Arrestato «mister Piemonte» sotto accusa della rapina di 50 milioni all'oreficeria

Arrestato «mister Piemonte» sotto accusa della rapina di 50 milioni all'oreficeria Le indagini sull'assalto al negozio di via Accademia delle Scienze * - - Arrestato «mister Piemonte» sotto accusa della rapina di 50 milioni all'oreficeria Martino Zicchitella è stato catturato a Varigotti - Rientrava di notte nella pensione con un amico: nella stanza lo attendevano i carabinieri con le armi spianate - Prima si arrende, poi ingaggia una furibonda lotta (era campione di judo) - Tenta di scappare anche con le manette, ma viene raggiunto - Aveva una pistola e documenti falsi - E' imputato inoltre dell'aggressione alla banca di Firenze, 2 milioni, e di due rapine Martino Zicchitella è stato catturato la notte scorsa in una pensione di Varigotti. E' l'« uomo mitra », che da dieci giorni tutte le polizie d'Italia cercavano per la rapina alla gioielleria Capello di Torino (avvenuta il 31 inaggio, aveva fruttato ai banditi 50 milioni), per l'assalto alla Banca Toscana di Firenze (20 luglio, un bottino di due milioni) e per altre rapine avvenute negli ultimi mesi nell'Italia del Nord. Nel colpo di Torino e in quello di Firenze uno dei banditi era armato di mitri-, corto «Sten». La polizia ritiene che si tratti appunto dello Zicchitella. Abbiamo pubblicato i giorni scorsi come la Squadra mobile di Torino e quella di Firenze, che indagavano sulle due rapine, sono giunte a sospettare di Martino Zicchitella. La scorsa settimana l'amica dell'« uomo mitra » — Maria Rossetti detta Liliana, 28 anni, torinese, ex ballerina — è finita in carcere e sono stati fermati anche due amici dello Zicchitella: Diego Liuzza detto « John l'americano » e Osvaldo Audisio detto « Waldo ». Mercoledì notte, dopo avere resistito a parecchi interrogatori, Liuzza ha confessato: «La rapina di Firenze l'abbiamo fatta io e Zicchitella. Audisio non c'entra, lasciatelo andare ». Tutte le questure e le stazioni dei carabinieri, i posti di frontiera avevano la fotografia di Martino Zicchitella, ma del giovane non vi erano tracce. E' nato a Marsala trent'anni fa, è immigrato giovane a Torino. « Culturista » e assiduo frequentatore di palestre, nel '59 è stato eletto « Mister Piemonte » per la sua eccezionale muscolatura. La polizia ha rintracciato la madre, l'ha interrogata, ma la donna ha detto di non sapere dove fosse il figlio. Anche Liliana Rossetti Io ignorava. Il 20 luglio erano fuggiti assieme da Firenze, perché lo Zicchitella si era accorto che la polizia seguiva le sue tracce. Erano stati a Prato, in Versilia e a Montecatini e qui si erano separati. Ora, risulta che Martino Zicchitella si è spostato sulla Riviera di Ponente. Sabato arriva a Varigotti con un amico : Ugo Benaasi, 27 anni, torinese, già noto alla polizia. Prendono una stanza presso l'affittacamere Paola Chiaruttini, in via degli Ulivi 15... Lo Zicchitella dà, per la registrazione, una carta di identità falsa:' è intestata ai Umbèrtq Fedele di Firenze, la fotografia, naturalmente, è quella dello Zicchitella. Domenica, verso mezzanotte, una pattuglia di carabinieri (appuntato Bonvicino, militi Russo e Aleo) fa il giro delle pensioni per controllo, arriva a quella di via degli Ulivi. I carabinieri sono insospettiti dalla carta d'identità di Zicchitella: il timbro a secco « marca » il cartoncino, ma non risulta sulla fotografia. Documento falso, dunque. Si perquisisce la camera dei due clienti e, sotto il letto, viene trovata una borsetta con una pistola cai. 22. Il numero di matricola è cancellato. Vengono scoperte anche due cineprese, una macchina fotografica e un passaporto Intestato a Umberto Fedele e anche su questo documento la fotografia risulta palesemente sostituita. Si trova infine un'altra carta d'identità e questa è autentica: Martino Zicchitella. Nascosti sotto il materasso vi sono braccialetti e altri gioielli. Al buio, I carabinieri aspettano l'arrivo dei clienti. Verso le due si apre la porta, si accen-le la luce. Ecco Zicchitella e Benasel. Essi vedono 1 tre carabinieri con le pistole puntate e fanno un gesto rassegnato di resa. Ma appena i militi ripongono le armi i due si lanciano contro di loro. Una lotta furibonda. Tende strappate, mobili rovesciati, vetri Infranti. Dopo parecchi minuti, Zicchitella e Benassi sono ammanettati. Dice il primo, ansante: «Non so proprio come ce l'abbiate fatta a lmmobilizzarml. Io conosco lo judo ». La lotta ha lasciato I segni sui cinque protagonisti: cil carabiniere Russo ha un dito,Mfratturato e guarirà in un mese, l'appuntato Bonvicino e il milite Aleo guariranno in una settimana per contusioni, anche Zicchitella e Benassi sono feriti e per loro la prognosi è di sei giorni. Ma l'« uomo mitra » non è an- sstsNtst cora rassegnato alla sua sorte, Mentre i carabinieri lo fanno salire sull'auto per portarlo alla stazione, si libera con uno strattone e fugge. Lo inseguono sparando cinque colpi in aria. Non si ferma, ma è impacciato dalle manette e viene presto raggiunto. Gli trovano In tasca 200 mila lire: banconote da 5 e 10 mila lire, nuove e tutte della slessa serie. Si sospetta che facciano parte dei duo milioni rubati alla banca di Firenze. Ma Zicchitella nega di avere partecipato a questa rapina. Nega di avere avuto che fare con l'assalto alla gioielleria Capello. Nega di essere l'« uomo mitra ». Perché ha documenti falsi? Non risponde. Le cineprese e I gioielli trovati nella sua camera? Non dice nulla. Zicchitella era venuto a Varigotti con una « 1100 » e la macchina risulta intestata alla sua amica Liliana Rossetti. Ieri è giunto da Torino il tenente Formato della polizia giudiziaria dei carabinieri, che ha interrogato lo Zicchitella. il quale era stato trasferito nel pomeriggio al carcere di Savona insieme con il Benassi. Entrambi, oggi, saranno trasferiti a Firenze. w Martino Zicchitella catturato dai carabinieri dopo furiosa lotta ed una sparatoria