Domani il via ai «mondiali» di sci sulle pericolose nevi di Portillo

Domani il via ai «mondiali» di sci sulle pericolose nevi di Portillo Riuniti sulle Ande cilene i migliori specialisti della discesa Domani il via ai «mondiali» di sci sulle pericolose nevi di Portillo Si comincia con lo slalom speciale femminile - Oggi cerimonia d'apertura - Il recente maltempo ha portato neve fresca sulle piste - L'anno scorso una valanga provocò delle vittime - Per prevenire altre sciagure si sparano cannonate contro i pendii - I partecipanti e le speranze degli azzurri Portolo, 3 agosto. Le condizioni atmosferiche avverse degli ultimi giorni (abbondanti cadute di neve e forte vento) hanno costretto gli organizzatori dei Campionati mondiali di sci deUe specialità alpine a procedere ad un nuovo cambiamento del programma: al posto della discesa, le atlete disputeranno venerdì 5 agosto aUe 11 del mattino lo slalom speciale. Questa decisione si spiega col fatto che, dopo le forti nevicate deUe ultime 24 ore, sarà più facile rimettere in sesto la pista deUo slalom piuttosto che queUa deUa discesa. Comunque, H tempo sembra in via di miglioramento, e l'allenamento « no-stop » degli uomini in vista della discesa rimane fissato per sabato 6 agosto, mentre la gara si svolgerà domenica 7 agosto. Domani, intanto, avrà luogo la cerimonia di apertura dei « mondiali ». A Portillo, la tempesta di neve si sta placando, oggi a mezzogiorno e mèzzo (ore 18,30 italiane) verranno inaugurati i campionati mondiali di sci, che, almeno per ora, ben possono essere definiti i campionati delle polemiche. La scelta di Portillo, località piuttosto isolata nelle montagne del Cile, ha per anni messo a rumore il mondo dello sport; una decisione così contraria alle abitudini tradizionali aveva fatalmente ài destino di suscitar discussioni anche aspre. Tutto il ritmo dell'attività ha subito profondi cambiamenti, atleti normalmente in gara da dicembre a marzo sono stati costretti a mutar ritmo d'allenamento e di preparazione per cercar d'essere al massimo della forma il mese di agosto, il mese in cui il Cile offre le migliori condizioni di Innevamento. Le varie federazioni hanno fatto buon viso a cattivo gioco, la stessa novità della lunga trasferta, con l'imprevisto d'un viaggio inusitato, ila concorso a far accettare le evidenti difficoltà imposte dalle circostanze. Dal canto loro, gli organizzatori cileni si sono rimboccati le maniche per tener fede alle promesse, approntando un acconcio campo di gare, pur se il lavoro dei responsabili è stato spesso ostacolato da avversali naturali contro i quali ben poche sono le risorse. L"anno passato, nella zona di Portillo, cadde una rovinosa valanga. Ci fu un morto e gli sciatori europei, che trascorrevano un periodo di allenamento su quelle piste, si trovarono bloccati per alcuni giorni, attraversando momenti di ansiosa tensione. Kd ora, nella vigilia immediata dei « mondiali >, il maltempo ha ripreso improvvisamente la sua offensiva. Nessun disastro, per fortuna. Ma mezzo metro di neve fresca e gli organizzatori si son visti costretti a provvedimenti straordinari. Supplemento di fatica per ribattere le piste, senza esser nemmeno sicuri di esser in grado di rispettare il programma ed intervento in massa di reparti dell'esercito con potenti mezzi spazzaneve. In più, è entrata in scena una società americana specialista nella lotta contro le valanghe ed è sperabile che tanto lavoro, alla resa dei conti, dia i suoi frutti, sfumando l'accanimento delle polemiche in chiacchiere, per così dire, di semplice natura sportiva. L'ambiente, comunque, è per forza di cose nervoso, anche talune piste vengono giudicate troppo pericolose; l'incidente toccato al giapponese Murata, che s'è conciato piuttosto male, ha prodotto notevole impressione, ma è giusto ricordare come critiche del genere siano quasi d'obbligo; i due tracciati della discesa libera dei « mondiali > di Chamonix e delle Olimpiadi di Innsbruck non erano certo meno rischiosi dei tracciati di Portillo, dove però ogni imperfezione tecnica è Ingigantita dalle particolari condizioni generali. Proprio ieri è giunta a Torino, indirizzata al prof. Wyss, una lettera del dottor Gribaudo che è in Cile con gli azzurri. Pochi dati offrono un quadro efficace della situazione: Portillo è a quota 2850, in un fondovalle chiuso da montagne a 4000 metri. Tempo pessimo, mai il sollievo del sole, allenamenti ridotti. Sistemazione alberghiera di fortuna: un hotel costruito per ospitar 350 persone ne ospita 700. Il morale degli italiani, nonostante tutto, è discreto e ottima la salute, pure Di Bona, che era sofferente, si è ristabilito. Insomma, si tratta di mondiali assolutamente fuori dell'ordinario, legati con un filo sottile ai capricci della sorte. C'è soltanto da sperare in bene, con l'augurio che gli ospiti della lontana stazione cilena tornino a casa senza aver mai dovuto consultare con affanno un libretto distribuito d'urgenza. Un libretto che. in modo schematico, illustra le disposizioni da attuare « in caso di valanghe, tormente ed altre situazioni d'emergenza ». Pure 1 pronostici, come sempre succede quando le cose non marciano sui binari della più stretta abitudine, navigano nell'incertezza ed i tecnici, anticipando i risultati, mettono in bilancio le possibilità di notevoli sorprese in uno sport che, in genere, di sorprese è notevolmente avaro. In campo maschile favoriti sono austriaci e francesi. Tra gli austriaci spiccano Schranz, Nenning. Nindl, Zimmermann, tra i francesi emergono Killy, Pérlllat, Lacroix Ad insidiar loro il successo, svizzeri, tedeschi, americani Minsch, Bruggmann, Faure tra gli svizzeri, Bogner e Leitner tra i tedeschi. Ma rolt e Kidd tra gli statuni tensi. In campo femminile, tre nomi sugli altri, quelli dell'austriaca Haas e delle due sorelle francesi Christi ne e Marielle Goitschell Molti gli « outsiders ». Citia mo alla rinfusa la Saubert (Stati Uniti), la Madeleine Bochatay e la Famose (Francia), le due Obrecht e la Fernande Bochatay (Sviz¬ zera), la Greene (Canada), la De Blicquy (Belgio). E gli italiani? Il ritornello è vecchio di anni, dai tempi di Colò sono batoste in serie e le sconfitte, accumulandosi le une sulle altre, nulla o quasi hanno insegnato, con il solo risultato di accender bisticci talvolta cattivi, spesso Controproducenti. Dopo le Olimpiadi, di Innsbruck, si è cercato di correre ai ripari, ma, almeno ad urta prima impressione, poco è cambiato nei metodi di allenamento. I responsabili della nostra Federazione mirano ai prossimi Giochi in programma nel '68 a Grenoble, ma 1 « mondiali » di Portillo devono pur servire come probante prova d'esame per vedere se, almeno, abbiamo compiu¬ to qualche lieve progresso. Dapprima ci si era orientati su una « spedizione » qualitativa e non quantitativa, poi si è cambiato avviso. Ed in Cile abbiamo inviato una squadra abbastanza numerosa, composta da otto sciatori e due sciatrici. Carlo Senoner, Mussner, Felice De Nicolò, Ivo Mahlknecht, De Tassis, Di Bona, Piazzalunga e Compagnoni gli otto sciatori: Giustina Demetz e Gloriandà Cipolla le due sciatrici. Otterranno confortanti piazzamenti? Peccare di pessimismo è di cattivo gusto, peccare d'ottimismo sa di eccessiva faciloneria. Le speranze non sono molte, comunque, se proprio si vuole essere sinceri. Gigi Boccacini La statunitense Jane Saubert e l'elvetica Therese Obrecht saranno rivali nei « mondiali » sulle nevi di Portillo