Disagio a Sanremo per la rottura della fogna che inquina il mare per 700 metri di spiaggia

Disagio a Sanremo per la rottura della fogna che inquina il mare per 700 metri di spiaggia Il danno potrà essere riparato entro la settimana Disagio a Sanremo per la rottura della fogna che inquina il mare per 700 metri di spiaggia Nel grosso condotto che scarica il liquame al largo s'è aperta una falla - La Capitaneria di porto e l'autorità sanitaria hanno vietato i bagni in nove stabilimenti (sette sono abilitati soltanto alle sabbiature) - La zona colpita è quella di ponente, una delle meno frequentate • Preoccupazioni per l'incidente: le correnti potrebbero trascinare le acque nere in altri punti della costa o o a a e i o o l i e i u i a . (Dal nostro Inviato speciale) Sanremo, 3 agosto. Inquietudine, disagio, nervosismo a Sanremo. La causa, apparentemente, è banale: una falla nel grosso tubo che porta al largo della costa le acque nere di tutta la città. Ma quella falla provoca larghe dispersioni, e inquinamenti, sicché circa 700 metri di spiaggia sono bagnati da acque impure: divieto di tuffarsi, nove stabilimenti praticamente costretti alla chiusura, fuga di un migliaio di ospiti verso tratti di spiaggia ritenuti più. puliti e sicuri. Oggi l'arco costiero a ponente del corso Imperatrice era Quasi deserto; i bagnini letteralmente disperati con¬ templavano lo scarso arenile risti cui giocavano pochi barn i | bini. cUna stagione perduta, per colpa di quel tubo maledetto », è il commento ripetuto ad ogni passo nella zona. La grande speranza: le riparazioni dovrebbero essere ultimate entro questa settimana. Non si può parlare di un vero e proprio disastro che abbia colpito l'intera Sanremo. La fascia costiera inquinata, o ritenuta tale dalle autorità sanitarie e dalla Capitaneria di porto che ha vietato i bagni, ha una lunghezza di 678 metri:, inizia allo stabilimento « Ippocampo » (al termine della passeggiata a mare sotto il corso Imperatrice) e arriva verso ponente in direzione di Capo Nero, fino alla metà dello stabilimento « Gabriella ». La zona è fra le meno frequentate e fortunate di Sanremo, per la scarsità di sabbia, per la povertà del quadro (muraglioni, pietraie, un cimitero alle spalle). Dei nove stabilimenti colpiti almeno sette avrebbero dovuto limitarsi a consentire sabbiature, tanta era la vicinanza allo spurgo del collettore centrale di tut. te le acque nere di Sanremo. Si resta perplessi di fronte a un fatto: l'ordinanza della Capitaneria che dieta i bagni in quella zona risale al 5 luglio, ma era stata finora osservata con una certa elasticità, se non ignorata. Inspiegabilmente si è destato ieri l'allarme. Altro fatto curioso: i bagni sono consentiti nei grandi stabilimenti a est dello spurgo dì acque nere, dove la corrente potrebbe portare non minori pericoli. Oggi la corrente < tirava » da levante, e l'inquinamento era ben visibi¬ le di fronte agli stabilimenti chiusi; se le condizioni del mare cambiassero? Inutile dire che la scelta fra stabilimenti autorizzati e stabilimenti costretti ad esporre il cartello col divieto di fare i bagni ha suscitato molte polemiche. Terza osservazione: proprio accanto alla centrale della fognatura era stata con sentita la costruzione di un molo privato, per creare una spiaggetta chiusa al pubblico. Il provvedimento, come si è detto, è del 5 luglio. Il medico provinciale, dott. Trillo, seguiva da tempo la situazione di quel tratto di litorale sanremese dove già nel mese di maggio si erano avuti più leggeri inquinamenti dovuti a guasti del famoso tubo, f lavori di riparazione erano andati a rilento; ai primi di lu glio la falla si era ingrossata, e il medico provinciale aveva segnalato il fatto al Comando marittimo di Imperia. La Capitaneria aveva emesso l'ordinanza, imponendo ai nove stabilimenti di esporre il cartello che vietava i bagni di mare. I Zauori intanto continuavano, ma senza arrivare a una rapida conclusione a causa del mare sempre agitato, spiegano gli amministratori comunali. Il sindaco di Sanremo prof. Cugge, l'assessore ai Lavori Pubblici ing. Goya, l'ufficiale sanitario dr. De Palma, l'assessore all'Igiene ing. Del Gratta, ci hanno illustrato la situazione attuale: è in corso la sostituzione di trenta metri di tubo di scarico, se il mare resterà quasi calmo tutto dovrebbe essere a posto nel giro di tre giorni. Sindaco e assessori insistono sull'efficienza dell'impianto che « tratta» il liquame, portato alla centrale della Foce da tutte le condutture della città. Il 25 per cento del liquame è rinviato a monte, per mezzo di pompe, ed è utilizzato per irrigazione; il resto è depurato per mezzo di forti quantità di cloro (raddoppiate in questi giorni) e finisce nel tubo di scarico a mare. Il tubo è lungo 485 metri, e si apre sul fondo, alla profondità di 12 metri, portando cos'i le acque nere, trattate con cloro, a circa mezzo chilometro dalla spiaggia. Sindaco e assessori insistono: <Non appena il guasto sarà riparato, con la sostituzione dei trenta metri di tubo, la situazione ritornerà perfettamente normale; non ci sarà più alcun pericolo ». Finché dura la dispersione non sembra davvero facile localizzare con precisione quali tratti di spiaggia siano inquinati, quali siano sicuri. L'ordinanza della Capitanerìa stabilisce limiti precisi, ma è evidente a tutti che il gioco delle correnti fa quei limiti piuttosto teorici. E l'incidente, spiacevolissimo iìi piena stagione, porta ancora una volta a riflettere sul grave problema della eliminazione di residui vari nel mare di cittadine cresciute troppo (Sanremo ha più di 60 mila abitanti) con inevitabile difficoltà nel conservare l'attrattiva più grande, quella di poter fare il bagno in acque limpide, da arenili piacevoli. c. r. Una piccola carica di dinamite fatta esplodere lungo la spiaggia di Sanremo dove sfociano le fogne (Moisio)

Persone citate: Cugge, De Palma, Del Gratta, Goya, Moisio

Luoghi citati: Imperia, Sanremo