Sbarrati tutti i negozi a Novara per la protesta contro le tasse

Sbarrati tutti i negozi a Novara per la protesta contro le tasse La città paralizzata per tutta la giornata di ieri Sbarrati tutti i negozi a Novara per la protesta contro le tasse Alla serrata, decisa dai commercianti, hanno aderito gli artigiani e gli ambulanti - I mercati generali e quelli rionali sono rimasti deserti - La nuova imposta dovrebbe dare un gettito, in 6 mesi, di 250 milioni Chiesto un maggior controllo sulle spese del Comune, sulle sue assunzioni e sulle aziende municipalizzate (M>al nostro inviato speciale) Novara, 3 agosto. Commercianti ed artigia ni, con la serrata dei loro negozi e delle loro botteghe hanno completamente paralizzato la città: la protesta contro le supercontribuzioni, decise dal Comune nella misura del 50 per cento, è così riuscita in pieno. Alla manifestazione, risoltasi senza il minimo incidente, hanno aderito la totalità dei negozianti (100 per cento) ed il 92 per cento circa degli artigiani: qualche parrucchiere e qualche calzolaio ha infatti aperto la propria bottega, specie in alcune frazioni. Anche gli ambulanti hanno dato la loro adesione in modo clamoroso all'iniziativa disertando al completo i mercati generali ed i mercati rionali. Unica eccezione al mercato coperto, ma di scarso rilievo: solitamente è frequentato da centinaia di ambulanti e stamane soltanto due hanno innalzato le loro bancarelle. Ma anche costoro non hanno fatto affari in quanto la città è rimasta completamente deserta per tutto il giorno. Le massaie si son rifornite presso le latterie e le panetterie, che avevano il benestare per rimanere aperte sino alle 10; quindi le vie sono rimaste deserte. Le commesse dei negozi, compresi i grandi magazzini (Upim e All'Onestà) erano rimaste a casa, i bar hanno chiuso dalle 10 alle 13 (alcuni anche per tutto il giorno). Praticamente si è vista un poco di gente in giro soltanto nelle ore di punta, all'uscita ed all'entrata cioè degli operai dalle fabbriche. Gli unici negozi aperti sono state le farmacie e le tabaccherie, oltre naturalmente i distributori di benzina. Ma come è stata possibile una così massiccia serrata dei commercianti che in Novara sono circa 2200 e degli artigiani (1800)? Ne abbiamo parlato con il cav. Orsini direttore della Associazione commercianti che con il presidente geom. Guaglio ha svolto relazioni durante l'assemblea tenutasi al salone del « Borsa ». « Indubbiamente — ha detto — il nostro problema non è soltanto una questione di denaro. I commercianti hanno chiuso i negozi consapevoli che noi non avremmo più potuto fare nulla, dopo gli innumerevoli incontri avuti con i rappresentanti del Comune. Essi hanno voluto richiamare l'attenzione degli amministratori comunali ad amministrare meglio il denaro pubblico. Inoltre l'aumento cadrà sui consumatori con la conseguenza di una rarefazione delle vendite specie sul ceto meno abbiente ». Durante l'assemblea il geom. Guaglio aveva addirittura rivelato cifre che mettono sotto accusa il Comune. Si è parlato di stipendi altissimi in aziende municipalizzate, di assunzioni di persone che non fanno ' altro che formare una specie di clientelismo politico. Con le supercontribuzioni (che dureranno sei mesi e per le quali è previsto un gettito di 250 milioni), è stato rilevato in assemblea, i commercianti vengono a versare al Comune esattamente un terzo delle entrate effettive del bilancio e cioè un miliardo e 200 milioni. « Abbiamo pertanto il diritto — ha dichiarato — di sapere come si spende il nostro denaro e di seguire da vicino la. politica fiscale del Comune; chiediamo inoltre il blocco delle assunzioni del personale che assorbe il 58 per cento deUe entrate comunali; una più oculata opera di fiscalizzazione diretta (circa 1S mila famiglie su 33 mila sono esenti da tassa di famiglia) ». Infine l'assemblea ha deciso di creare un comitato di agitazione permanente e di offrire un'aperta collaborazione al Comune; se la collaborazione non verrà accettata si cercheranno altre formule di agitazione. Nel frattempo anche in vìa Greppi, presso l'Unione Artigiani, era in corso un'animata assemblea. H pdatzfmbzddirettore dott. Zanetta ci ha poi dichiarato: «Il provvedimento è impopolare e gli artigiani sentono vivamente la questione. L'imposizione fiscale si riflette infatti anche su di loro come consumatori; è inevitabile che i commercianti rialzeranno i prezzi. Anche noi desideriamo che ci sia un maggior controllo sulla spesa pubblica e sulla gestione delle varie aziende municipalizzate. Non vogliamo assolutamente pagare un'imposta per spese non necessarie ». D'ora in avanti pertanto gli artigiani faranno lega comune con i commercian¬ ti; con essi cercheranno ancora che le supercontribuzioni già approvate siano ridotte ad un livello più adeguato e faranno pressio ni affinché le spese del Comune siano contenute al massimo eliminando quelle superflue e rivedendo tutto il bilancio. v. g. / commercianti novaresi riuniti in assemblea ieri mattina nella sala del « Borsa ■

Persone citate: Greppi, Guaglio, Orsini, Zanetta

Luoghi citati: Novara