questo, perché, nella moda, come in qualunque altra attività, le eccentricità muoiono nel momento smesso che sono nate se non rispondono a un'esigenza reale: resisterà p.robarroh%ièhtèr,l«(''minlè:onnà, nòti soltanto perché è comoda, ma anche perché sta bene alle ventenni e tutte le donne, più o meno, si illudono di avere venti anni. Ma nessuno pensa sul se- — rio di vestire le donne con la calzamaglia dei cavalieri antichi: la sua creazione è soltanto una trovata pubblicitaria che, però, non si capisce a chi possa servire, per¬ ché si è sempre saputo che le bizzarrie di certi modelli sono rivolte a far propaganda ai fabbricanti di tessuti, finanziatori della «haute couture», e questo non è certo Il caso di abiti in cui le stoffe sono rigorosamente escluse. L'importante, comunque, è che se ne parli: che 1 giornali possano pubblicare che la moda di Parigi non rimane indietro a quella Inglese neppure nelle stramberie ed ha riconquistato la sua posizione d'avanguardia. « E' una prova realizzata con molto talento per dimostrare all'Inghilterra che a Parigi si può andare ancora più lontano nell'eccentricità », ha scritto, a proposito della. « micro-robe transparente métallique », Paris-presse, giornale che esprime il nazionalismo gollista. Poi, però, le donne francesi, come tutte le donne del mondo, vanno nei grandi magazzini a prezzo fisso e comprano vestiti semplicissimi, adatti per andare al lavoro in autobus, come per qualsiasi altra circostanza della' vita. Sono, in genere, con qualche aggiornamento e realizzati con più o meno buon gusto, varianti del famoso <tailleur» che Ceco Chanel creò subito dopo la prima guerra, mondiale. Sandro Volta Parigi, 6 agosto - Modello di « micro-robe transparente métallique » creato dall'ingegnere Indonesia- • Quassar, marito della nota sarta Emmanuelle Klanh (Telef.)

Persone citate: Carpaccio, Ceco Chanel, Emmanuelle Khanh, Emmanuelle Klanh, Manet, Poiret

Luoghi citati: Indonesia, Inghilterra, Parigi, Venezia