Due imitazioni e due western

Due imitazioni e due western Wlmm.. SUZZO SCH E R M O WBM Due imitazioni e due western «lo sono Dillinger»: ritorna il bandito degli anni '30 «La belva di Dusseldorf»: Hossein si ispira a Lang «La vendetta degli Apaches» - «La città senza legge» (.Cristallo) — Un film d'imitazione è l'americano Io sono Dillinger («Young Dillinger», di Terry O. Morse) dedicato al celebre bandito degli anni '30, «pericolo pubblico n. 1», come allora lo chiamavano. L'opera di ricalco è stata compiuta sui classici del filone gangsteristico, cercando di restituirne l'atmosfera drammatica e le caratteristiche dell'epoca. Qualche tratto della ricostruzione ambientale, pur nella sua rozzezza, è felice, anche se siamo distanti, stilisticamente, sia da Scarfaoe sia da Rivalità eroica, che fu il primo film dedicato dagli americani al criminale « Johnny », abbattuto due anni prima, ossia nel 1934, dalla polizia all'uscita di un cinema. Questo particolare notissimo della vita di Dillinger è taciuto dal nuovo film, che si conclude con il gangster in fuga nella campagna inseguito dagli agenti, mentre una retorica voce fuori campo ammonisce che « il delitto non rende ». Prima il racconto si sofy fermava a descrivere varie imprese del bandito e dei suoi colleghi Baby Face Nelson e Pretty Boy Floyd, e tentava anche in certo modo di idealizzarlo, se non di riabilitarlo, mostrando come un po' per fedeltà a una donna e un po' per scrupolo (una promessa fatta a certi banditi in carcere che doveva essere mante nuta) egli aveva persistito nella delinquenza. Nell'insieme, il film è di serie B. Gli interpreti sono tutti « duri » come al genere conviene. Nick Adams è fra essi Quello di maggiore spie co, mentre la caratterizzazione di un panciuto « maestro di rapine » data da Victor Buono, è certamente pittoresca ma anche caricaturale all'eccesso. * * (.Ideal) — Altro ricalco: La belva di Dusseldorf (« Le vam pire de Dusseldorf ») nel quale Robert Hossein, regista e protagonista, impersona il famigerato mostro che Fritz Lang fece interpretare a Peter Lorre in un film diventato classico: «M». Lang, rifacendosi alla realtà, aveva.fatto del proprio maniaco un seviziatore di bambini; Hossein ha aggiunto al personaggio una "componente erotica trasformandolo in un complessato sessuale, attirato dalle belle ragazze _che poi uccide. Il film è mediocre, e le reminiscenze che vi s'incontrano non sono soltanto di Lang ma anche di Sternberg: guardate il cabaret dove s'ambienta parte dell'azione. E facendo caso che il protagonista veste spesso come Verdoux ci si ricorderà anche di Chaplin. Il che conferma in Hossein un regista abile più ad assimilare che a inventare. * * (Lux) Le «vecchie glorie» di Hollywood sono impegnate contro gli indiani in La vendetta degli Apaches, diretto da Springsteen in « technicolor > e su grande schermo. Ro ry Calhoun, un efficace Lon Chaney e Corinne Calvet, ap pesantita dagli anni ma sempre affascinante, percorrono il territorio degli apaches in rivolta sull'ormai leggendaria diligenza del Far West I paragoni con « Ombre Rosse» sono fuori posto, ma con apprezzabili sforzi il regista cerca di far dimenticare le « somiglianze » e di trarre nuovi spunti da situazioni vecchie e personaggi stereotipati: il giovane spaccatutto, il « cattivo» con cicatrice, il vecchietto beone e il barista loquace. Presi tra indiani e banditi, i passeggeri della diligenza, o almeno alcuni di essi, arriveranno comunque a destinazione. * * (Ambrosio) Altro western, La città senza legge, ma ancora una volta animato e sorretto da divi di una gene razione ormai trascorsa: Dana Andrews, ed ancora Lon Chaney, diventato un immancabile ma gustoso caratterista, affiancati da Terry Moore e Pat O'Brien. Paese di frontiera nel Montana, anno 1879: i cittadini sono governati da biscazzieri che hanno corrotto giudice e sceriffo. Un ex rappresentante della legge sventerà i loro piani, vendicherà la morte della moglie uccisa da un pistolero, e convolerà a nuove nozze con la vedova di uno dei croupiers, per ritirarsi ad allevare cavalli. Ha diretto, a colori e in techniscope, Lesley Selander, con qualche spunto, purtroppo solo appena accennato, di western «so- ciale >. vice oiiiiiimiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Luoghi citati: Hollywood, Montana