Modesty Blaise: eroina di con molte e gloriose fonti letterarie

Modesty Blaise: eroina di con molte e gloriose fonti letterarie QUALCHE LETTURA PER LE VACANZE Crescente fortnna dei racconti di spionaggio Modesty Blaise: eroina di con molte e gloriose fonti letterarie Anche Modesty Blaise e il giorno della tigre, secondo volume dedicato all'* eroina », è un libro in cui lo scatto, il gesto, o più propriamente l'azione contano al disopra di ogni altro elemento. La vicenda è dunque tanto esile quanto doverosamente inverosimile: si tratta di impedire che un agguerritissimo battaglione di uomini spietati, reduci da analoghe e sanguinose esperienze, prenda il potere nel Kuwait con un ingegnoso col. po di mano. Dire che Modesty Blaise e il suo amico Willìe Garvih sventeranno la minaccia, non significa certo compromettere la riuscita della suspense: il lettore sa benissimo che — come nei poemi cavallereschi — gli eroi devono vincere. Quello che conta è il modo, considerando l'esito scontato in partenza, e il lasso di tem¬ po, visto che i personaggi di O'Donnell ai comportano come se partecipassero a una corsa a cronometro: devono farcela sempre entro un certo tempo massimo, e in una certa area geografica. Il presupposto, che differenzia sostanzialmente Modesty da James Bond, vuole che la superdonna e il suo amico entrino in azione non per obbedire a determinati ordini o per guadagnarsi borghesemente uno stipendio, ma per una scelta gratuita, per soddisfare un piacere (o un vizio) segreto, o per effetto del caso, che a suo modo ricorda, a un livello corrente, appunto la chance che muove irresistibilmente e non senza misteriosa perfidia gli eroi di Conrad. Questa volta il caso vuole che i malvagi rapiscano la pupilla di Willie Garvin, e che per salvarla egli debba, con Modesty, tuffarsi in una impresa che peraltro 1 due amici stavano già preparando, per compiacere sir Gerald Tarrant, capo dello spionaggio inglese. Il risvolto politico, difatti appare ben chiaro, e singolarmente anacronistico: due Irregolari per antonomasia come Modesty e Willie lavorano infatti per difendere gli interessi di una Inghilterra paternalistica e percorsa di nostalgie imperiali. Ma la Modesty del nuovo libro di O'Donnell sembra subire un richiamo all'ordine, e desiderare di diventare rispettabile. I suoi amori vengono confinati a poche pagine, e per di più — che Dio la perdoni — appaiono pianificati, in funzione di un fine preciso. Ed anche Willie si avvia a divenire un buon ragazzo, persin casalingo. O'Donnell sa che il genere cui egli lavora sta evolvendosi, e deve badare al calcolo degli effetti, a un dosag gio attento: terrore, mistero, esotismo, qualche tocco di humour, una salda morale che veda punita la crudeltà impiegata a sproposito e risvegli l'atmosfera sempre suggestiva dell'insidia che arriva da Oriente. Il sinistro capo degli avventurieri del Kuwait è, ovviamente, mongolo. La fortuna di Modesty è un'altra prova del crescente successo della ' letteratura spionistica. Le reti televisive americane offrono settimanalmente ben tre programmi che a tale genere si riallacciano: uno di derivazione apertamente «bondiana» (The Man from U.N.C.L.E.); uno tradidizionale e moralmente impeccabile (J Spy) oltre che politicamente liberale, visto che gli eroi — due agenti americani — sono uno bianco e uno negro; infine, uno parodistico e farsesco (Get Smart). Il caso di O'Donnell rimane, peraltro, originale. Modesty appare come un superconcentrato della eroina decadente e voluttuosa di Dekobra e del colonnello Lawrence con qualche ricordo del filone epico, Armida e Clorinda. Ma soprattutto essa rimane un personaggio dì fumetto. Claudio Gorlier PETER O'DONNELL: Jkfodesty Blaise e il giorno della tigre - Ediz. Garzanti - pagine 273. lire 850. Monica Vitti nella parte di Modesty Blaise

Persone citate: Claudio Gorlier Peter, James Bond, Jkfodesty Blaise, Modesty Blaise, Monica Vitti, Peter O'donnell, Willie Garvin

Luoghi citati: Inghilterra, Kuwait