Segnalazioni

Segnalazioni fra en scarniti Segnalazioni SALVATORE QUASIMODO: Dare e avere - Mondadori ed., Milano 1966. Coll. « Lo specchio » - Pagine 136 - L. 1800. « Dare e avere » è la nuova raccolta di poesie di Salvatore Quasimodo. Il tema della morte, 11 rischio della morte, domina l'intera raccolta: ma anche tra un muro e «un altro muro d'ospedale », tra vetri e tende e corale, il poeta sa cogliere -1 segni della vita, lo spazio umano che continua e continuerà anche dopo di lui. Alle poesie di « Dare e avere », che confermano la straordinaria maturità espressiva e l'impegno morale di Quasimodo, seguono: il libretto « Billy Budd », scritto per la musica di Giorgio Federico Ghedini, un'antologìa dal libretto «L'amore di Galatea » scritto per la musica di Michele Lizzi, e alcune traduzioni di Omero. ALAIN ROBBE-GRILLET : La casa degli appuntamenti-- Einaudi ed., Torino 1966, Coll. « Coralli » - Pagine 168 Lire 1500. Siamo ad Hong-Kong; « La maison de rendez-vous » è una < casa » per clientela ricca. Il mondò nel quale si svolge la vicenda è pieno di tutti quegli ingredienti che fanno misterioso l'Oriente: tratta delle bianche, traffico di droghe, spionaggio comunista, assassini inesplicabili. Il vero dramma però non sta tanto nei fatti o. nelle storie, ma nel modo con cui l'autore ce le rappresenta. Tutto ha l'impassibilità tragica delle maschere in un museo. I gesti sono come sospesi, ogni personaggio è ritratto come folgorato nel momento di un gesto. MICHEL BAR-ZOHAR: La caccia agli scienziati nazisti Sugar ed.. Milano 1966; trad. Aurelio Valesi - Pagine 328 Lire 2000. L'Autore ha rintracciato e interrogato in ogni parte del mondo i grandi studiosi dell'atomo e ha cosi ricostruito scena per scena la « gara » che si svolse fra gli alleati, a partire dal 1945, per assicurarsi la cattura degli scienziati nazisti rimasti fedeli fino all'ultimo al Terzo Reich. Questa caccia ai cervelli — condotta dai quattro alleati con gli espedienti più impensati — non era mai stata narrata prima d'ora e al rivela ricca di avventure' appassionanti quali non è dato ritrovare nemmeno nei romanzi di spionaggio. Si tratta dunque di un libro emozionante e per molti versi < rivelatore ». ROBERT DE LUPPE': Jean Anouilh - Boria ed., Torino 1966. Coll, « Scrittori del secolo»: trad. Nicoletta Febo Pagine 152 - Lire 1000. Esistono sorittori che < divorziano » dalia propria epoca ri/lutandone i miti: paradossalmente (ma nemmeno poi tanto), ne diventano poi gli interpreti più fedeli. Uno di questi è il drammaturgo Jean Anouilh che, partendo dalle due diverse esperienze di Giraudoux e di Pirandello, ha creato un teatro ohe respira il clima < esistenziale > della nostra epoca in una chiavo però completamente diversa da quella di Sartre. Nelle opere più significative di Anouilh, da «Antigone » all'« Allodola », i protagonisti si rivoltano contro la società, i suoi compromessi e i suol inganni, alla ricerca di una purezza e di un'au¬ tenticità personali non disgiunte da un senso pessimìstico dell'esistenza. Robert De Luppé, in questa monografia critica, esamina i vari temi dell'opera di Anouilh, il più significativo scrittore di teatro francese fra Giraudoux e Ionesco, mettendone in luce l'originalità della struttura drammatica, il suo teatro nel teatro 'e il contrappunto fantastico di cui è intessuta ogni sua commedia. MICHEL BUTOR: Il passaggio - Mondadori ed.. Milano 1966. Coll. « Nuovi scrittori stranieri », trad. Oreste Del Buono - Pag. 304 - L. 2500. Ritorna il romanzo che rivelò Michel Butor. «Passage 'de Milan » (titolo originale dell'opera) è un'immaginaria via parigina. Il campanile di un convento vi scandisce il passare delle ore. Sono le sei di una sera d'estate. A una a una le finestre si illuminano. In dodici capitoli uno per ogni ora dalle sei della sera alle sei del mattino Butor descrive ciò che avviene al numero 15 di questa vla slmile a infinite altre. Il numero 15 sì ingorga di umanità-, è un microcosmo fittissimo e in continuo movimento che via vìa che le ore passano conosce invece del sonno un'agitazione sotterranea, una febbre che sconvolge tutti. Al mattino, quando tornerà 11 sole, un delitto misterioso sarà stato consumato: col rotolare del mètro, del treni lontani « che partono per la periferia, per la provincia, per le vacanze», 11 palazzo, « grande mucchio di veglie e di sonni », tornerà al suo aspetto ed al suo destino diurno, dimentico delle tenebre in cui ha navigato. E il suo delirio notturno si ridurrà ad una nuda notìzia dì cronaca sui giornali. Pubblicato nel 1954, «Passage de Milan » inaugurò, insieme con «Les gommes» di Alain Robbe-Grillet, l'ultima breve stagione valida della narrativa francese: quella del «nouveau roman».

Luoghi citati: Hong-kong, Milano, Torino