Gli americani sperano di arrivare sulla Luna nel 1968, prima dei russi di Nicola Caracciolo
Gli americani sperano di arrivare sulla Luna nel 1968, prima dei russi Gli americani sperano di arrivare sulla Luna nel 1968, prima dei russi Ottimismo a Cape Kennedy dopo i recenti successi del «Gemini 10» e della sonda lunare «Surveyor» - In 16 mesi gli Stati Uniti hanno compiuto 8 voli spaziali per 1600 ore di volo - I sovietici, nello stesso periodo, non hanno tentato alcuna prova (Dal nostro corrispondente) Washington, 30 luglio. Al Centro spaziale americano, in questo periodo, c'è una atmosfera di straordinario ottimismo. Il successo di una serie di esperimenti nelle ultime settimane ha fatto progredire i «piani» a una velocità insperata. Benché non se ne parli troppo, ci sono buone speranze perché l'invio di un equipaggio umano sulla Luna — previsto entro il 1B70 — possa essere anticipato al 1968. Il che, detto per inciso, significherebbe la quasi certezza per gli americani di riuscire a giungere sulla Luna prima dei russi. Le speranze americane sì basano su varie considerazioni. In primo luogo c'è il fatto misterioso che 1 sovietici non hanno compiuto da sedici mesi nessun volo umano nello spazio, il che potrebbe forse significare che il loro programma sta traversando una crisi. Un periodo dì Inattività così lungo, secondo vari scienziati americani, non potrebbe spiegarsi altrimenti. Da tener presente infatti che l'esperienza dei voli «Gemini» — in totale otto negli ultimi sedici mesi — ha dimostrato quanto il campo dell'ingegneria astronautica sia ancora mal conosciuto. La «Nasa» ritiene semplicemente impossibile pretendere di prevedere ogni cosa a tavolino. Non si può fare a meno, nel tentativo di approntare una nave spaziale che possa andare sulla Luna, di una lun ga e costosa serie di esperien ze. Negli ultimi sedici mesi gli americani hanno mandato in orbita, sedici piloti per un to¬ tale di circa mille e seicento ore di volo. Si sono spinti con l'ultimo volo del «Gemini» più lontano dalla Terra di quanto mai abbiano fatto i sovietici. Hanno compiuto tre passeggiate nello spazio — durante i voli del «Gemini 4 », del «Gemini 9* e del «Gemini 10» — contro una sola da parte dei russi. Fin qui nulla di eccezionale. Gli americani hanno semplicemente cercato di far meglio dei sovietici in campi in cui erano stati preceduti. Per quel che riguarda la capacità di manovrare nello spazio, gli Stati Uniti sono invece all'avanguardia. Sono riusciti a realizzare tutta una serie di appuntamenti e di agganci spaziali di cui l'ultimo effettuato dal «Gemini 10» è di importanza straordinaria. La astronave si è congiunta con un razzo « Agena » in orbita e, usando il meccanismo di propulsione dì quest'ultimo, ha cambiato orbita e ha realizzato un altro appuntamento spaziale con un altro razzo « Agena ». Il che permette di immaginare un'epoca in cui verranno messi assieme in orbita dei veri e propri « transatlantici » spaziali, capaci di trasportare degli equipaggi numerosi e di assicurare normali condizioni di vita per un lungo periodo dì tempo. Comunque non si deve perdere di vista il fatto che il primo obbiettivo dei programmi spaziali americani e sovietici resta la Luna e che per giungere su di essa è necessario impadronirsi della tecnica delle manovre e degli agganc: nello spazio. Il progetto americano per andare sulla Luna prevede appunto che [ venga messa in orbita intorno Had essa una nave spaziale —ìla «Apollo» — con tre astronauti a bordo. Due di essi scenderanno su un'astronave più piccola e più leggera sulla Luna per poi risalirne, ricongiungersi con l'« Apollo » e tornare sulla Terra. Il progetto soviet.co, benché se ne sappia assa: poco, dovrebbe avere caratteristiche analoghe. L'atmosfera di euforia alla «Nasa» non è causata soltanto dal successo del programma « Gemini ». Fatto è che, negli ultimi sedici mesi gli americani sono riusciti a risolvere, almeno in teoria, tutti i problemi scientifici connessi al viaggio sulla Luna. Le navi spaziali « Gemini » hanno dimostrato che l'uomo, senza subire gravi danni al suo organismo, può restare nello spazio il tempo necessario ad andare e tornare dalla Luna (cioè otto giorni), che l'equipaggio può manovrare nello spazio con una astronave, e che la saldatura nello spazio tra due veicoli è possibile. E sono stati questi in sostanza • 1 grandi risultati del programma « Gemini ». Ad essi va aggiunto il successo del programma «Surveyor», grazie al quale ai primi di giugno gli americani sono riusciti a posare dolcemente un ordigno spaziale con una macchina fotografica sulla superficie della Luna Bisogna tenere presente inoltre che i programmi per la costruzione del razzo < Saturno 5 » la cui potenza dovrebbe consentire agli americani dì portare in orbita intorno alla Luna l'astronave «Apollo» facceoeseeptgNnlvnrsgL che peserà più. di 40 tonnel- U Hate — sono a buon punto. Il razzo «Saturno 1 B », un pro- totipo più piccolo ma sostanzialmente non costruito in maniera molto diversa, è stato infatti felicemente esperimentato ai primi di giugno. Adesso tutto dipende dalla costruzione del «Saturno 5» il cui primo esemplare dovrebbe essere provato in un volo suborbitale nel febbraio del 1967 e un secondo, con compiti analoghi, verrà lanciato nel luglio successivo. Il razzo dovrebbe essere definitivamente pronto e sufficientemente sicuro da poter essere utilizzato per por tare nello spazio un equipag gio umano nell'aprile del 1968. Naturalmente questa agenda non tiene conto della possibi lità di ritardi: occorre tuttavia tener presente che finora nel programma spaziale ame ricano ritardi non ce ne sono stati. E' quindi teoricamente possibile che il primo equipaggio americano sbarchi sulla Luna nella primavera del 1968 Nicola Caracciolo
Persone citate: Cape, Fatto, Kennedy
Luoghi citati: Stati Uniti, Washington
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