Orafo di Valenza rapinato di 126 milioni in auto da banditi che lo costringono a finire fuori strada di Franco Marchiaro

Orafo di Valenza rapinato di 126 milioni in auto da banditi che lo costringono a finire fuori strada Il «colpo» ili notte compiuto da quattro individui mascherati Orafo di Valenza rapinato di 126 milioni in auto da banditi che lo costringono a finire fuori strada La vettura dei malviventi si è lanciata con i fari abbaglianti contro quella del Valenzano - Costui, per evitare l'urto, si è gettato in una cunetta, rimanendo ferito e svenato - Quando ha ripreso i sensi, due uomini lo tenevano sotto la minaccia delle rivoltelle; altri due frugavano nel bagagliaio - La vittima, campione di tiro al piattello, ha invano scaricato le sue pistole contro l'auto dei banditi (Dal nostro inviato speciale) Valenza Po, 25 luglio. Un orafo Valenzano, che viaggiava a bordo della propria auto con preziosi e denaro liquido per 126 mi(io?ii di Zire, è stato rapinato da quattro individui armati e mascherati, che l'hanno costretto con la loro vettura a gettarsi fuori strada. La denuncia è stata presentata alle cinque di stamane ai carabinieri di Valenza dall'orafo Ennio Lenti, di SS anni, titolare di un laboratorio di oreficeria, la « fabbrica oreficerie Lenti». L'attività principale del rapinato è però quella di rappresentante per conto di diversi laboratori della città, e gran parte del bottino — 121, miiiont di lire in preziosi e due milioni in contanti — era stato appunto fornito al Valenzano da orafi, vari. Ecco come si sarebbero svolti i fatti secondo il racconto dell'orafo rapinato: « Alle 4,20 di stamane — ha dichiarato Ennio Lenti — ho lasciato la mia abitazione dopo aver posto nel portabagagli dell'auto, una Fiat 1500, due valige ed una borsa contenente preziosi per 124 milioni e biglietti dì banca da 5 e 10 mila lire per altri due milioni. Doveva recarmi ad Ancona, da dove avrei proseguito il mio giro d'affari, l'ultimo prima delle ferie estive, attraverso Bari e Napoli. Mi sono diretto verso Bassignana, volendo raggiungere l'autostrada ». A poco più di Quattro chilometri da Valenza la rapina. L'auto del Lenti è stata superata da un'altra Fiat 1500, subito dopo il cimitero di Valenza, Quindi due chilometri più avanti l'orafo ha notato la stessa auto ritornare verso di lui con i fari abbaglianti accesi. « Con segnali luminosi e acustici — racconta ancora il rapinato — ho cercato dì far abbassare ì fari dell'auto che stavo incrociando; anzi, ho visto che la macchina spo¬ standosi sulla sinistra puntava decisamente contro di me. Ho pensato trattarsi di un ubriaco o di un automobilista colto da un colpo di sonno, e per evitare la collisione frontale ho sterzato gettandomi con l'auto fuori strada. Finendo nella cunetta che fiancheggia la carreggiata ho battuto col capo contro lo specchietto retrovisore e mi sono ferito; ho poi avvertito un forte dolore alla gamba destra che aveva urtato contro il cruscotto. Per un attimo devo aver perso conoscenza, e, quando mi sono ripreso dallo choc, ho notato che due indivìdui armati di rivoltella e mascherati mi tenevano sotto la minaccia delle armi, mentre altri due, aperto il portabagagli, stavano togliendone le valige e la borsa con i preziosi ». / banditi sono poi fuggiti ed il Lenti, ex campione italiano di tiro al piattello, è uscito dalla macchina, ed impugnando le due rivoltelle che aveva con sé ha fatto ripetutamente fuoco contro i rapinatori: sembra però che nessuno dei 10 colpi sparati abbia raggiunto l'auto in fuga. Data l'ora e la località l'orafo è rimasto solo per un quarto d'ora, in mezzo alla strada, sino a quando un automobista di passaggio non l'Ita accompagnato a Valenza dai carabinieri. Immediatamente è stato dato l'allarme in tutta la zona, mentre sul posto si recavano carabinieri ed agenti di P.S. Una vasta battuta nella zona rimaneva senza esito: dei rapinatori e della loro auto nessuna traccia. Verso le 11, nei pressi del cimitero di Valenza, venivano invece ritrovate, sfondate, le due valige rubate all'orafo. Dispersi sull'erba erano soltanto alcuni anelli per un valore di 50-60 mila lire, sfuggiti evidentemente ai banditi nella ripartizione del bottino. Ennio Lenti, che continua a ripetere quanto ha riferito nei primi interrogatori, non sa fornire sui quattro banditi il minimo particolare che possa portare all'identificazione: non li ha visti in faccia perché erano mascherati; non li ha sentiti parlare; sa soltanto dire che dei due che gli puntavano le rivoltelle, mentre gli altri prelevavano le valige, uno era allo e l'altro di bassa, statura. La rapina, come abbiamo detto, è avvenuta a quattro chilometri da Valenza e a non più. di due dal camposanto, dove le valige abbandonate sono state poi ritrovate: è questo uno dei punti oscuri, in quanto stupisce il fatto che i rapinatori si siano fermati così uicino al luogo dell'aggressione per ripartire il bottino. E' comunque indubbio che il colpo deve essere stato preparato con cura da una banda specializzata e non può cerio essere l'opera di rapinatori improvvisati: inoltre i banditi debbono aver avuto a Valenza quanto meno un basista dal quale ricevere Is indicazioni sui possibili movimenti del Lenti, che non aveva tenuta segreta la sua partenza per il viaggio di affari nel Sud. Franco Marchiaro Ennio Lenti, 38 anni, l'orafo di Valenza rapinato ieri

Persone citate: Ennio Lenti