Oggi processo a Gina Lollobrigida e a Virna Lisi per le scabrose sequenze del film «Le bambole»

Oggi processo a Gina Lollobrigida e a Virna Lisi per le scabrose sequenze del film «Le bambole» CoMMMlsicia BtaMXM.a mèo al tribunale penai® di Viterbo Oggi processo a Gina Lollobrigida e a Virna Lisi per le scabrose sequenze del film «Le bambole» Sono accusale di « spettacolo osceno » assieme agli allori Nino Manfredi e Jean Sorel, ai registi Bolognini e Risi e a un dislribulore cinematografico - Il realo è escluso dall'amnistia - Forse gli imputati non si presenteranno in aula - I -giudici faranno proiettare la pellicola incriminata (Dal nostro inviato speciale) Viterbo, 18 luglio. Domani mattina, al tribunale di Viterbo, comincia il processo a carico di sette persone (due attrici, due attori, due registi e un distributore cinematografico) accusati di « spettacolo osceno » (art. 528 del Codice Penale) per il film ad episodi Le bambole. Gli imputati sono Gina Lollobrigida, nata a Subiaco il 4 luglio 1932; Virna Lisi in Pesce, nata ad Ancona 1*8 novembre 1936; Nino Manfredi, nato a Castro (Bergamo) il 23 marzo 1021; Jean Sorel Chieusses de Combaud, nato a Marsiglia il 25 settembre 1934; il regista Mauro Bolognini; il regista Dino Risi e 11 distributore cinematografico Gianni Hecht Lucari. Il produttore della pellicola, Fausto Saraceni, era stato assolto in istruttoria per non aver commesso il fatto. Il processo si celebra qui perché fu a Valentano — un centro agricolo di 3000 abitanti, sito a 38 chilometri da Viterbo — che si svolse la prima rappresentazione del film e fu uno spettatore della cittadina laziale a sporgere la denuncia alla magistratura contro Le bambole. Va detto che l'accusa di < spettacolo osceno » — sia per aver « girato» che interpretato e diffuso il film — si riferisce soltanto a due episodi: «La telefonata > e «Monsignor Cupido». «La telefonata» è interpretato da Virna Lisi e da Nino Manfredi. Racconta di due sposi, pochi giorni dopo le nozze, che arrivano nella loro nuova casa. La moglie, appena giunta, fa una lunga telefonata alla madre, tanto lunga che il marito, impaziente, compie la prima infedeltà corteggiando e conquistando una bella vicina di casa. Nel «Monsignor Cupido» (in terpreti Gina Lollobrigida e Jean Sorel) si narra la vicenda di un padre del Concilio che giunge a Roma accompagnato dal giovane nipote (il Sorel) e prende alloggio In una pensione. Una notte, la proprietaria (Gina Lollobrigida), che si è Invaghita del giovane, lo attira nella propria camera: l'episodio si conclude con una sequenza in cui si scorge l'attrice distesa bocconi sul letto, coperta soltanto dalla vita in giù. In seguito alla denuncia dello spettatore di Valentano, presentata nel febbraio 1985, la Procura della Repubblica sequestrò il film: la pellicola, dopo alcuni « tagli », venne rimessa in circolazione. L'istruttoria per « spettacolo osceno » — accusa che prevede pene da tre mesi a tre anni, multe non inferiori alle 40 mila lire e che è tassativamente esclusa dall'amnistia — seguì il suo corso. Nel marzo 1965 il Sostituto Procuratore della Repubblica dott. Moreschini domandò al giudice istruttore di archiviare la pratica per Insussistenza di reato. «13' purtroppo unanimemente riconosciuto — scrisse nella propria richiesta — c/te, nella società moderna, l'eccitazione sessuale è uno dei temi dominanti nell'arte, nella letteratura, negli spettacoli, nella moda e persino nella pubblicità di ogni nuovo prodotto da reclamizzare. Il giurista non può pertanto ignorare questa evoluzione di costumi e rimanere ancorato a schemi tradizionali che il tempo ha distrutto ». Pochi giorni dopo 11 giudice istruttore dott. Rispoli, vista la pellicola, disattese le richieste del dott Moreschini e incriminò 1 quattro attori, i due registi ed il distributore ritenendoli € compartecipi del reato di spettacolo osceno». Egli tenne evidentemente conto de) fatto che gli attori si erano mostrati in costumi troppo succinti e in atteggiamenti immorali davanti agli altri interpreti del film, ai registi, alle comparse e agli occasionali osservatori che assistettero alle riprese de Le bambole. Gli attori, interrogati in istruttoria, affermarono che, quando si «gira» un film, essi non possono prevedere in quali inquadrature verranno ripresi dall'operatore. Il magistrato inquirente affermò, nella requisitoria scritta, che «Za cinematografia, al pari di tutti i mezzi visivi ed audiovisivi incide molto sullo spettatore, anche se con gesti statici e, quindi, bisogna fare riferimento non alle scene in particolare ma al complesso in quanto rappresentato ». Il giudice istruttore, decidendo nel dicembre scorso di rinviare a giudìzio l sette imputati, affermò che le scene incriminate € feriscono il buon costume ed il pudore» e che la norma contestata « tutela il pudore come naturale manifestazione di riservatezza». Il processo sì aprirà domattina alle 9,30 dinanzi al tribunale penale di Viterbo presieduto dal dott. Saleml (p.m. dott. De Fenu); gli imputati saranno difesi dagli avvocati Carlo D'Agostino, Osvaldo Fassari, Ferdinando Gìovannini, Emanuele Golino, Guido Parlatore, Ivo Reina Non è certo, tuttavia, che gli accusati siano presentì: sembra che Gina Lollobrigida, Virna Lisi, Jean Sorel e Nino Manfredi — benché si trovino a Roma — siano impegnatissìml nella loro attività cinematografica e ben diffìcilmente possano presentarsi in aula. E' probabile che i giudici facciano proiettare in aula la pellicola. Il dibattito, secondo le previsioni, non occuperà più di tre - quattro udienze. g. g. Gina Lollobrigida accusata al processo di Viterbo con Virna Lisi, Nino Manfredi e Jean Sorel (Tel. A. P.)