Vive separato dalla moglie che lo rende padre di 7 figli

Vive separato dalla moglie che lo rende padre di 7 figli Vive separato dalla moglie che lo rende padre di 7 figli Ogni volta il marito ha dovuto promuovere una cauta di disconoscimento di paternità - Gli ultimi nati non furono nemmeno denunciati allo Stato Civile Un impiegato torinese — di cui per ovvie ragioni omettiamo le generalità — è stato costretto a rivolgersi per la settima volta al tribunale aUo scopo di ottenere il disconoscimento di paternità di altrettanti figli messi al mondo dalla moglie dalla quale vive separato. Immigrato a Torino da parecchi anni, ottenne la separazione per colpa della moglie nel settembre 1953: alla donna, riconosciuta colpevole di adulterio, fu anche vietato di servirsi del cognome del marito. Ciascuno dei due coniugi tentò di rifarsi -una vita. Lei andò a convivere con un altro uomo dal quale, in meno di dieci anni, ebbe ben 7 figli. Ogni nuovo nato era fonte di gravi complicazioni e di serie noie per il marito. Egli, infatti, doveva ogni volta rivolgersi ai giudici e promuovere una causa per ottenere che l'ufficiale dello stato civile gli cancellasse la presunta paternità e attribuisse al bambino o alla bambina un cognome diverso dal suo. Poco alla volta lo sfortunato consorte fini per acquistare una vera competenza nelle pratiche di disconoscimento di paternità, anche perché puntualmente, quasi ogni anno, la moglie glie ne forniva l'occasione. A lungo andare, tuttavia, l'uomo fini per essere stanco delie sue disavventure, che tra l'altro comportavano spese e perdite di tempo. Invitò quindi la moglie, con ferma decisione, a lasciarlo finalmente in pace. Ciò accadeva circa sei anni or sono, nel 1959. Quell'anno nacque il sesto figlio e, nel 1961, venne al mondo il settimo. La madre, per non scatenare i comprensìbili risentimenti del marito, non trovò di meglio che celare l'esistenza dei due ultimi figli, non denunciandoli allo stato civile. Solo pochi mesi or sono il consorte venne a conoscere la verità e fu costretto a richiedere l'intervento della Procura della Repubblica per il regolare accertamento delle due nascite occulte. In questi giorni il tribunale ila pronunciato la sentenza di disconoscimento per l'ultimo nato, che sarà seguita da quella riguardante il penultimo. L'uomo, che in tutte queste azioni è stato assistito dall'avv. Annamaria Gentilli Insabato, spera che la moglie sia ormai soddisfatta di una famiglia cosi numerosa.

Persone citate: Annamaria Gentilli Insabato

Luoghi citati: Torino