Se l'Iri non manterrà le promesse il psi genovese lascerà il Comune? di Filiberto Dani

Se l'Iri non manterrà le promesse il psi genovese lascerà il Comune? Se l'Iri non manterrà le promesse il psi genovese lascerà il Comune? Telegramma a Nenni dei socialisti genovesi: «Protestiamo contro i mancati impegni del governo e ci riserviamo ogni iniziativa, anche le dimissioni dalle giunte comunali e provinciali » (Dal nostro corrispondente) Genova, 3 agosto. I socialisti genovesi si dimetteranno dalle giunte di centro-sinistra del comune e della provincia se non verrà insediata a Genova la nuova direzione centrale delle società naval-meccaniche a partecipazione statale. E' questa la prima, concreta reazione ad una notizia pervenuta da Roma e secondo la quale Viri avrebbe manifestato l'intendimento di eleggere Trieste a sede del progettato Ente. A questa reazione ne sono seguite altre: uno sciopero di protesta attuato oggi pomeriggio per quattro ore dai dirigenti e dagli impiegati della sede centrale dell'< Ansaldo », la partenza in aereo per Roma di una delegazione guidata dal sindaco Augusto Pedullà e di cui fanno parte parlamentari e esponenti dei partiti di centro-sinistra. A Trieste si sciopera in difesa dei cantieri navali minacciati dal piano Iri che prevede, tra l'altro, il concentramento a Genova della nuova direzione cantieristica e navale unificata; a Genova si sciopera e si protesta contro l'intendimento manifestato dall'iri di insediare a Trieste la direzione della progettata società. La questione è tutt'altro che chiara e questa poca chiarezza è forse dovuta ai fatto che è stata promessa la stessa cosa a due città. A suo tempo, l'fri s'era impegnata a trasferire a Genova la sede del nuovo ente che raggrupperà le attuali tre società navalmeccaniche di Monfalcone, Sestri Ponente e Castellammare. C'erano state in proposito, anche a livello governativo, precise assicurazioni; era stata persino sollecitata l'adesione dei genovesi ai programmi (ristrutturati) del settore meccanico, ammettendo esplicitamente la possibilità dì un'ampia compensazione, proprio attraverso le soluzioni del riordinamento delle società cantieristiche. Tre giorni fa, in una riu- ?u'one interministeriale a Ro-ma dedicata al problema ge-nerale dei cantieri navalmec- canìci e a quello particolare della sede, Viri avrebbe dettochiaramente che era suo prò- posito insediare a Trieste Januova direzione centrale, il mutamento di rotta dell'istituto ha trovato un forte oppositore nella persona del ministro delle Partecipazioni Sta- tali, Giorgio Bo, il quale, purriconoscendo la necessità e laurgenza di salvaguardare Ve- conomia triestina con l'ado-zione di opportune iniziativeAlia espresso una netta riservasu questa inattesa scelta. La notizia, com'era prevedi-bile, ha suscitato vibrate prò- teste negli ambienti politici,, economici e sindacali genovesi, / socialisti sono stati fra l'iprimi a prendere posizione coni un telegramma indirizzato ai Pietro Nenni, vice presidente!del Consiglio, e al segretario j politico Francesco De Martino.! «Il comitato esecutivo della\Federazione genovese — è del to nel messaggio — protesta contro le continue inadempienze del governo, che sono causa dell'ulteriore diminuzione dell'occupazione operaia e del depauperamento dell'economia genovese: Il comitato esecutivo sollecita il deciso e fermo intervento della segreteria na zionale del partito per il ri spetto degli impegni dell'Ir! e Idei governo verso Genova. Si \riserva ogni iniziativa, anche icon le dimissioni delle dele I gazioni socialiste nella giunta ! comunale e provinciale, qua i lora il governo non mante jnesse gli impegni assunti». Prima di partire per Roma alla testa d'una delegazione di esponenti dei partiti di centrosinistra, il sindaco ha detto: « Ci renderemo interpreti dei r: timori e delle delusioni dei ge inovesi. Le notizie relative agli eventuali -| decisioni già prese e gli impeA gni chiaramente assunti circa a la sede del raggruppamento j delle società navalmeccaniche -, a partecipazione statale, hanno -1 allarmato non poco la civicaripensamenti sulle amministrazione e la cittadinanza tutta, già tanto vulnerata nei suoi livelli di occuRazione. Esse, inoltre, creano enormi difficoltà nel rilancio dell'economia cittadina>. C'è da augurarsi che negli odierni colloqui romani si giunga a soluzioni chiare che non danneggino, alternativamente, le due città ma che ne soddisfino le esigenze e le prospettive di sviluppo. L'economia genovese sta attraversando una fase di assestamento: si è delineata una ripresa lenta c differenziata, cui si addicono caute speranze. Filiberto Dani

Persone citate: Augusto Pedullà, Francesco De Martino, Giorgio Bo, Nenni, Pietro Nenni