Tredici miliardi di deficit

Tredici miliardi di deficit La delicata situazione delle società italiane Tredici miliardi di deficit La Federazione e la Lega stanno tentando un'opera di risanamento - La divisione del prezzo dei biglietti: soltanto il 47 per cento rimane alla società che organizza la gara - Confronti con prezzi e stipendi all'estero Da molto tempo l'Italia è ' il traguardo ambito dei calciatori di tutto il mondo, ciò significa che le nostre società sono le più prodighe nel pagare gli assi del pallone. Il veto posto dalla Federazione alle importazioni ha bloccato gli arrivi negli «/tinti dite anni, ma già si pensa di riaprire le frontiere ai « lavoratori del football ». All'inizio di ogni stagione (ovvero proprio di questi giorni, con i primi raduni in vista del campionato 1066-67) i giocatori discutono con le società gli emolumenti dell'annata che viene, cifre comprendenti un premio di ingaggio ed uno stipendio, alle quali si aggiungeranno poi altri eventuali premi di rendimento, legati al piazzamento che la squadra riuscirà ad ottenere in classifica. In un recente passato il giocatore, in caso di trasferimento da un club ad un altro, aveva diritto ad una percentuale (circa il 10 per cento) sul < prezzo » in base al quale era avvenuto il passaggio. Ora questa tradizione è stata spezzata, tuttavia l'atleta si fa egualmente forte della quotazione avuta durante i mesi della campagna « acquisti-cessioni » per bussar quattrini al suo sodalizio. Per quanto riguarda il nostro campionato di serie A, un giocatore di buon valore guadagna complessivamente dai 15 ai 20 mi- /ioni all'anno, mentre i canv- pioni più acclamati arrivano ai 30-1,0 mi/ioni. A questi già notevoli introiti ne vanno aggiunti altri di vario genere: l'automobile regalata dal dirigente troppo appassionato, l'alloggio gratis offerto dal presidente. Il deficit complessivo delle società italiane con tutte queste uscite (alle quali vanno aggiunti le tasse, gli interessi passivi, le spese di gestione) è arrivato alla cifra di tredici miliardi, come risulta da un documento della Lega calcio. Per cercare di sanare la preoccupante situazione la Lega stessa e la Federazione italiana gioco calcio hanno deciso di comune accordo una serie di provvedimenti ^che comprendono: a) ottenere dal governo degli sgravi fiscali ed altre agevolazioni alle società; b) coticessione ai sodalizi di un finanziamento a tasso vantaggioso che consenta ai clubs stessi di sganciarsi dalle banche, alle quali versano grosse cifre sotto forma di interessi passivi; c) accertamento delle spese generali di gestione e degli incassi, in modo da stabilire le cifre utilizzabili per la campagna acquisti per evitare uscite di gran lunga superiori alle disponibilità finanziarie. Proprio ieri a Milano, in merito al definitivo esame l della situazione riguardante la campagna trasferimenti, la presidenza della Lega ha constatato il regolare completamento delle coperture per gli impegni assunti da parte della quasi totalità delle società affiliate, fatta eccezione per il Brescia, la Reggina, il Catanzaro e la Salernitana alle quali è stato concesso, inderogabilmente, entro sabato di completare gli adempimenti mancanti. Per quanto riguarda il Palermo, invece, la presidenza della Lega ha dato disposizioni all'ufficio competente per la non ratifica di una parte dei contratti di acquisto. Un piano di risanamento delle società italiane di calcio, comunque, deve basarsi in primo luogo sulla riduzione delle spese, ovvero degli stipendi a giocatori ed a tecnici. La carriera di un calciatore è breve (10-12 anni in media), ma ogni atleta non può pretendere di arrivare a 30 anni con un capitale sufficiente per consentirgli di vivere di rendita per tutta la vita. Più che pagandoli in modo esagerato, i dirigenti di società dovrebbero dimostrare l'attaccamento ai giocatori aiutandoli a predisporre il loro futuro. In Inghilterra, i calciatori percepiscono solo uno stipendio base più premi di partita, non hanno premi di ingaggio se non in rarissimi casi. (Per una questione di principio il Manchester United era disposto a vendere Denis Law pur di non dargli il premio d'ingaggio). Gli stipendi variano moltissimo. Un giocatore di valore medio prende sulle 50-60 sterline alla settimana (87105 mila lire), cioè 1, milioni e mezzo -Se mezzo all'anno. Il meglio pagato è probabilmente Denis Law, seguito da atleti come Bobby Charlton, Jimmy Greaves, Jim Baxter, Bobby Moore. Law percepisce sulle 120 sterline alla settimana, 210 mila lire, cioè quasi ùndici milioni all'anno. In Italia i prezzi dei biglietti vengono fissati di comune accordo fra le società. La Lega e la Federazione non pongono limiti né minimi né massimi. Teoricamente una società potrebbe fissare per le partite sul proprio campo dei prezzi minimi, ma incorrerebbe nelle reazioni dell'altro sodalizio il quale vedrebbe ridursi la sua quota percentuale (il 17 per cento) sull'incasso. Una riduzione del costo dei biglietti dovrebbe quindi essere decisa di comune accordo da tutti i sodalizi di ciascuna categoria. Una diminuzione dei prezzi favorirebbe senza dubbio un ritorno del pubblico negli stadi. Attualmente chi ha da spendere mille lire per trascorrere il pomeriggio della domenica spesso preferisce una breve gita a una gara (spesso deludente) di calcio. Le nostre società di calcio non incassano tutto il ricavato dalla vendita dei biglietti, in quanto dalla cifra vanno detratti le tasse, i diritti corrisposti al Comune, la percentuale per la Lega calcio e per la società ospitata, le spese per il personale di servizio al campo. Su un biglietto del costo di mille lire, la ripartizione è la seguente: 220 lire di tasse, 170 lire alla squadra ospitata, 100 lire al Comune, 1,0 lire alla Lega. Restano alla società 1,70 lire, sulle quali incidono ancora, sia pure di poco, le spese per gli addetti alle' biglietterie e per le «maschere». In Inghilterra sul prezzo del biglietto d'ingresso un terzo va alla squadra padrona di casa, un terzo a quella ospite, un terzo alla lega o federazione (secondo le è campionato o coppa).

Persone citate: Bobby Charlton, Bobby Moore, Denis Law, Jim Baxter, Jimmy Greaves

Luoghi citati: Inghilterra, Italia, Milano