Tutti a Valenza Po sapevano che l'orafo partiva con 126 milioni
Tutti a Valenza Po sapevano che l'orafo partiva con 126 milioni Tutti a Valenza Po sapevano che l'orafo partiva con 126 milioni Il giovane aveva parlato con gli amici del suo viaggio nel Sud - Il quintale d'oro rapinato forse è già stato fuso nei laboratorio di qualche ricettatore (Dal nostro inviato speciale) [cValenza Po, 27 luglio. |cDa tre giorni procedono le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo e degli uomini della « Mobile » per far luce sulla1 clamorosa rapina di 126 milioni denunciata la mattina di lunedi dall'orafo Valenzano Ennio Lenti, ma purtroppo nessun elemento è stato raccolto per scoprire i banditi. La descrizione dei fatti, resa nei vari interrogatori dal rapinato, è stata attentamente vagliata nella speranza di portare alla luce qualche dato nuovo, ma sono troppo scarni i particolari forniti perché possano servire ad aiutare gli inquirenti. D'altra parte nessuna traccia consistente da seguire è stata sinora trovata, e quindi le indagini devono procedere senza un indirizzo preciso; il compito dei carabinieri e della « Mobile » per risolvere il caso è pertanto assai difficile. Unico punto di partenza nelle indagini è la certezza che qualcuno abbia funzionato a Valenza da basista, mettendo quindi in movimento una banda specializzata. Per questo lo sforzo maggiore è indirizzato all'identificazione dell'ipotetico basista, in quanto attraverso lui sarebbe relativamente facile risalire ai veri rapinatori: quattro persone, almeno, secondo la denuncia presentata dall'orafo. Ma anche fidenti Reazione dell'elemento locale che, venuto a conoscenza del viaggio d'affari del Lenti, abbia passato l'informazione, è resa difficile dal comportamento del giovane orafo, prima della rapina. Ennio Lenti, proprio per il suo temperamento aperto e cordiale, non aveva fatto mistero con nessuno del suo progettato giro d'affari al Sud (attraverso Ancona, Bari, Napoli) e decine di persone a Valenza — amici, conoscenti occasionali o persone incontrate al bar — possono aver saputo In anticipo che l'orafo lunedi mattina di buonora sarebbe partito con un quintale di preziosi in due robuste valige. Neppure il percorso che egli avrebbe seguito era un mistero, perché — come gli inquirenti hanno potuto ac certare nel corso delle indagini — era sempre lo stesso ogni qual volta il Lenti partiva per uno dei suoi periodici viaggi. Non mancano, è ovvio, i sospetti: 1 movimenti di più di una persona, prima e dopo la rapina, vengono minuziosamente controllati; così pure si esamina la posizione di alcuni forestieri presenti a Valenza nel giorni precedenti il clamoroso colpo. E' però un lavoro che richiede tempo, mentre incerti sono i risultati che può fornire. Avevamo detto come gli inquirenti, nulla tralasciando, avessero preso in considerazione anche l'ipotesi della simulazione, tanto più che qualcuno aveva confidato alla polizia che Ennio Lenti era stato visto girare per Valenza, qual- caLbfcA1mtoslAVPp;l [che ora prima della rapina, |con le due grosse valige: cir- costanza questa, che poteva apparire per lo meno strana. Le indagini hanno.potuto stabilire che la segnalazione era falsa, come pure sono stati chiariti altri punti poco chiari. A settanta ore dal colpo di 126 milioni, quindi, nessun elemento esiste che possa smentire il racconto del giovane orafo, come nessuna traccia sicura aiuta gli inquirenti nella caccia ai banditi, f. rn.
Persone citate: Ennio Lenti
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