La «pillola della giovinezza» allontana i confini della senescenza femminile di Enzo Biagi

La «pillola della giovinezza» allontana i confini della senescenza femminile L'AMERICA PROGRAMMA L'UOMO DEL DUEMILA La «pillola della giovinezza» allontana i confini della senescenza femminile La vecchiaia è una malattia; e per la donna ha un preciso punto di partenza: il climaterio • Ma questa frontiera può essere spostata Già la menopausa, in confronto a qualche secolo fa, è ritardata di dieci anni; ora gli ormóni del dottor Robert Wilson possono regalare alla donna una seconda, lunga giovinezza - « Bastano pochi mesi di cura per poter tornare indietro di molti anni, ci gioco la mia reputazione » - Prima « cavia » dello scienziato, con grande successo, fu la moglie - Meno forti le speranze di « ringiovanire » gli uomini (Dal nostro inviato speciale) New York, luglio. Lo dicevano già i colleghi di- Ippocrate: la vecchiàia è una malattia, Colpisce tutte le creature, ma c'è una data per la margherita, per la rondine, per il ■ cane e per l'uomo. Sappiamo che, col tempo, tra le nostre cellule si insinua il disordine, e termina, lo sviluppo; la tartaruga, invece, ' cresce fino alla morte. Sappiamo quanto è fuggevole lo splendore della rosa ma le sequoie, e i cipressi giganti sono i più antichi esseri viventi. Tra la conifera della Sierra Neva- da, che fiorisce da oltre quattromila primavere, e il cavalluccio marino, che conosce una sola stagione degli amori, ci deve essere un giusto posto anche per noi. Centoventi anni, dicono, è la nostra metà. Mantenersi giovani e vivere più a lungo. Nella Bibbia, il termine previsto per il congedo è settanta; il traguardo più immediato, il fine ideale, secondo la medicina, ottantacinque. Che cosa minaccia il sogno, da quale porta entra il lupot Dicono: la cattiva alimentazione, le fatiche estenuanti, la tensione nervosa. Ma non tutti sono d'accordo. Secondo uno specialista, il dottor Shok, « si può passare la vita, senza danno, a rincorrere autobus e ragazze ». La verità è che si muore per gradi, un po' ogni ora. Cerchiamo di opporci, di resistere. Nel 1923 Voronov, col sacrificio non spontaneo delle scimmie, tenta degli innesti- che dovrebbero garantire un più lungo periodo di virilità; nove anni dopo, il professor Ruzicka realizza un ormone sintetico, il « testosterone », che rianima le sopite speranze: si sa che c'è un non trascurabile rapporto tra le funzioni sessuali e la condizione fisica e mentale. Ricorderete gli esperimenti non lontani di uno svizzero, il professor Niehans, che volle elargire i benefici effetti di una sua cura anche a un pontefice. Ho conversato a lungo, nel tranquillo salotto di una distinta casa borghese di Brooklyn, col dottor Robert A. Wilson che sta proponendo, ai cento milioni di donne americane, « la pillola della giovinezza ». Il dottor Wilson è un anziano ginecologo, nato in Inghilterra, e ' che ha conservato i modi e'il gusto del gentiluomo britannico: indossa una vestaglia di seta, nella biblioteca ci sono le opere, ben rilegate, di Dickens e di James Joyce, è cortese e misuratamente cordiale. Fa caldo, e la signora Thelma, la moglie, ci offre bicchieri ghiacciati, di « ginger-ale ». Mrs. Thelma ha sessantatré anni, ma ne dimostra una ventina di meno: è la cavia, la prima persona che si è sottoposta agli esperimenti per vincere le afflizioni della menopausa. Il dottor Wilson ha un suo programma: far ringiovanire là donna; una sua scoperta: l'importanza degli estrogeni; e una sua filosofia: i medici, da maschi egoisti, si sono interessati poco delle loro compagne. Ha scritto sull'argomento un libro che sta avendo molto successo, riceve migliaia di lettere, va in giro a tenere conferenze: ed è Thelma che, a causa di un intervento che ha menomato la sua voce, risponde ai molti interrogativi delle affollate platee. t Da bambino», racconta il dottore, « sentii parlare di una vicina che si era annegata in una cisterna, avvilita perché l'età aveva prodotto sul suo corpo e nella sua psicologia profondi cambiamenti. Ascoltai le chiacchiere della gente, e il fatto mi impressionò. Anche mia madre, poi, ebbe un periodo molto diffìcile, e anche mia moglie. Nel 1922 iniziai le mie ricerche; volevo vincere 1 mali del climaterio. Si sa quello che accade quando una donna arriva nella terza fase della sua esistenza, quando ha già vìssuto l'epoca della pubertà e quella della riproduzione, e si manifestano le prime palpitazioni, la memoria è meno pronta, la malinconia si fa più intensa, le depressioni improvvise la sconvolgono, e lì suo aspetto non è più attraente. « La fanciulla si matura quando in lei agiscono due ormoni, il progesterone che regola la gravidanza, e gli estrogeni, che sviluppano la femminilità; la vecchiaia compare quando se ne vanno. Io volevo abolire l'ultima, dolorosa esperienza; volevo spingere il più lontano possibile quel giorno che segna la fine non solo di un momento biologico, ma anche di una normale partecipazione alla gioia ». La menopausa, spiegava il dottor Wilson, subisce gli influssi del progresso: si ha notizia che nel XIV secolo, il periodo critico si ' presentava verso i quaranta, nel 1900 si era già spostato a quarantacinque, oggi si riscontra, in genere, a cinquanta. Seguendo l'evoluzione in affo nella natura, forse fra cinquemila anni sarà completamente scomparsa, « e le donne », diceva con una luce di compiacimento negli occhi, «come tutti gli altri mammiferi, potranno procreare fino all'ultimo ». Raccontava che le suddite di Giulio Cesare vivevano in media ventitré anni, e a passeggio per i Fori si vedevano poche vecchie; attorno al Novecento, si era saliti a sessanta; la bambina che nasce adesso può sperare di chiudere a settantotto. Ma una parte del corpo femminile non vive completamente fino alla fine; l'epidermide, i muscoli, il cuore, sì, ma due piccoli organi, le ovaie, che producono gli ormoni necessari a mantenere desta la femminilità, subiscono più o meno la stessa sorte infausta che si riscontrava nell'era imperiale. Non si sono fatte grandi conquiste. Nel ciclo vitale della donna c'è dunque un lungo periodo in cui la sua condizione è neutra, è come se appartenesse a un terzo sesso, perché ha perduto la maggior parte dei suol attributi, ha subito gravi alterazioni fisiologiche, il suo fascino è spento, la sua personalità alterata. Il moscaio ha minori probabilità di sopravvivere (tenere presente l'alta percentuale di vedove), ma subisce un processo di invecchiamento progressivo, e se gode di buona salute, e in condizioni ideali, può mantenere la capacità amorosa fino a ottantacinque anni. Il dottor Wilson ricordava qualche caso drammatico del vasto schedario dei suoi incontri. MI parlò della glapponesina disperata, aveva vent'anni, stava per andare a nozze, ed era piatta, senea petto, ma una cura ormonica rapidamente fece il miracolo. Spiegava: « Se a una donna che ha passato la quarantina si somministra un'alta dose di estrogeni, essa dimostrerà dai tre ai cinque anni di meno nel giro di sei mesi. Su quanto affermo sono disposto a giocare la mia reputazione. Si verifica un netto miglioramento della cute, se c'è una tendenza all'acne, scompare, le rughe diventano meno profonde. Il cambiamento più Importante riguarda però il seno, che diventa turgido, sensìbile, del tutto uguale a quello di una giovinetta ». La signora G. aveva altri problemi: molto intelligente, bellissima, era stata la segretaria di un professionista di Wall Street e l'aveva sposato. Un matrimonio felice, una allegra casa nel Connecticut, tre figli. Ma su quell'unione perfetta calano U. insidie degli anni. I ragazzi, ormai cresciuti, vanno al college, l'allegra casa del Connecticut è deserta, la signora G. è arrivata all'inesorabile prova: si sente sola, avvilita. < Mi sembrava di vivere nel vuoto », confessò poi al dottore. Un viaggio in Europa si conclude con qualche avventura sentimentale. La riprende la nostalgia dell'America, dell'impiego e della famiglia. Cerca un'occupazione, ma non riesce a ritrovare l'energia e la vitalità per battersi con le colleghe, per risolvere quel problemi che una volta le parevano tanto semplici. La diagnosi è facile: menopausa e, come nelle favole, gli estrogeni compiono un altro prodigio. Dopo un po' la signora G. si sente completamente reintegrata nel lavoro, nella famiglia e nell'allegra casa del Connecticut. La « liberazione emotiva », come dice Wilson, è un fatto compiuto. Dodicimila cittadine degli Stati Uniti stanno sottoponendosi a questa < rivoluzione sessuale » che permette alle cinquantenni di dimostrarne trenta, e a quelle che ne hanno compiuti sessanta di sentirsene addosso venti di meno. «I segni esterni di questa ritrovata giovinezza — dice Wilson — sono il portamento, 1 contorni morbidi del petto, la pelle del collo e del viso tesa e lìscia, e quel particolare vigore, e quella grazia, che sono propri di chi sta in salute ». L'elisir le rende desiderabili e, secondo una pubblicità, « frementi ». Sulla rivista Vogue è stata pubblicata una tabella con le prescrizioni adatte ad ogni tipo e ad ogni età. Ho detto al dottor Wilson •che, se le sue pillole estenderanno ti loro magico effetto a masse cospicue di « malate >, si creerà, nelle coppie, un grave squilibrio, perché, mentre la moglie avrà la possibilità di ringiovanire, lo sposo subirà tutta l'usura del tempo. Jn Inghilterra si stan facendo studi per trovare qualcosa di analogo per i maschi, ma le prospettive, secondo il dottor Wilson, sono tutValtro che allegre: < L'uomo continuerà ad avere gli stessi affanni imposti dalla nostra civiltà: preoccupazioni, lavoro, stress, e per un certo numero di anni ancora la sua situazione, da un punto di vista sessuale, dopo 1 quaranta, e i quarantacinque, sarà un fallimento. Alla donna, invece, si può restituire quello che è andato perduto ». Anche certe leggi della fisiologia, che parevano ineluttabili, e ohe accettavamo con rassegnazione, stanno subendo l'attacco della scienza, e il mito della Natura arbitra del nostro destino viene ogni giorno respinto. Andandomene ho ossequiato la signora Thelma. Lo giuro: se è permesso parlare oasi di una « lady », niente male. Enzo Biagi A ginecologo Robert A. Wilson nello studio della sua casa a Brooklyn. Il medico 3ta proponendo la « pillola della giovinezza », a cento milioni di donne americane

Persone citate: Dickens, James Joyce, Neva, Robert A. Wilson, Robert Wilson, Ruzicka

Luoghi citati: America, Connecticut, Europa, Inghilterra, New York, Stati Uniti