Mosca respinge l'invito di Wilson per il Vietnam

Mosca respinge l'invito di Wilson per il Vietnam Pra?da< a pr^pa» eu* «Guer- ra dei vent'anni», pur di scac- dare gli americani dalla penisola. I Paesi non impegnati — India, Egitto e Jugoslavia non hanno mezzi sufficienti per assolvere al loro compito di pacieri, come ha dimostrato la fallita missione a Mosca di Indirà Gandhi. Mosca, come sempre, svolge la sua azione su un doppio binario: da una parte si associa alla tambureggiante propaganda anti-americana fomentata da Hanoi e da Pechino; dall'altra non rifiuta Il dialogo, come si può dedurre dai contatti fra Kossighin e Wilson. Sta 11 fatto, però, che i russi continuano a declinare quelle responsabilità che competono loro cbmè^'iàppresentanti del più potente Stato socialista, e anche come garanti degli accordi di Ginevra del 1954, quelli che definirono, seppur temporaneamente, la situazione dell'Indocina, Assieme con l'Unione Sovietica, la Gran Bretagna ha assunto precise responsabilità per li mantenimento della pace sulla penisola. Violati che siano gli accordi, toccherebbe ai due Paesi, assieme con gli altri Stati membri della conferenza, riportare l'ordine. Wilson è venuto due volte a Mosca per richiamare 1 russi alle loro responsabilità, ma anche stavolta, come nel febbraio scorso, si è trovato dì fronte a un fermo rifiuto. Un gesto di buona volontà da parte del più potente Stato socialista avrebbe certamente gran peso e non mancherebbero i consensi e all'interno del blocco comunista e fra 1 Paesi del Terzo Mondo, sennonché a Mosca continuano a prevalere i consigli di prudenza. Se anche qui la causa della pace universale ha valore di impegno, i calcoli e gli interessi della Russia di fronte al mondo comuni sta finiscono sempre col prevalere. ni. c. Mosca respinge l'invito di Wilson per il Vietnam opoorecooqucopremier inglese, Kossighin ha ribadito che l'Urss non interverrà per favorire negoziati (Dai nostro corrispondente) Mosca, 18 luglio. «I punti di vista di Kossighin e di Wilson sul Vietnam — ha dichiarato stasera ai giornalisti il signor Zamiatin, capo dell'Ufficio stampa del ministero degli Esteri — sono risultati assolutamente differenti». Il premier britannico, secondo il portavoce, non ha fatto che ripetere le opinioni americane in mate ria, mentre Kossighin ha insìstito sulle richieste di Hanoi per il ritiro degli americani dall'Indocina. «2"J signor Wilson condivide in pieno l'atteggiamento degli Stati Uniti». Quanto agli aviatori americani prigionieri ad Hanoi, il portavoce di Mosca ha risposto che < ia questione è di piena competenza del governo vietnamita; gli S. U. devono rispondere in pieno degli atti di banditismo commessi in Vietnam ». La conferenza stampa dei russi, è servita a mettere in evidenza il disaccordo sovietico con Wilson. < Soltanto gl Stati Uniti possono metter fine alla guerra nel Vietnam ». Così avrebbe detto Kossighin a Wilson du rante cinque ore di colloqui dedicati all'Indocina e questo, probabilmente, è il senso generale del messaggio che lo stesso premier britannico porterà al presidente Johnson durante la visita a Washington in programma per la fine dì luglio. Il confitto indocinese, dunque, non offre vìe d'uscita, Ho Ci Min, come ha detto egli stesso nel suo discorso riferito senza commenti dalla

Persone citate: Gandhi, Johnson, Kossighin