Prigioniero per dieci ore nel crepaccio di un ghiacciaio

Prigioniero per dieci ore nel crepaccio di un ghiacciaio Prigioniero per dieci ore nel crepaccio di un ghiacciaio Uno studente diciassettenne sui monti del Trentino - E' caduto mentre era in gita con tre amici Trento, 5 agosto. (a. Sul ghiacciaio del Cevedale lo studente Gianfranco Roat, di 17 anni, da Cogolo, è rimasto prigioniero per dieci ore in un crepaccio profondo 25 metri. Il Roat era partito con altri tre alpinisti per compiere l'ascensione della cima Zuffal. Raggiunta felicemente la vetta, la cordata iniziava la discesa, quando nell'attraversare il ghiacciaio, a quota 3400, il Roat, che seguiva il capo-cordata, scivolava sullo strato di neve fresca che copriva l'apertura della voragine e precipitava nel crepaccio. I compagni di escursione trattenevano la corda alla quale era legato, ma non potevano impedire che il giovane scivolasse lentamente fino in fondo alla fenditura. Uno della comitiva scendeva allora a valle per dare l'allarme. Una squadra di guide partita da Peio raggiungeva nel cuore della notte il ghiacciaio .ìotto una bufera di neve e di vento L'operazione di salvataggio s'è rivelata assai più ardua del previsto. Soltanto |verBO le 3 der, matltino uVoandei soccorritori, Giorgio Moreschi ni, calatosi nel crepaccio, riu¬ sciva ad agganciare saldamente a una fune il Roat, che veniva poi sollevato dai suoi compagni alla superficie. A sua volta il Moreschini non riusciva a risalire da solo e un'altra guida doveva calarsi fino in fondo al crepaccio. Dopo molti sforzi i due, muniti di ramponi, chiodi e altri attrezzi, potevano condurre a termine l'asceìsione della parete.

Persone citate: Gianfranco Roat, Giorgio Moreschi, Roat

Luoghi citati: Peio, Trentino