Qui giace, ma non si dà pace!

Qui giace, ma non si dà pace! Qui giace, ma non si dà pace! Sulla tomba di uno sventurato truffatore, a tre mesi dalla morte, continua a figurare il nome di Giovanni Cattaruzza, un tranquillo pensionato, vegeto e arzillo che vive a Ventimiglia - « Mi dichiarano morto, ma le tasse non me le tolgono » Nel campo E del cimitero generale, ampliazione VII, c'è una tomba intestata a Giovanni Cattaruzza, 59 anni, deceduto l'8 giugno 1966. Il Cattaruzza è vivo, e al suo posto è sepolto uno sventurato, Carlo Belloni, nato a Milano il 15 maggio 1897, vissuto negli ultimi anni di miseria e di truffe. Nessun parente del Belloni ha finora provveduto al riconoscimento, e la salma continua a portare il nome del Cattaruzza, con buona pace di tutti, mono che del vero intestatario al quale non fa certo piacere essere considerato ufficialmente defunto. La storia fu pubblicata su « La Stampa ». Durante un sopralluogo nell'alloggio di un rappresentante di commercio morto alle Molinette, si scopri che aveva una serie di documenti intestati a persone diverse sui quali aveva applicato la propria fotografia. Entrando in ospedale aveva dichiarato di essere Giovanni Cattaruzza, ma presto saltò fuori la vera iden tità, Carlo Belloni. La fotogra fia comparsa sul nostro giornale fu riconosciuta da alcuni parenti e da amici a Erba. Si ricostruì la sua vita. Noi periodo in cui aveva abitato in quella città il Belloni aveva fondato una rivista gastrono mica, poi si era trasferito a Genova e a Torino: truffava 1 pensionati promettendo di far ottenere la pensione e facendosi consegnare documenti e denaro. Fra le sue vittime figura, primo, il Cattaruzza che gli aveva dato 220 mila lire, la carta d'identità ed un certificato di nascita. Alla fine dell'anno scorso il Belloni aveva cominciato a sentirsi male, il 5 giu- gno si era fatto ricoverare alle Molinette: tumore maligno, nessuna speranza. Tutto chiaro, dunque. Non restava che correggere l'atto di morte. Il vero Cattaruzza venne a Torino, si disse dispiaciuto di questo episodio che turbava la serenità della sua vita di pensionato, firmò i verbali della polizia e riparti per Vallecrosia, vicino a Ventimiglla, dove attualmente risiede. La Questura iniziò nello stesso tempo le ricerche dei familiari del Belloni, ma finora senza esito. Si sa che l'uomo era sposato e aveva un figlio, Umberto, che dovrebbe abitare a Milano ed essere impiegato di banca. Purtroppo polizia e carabinieri non sono ancora riusciti a rintracciarlo, forse a causa delle vacanze. Intanto a Vallecrosia il Cattaruzza aspetta. Prima era tranquillo e fiducioso, ora un po' meno. Gli abbiamo parlato per telefono: « Sa che al cimitero di' Torino, secondo gli atti dello Stato civile, giace tuttora Giovanni Cattaruzza? ». Ci ha interrotti con energia: « Che giace e giace. Io non giaccio affatto, sono vivo e vegeto e mi godo il bel sole della mia Riviera». Il tono di voce era piuttosto alto e probabilmente faceva anche qualche scongiuro. Ha concluso : « Intanto, an che se ufficialmente morto, le tasse continuano ad arrivarmi; non vorrete che mi tolgano, là pensiono ». Gli abbiamo pròmesso l'interessamento de « La Stampa » perché la sgradevole situazione venga finalmente . ri solta. Cattaruzza: « Sono stufo di figurare tra i defunti »

Luoghi citati: Erba, Genova, Milano, Torino, Vallecrosia