Il governo ottiene tre volte la fiducia per una legge all'esame della Camera di Gianfranco Franci

Il governo ottiene tre volte la fiducia per una legge all'esame della Camera Il governo ottiene tre volte la fiducia per una legge all'esame della Camera Si discuteva la concessione dell'assegno mensile di 8 mila lire ai mutilati civili - Con scrutinio segreto i comunisti avevano fatto votare un emendamento che estende l'assistenza ai minorati psichici - Il governo interviene per evitare che siano approvate altre modifiche - Moro spiega: il bilancio non consente spese impreviste - Da sinistra si urla: «Per gli industriali i soldi li trovate» - Moro sdegnato replica: «Siete degli incoscienti» - I comunisti lanciano invettive, cercano di raggiungere il banco del governo - Moro replica: «Vi ho dato degli incoscienti, ed era il minimo che potessi dire» uguale a quella di disoccupazione ai minorati civili che avessero compiuto i diciotto anni, per tutto il periodo della disoccupazione. Il primo dei due emendamenti veniva respinto con 318 no contro 210 sì, il secondo con SII, no contro 210 sì. La richiesta della fiducia era stata criticata vivacemente dalle opposizioni. Ingrao (pei) aveva affermato che il governo dimostrava di non fidarsi della sua maggioranza. Tali accuse venivano ribadite dal socialproletario Luzzatto e dal liberale Cantalupo. La atmosfera si è riscaldata ancora di più allorché il Presidente del Consiglio ha posto la fiducia sul primo emendamento comunista affermando ohe non vi era la necessaria copertura. Dai banchi dell'estrema sinistra si è gridato: « Per gli industriali, i soldi li trovate! >. Moro ha replicato: « Siete degli incoscienti! >. I comunisti sono saltati in piedi urlando per alcuni minuti. Invano il presidente Bucclarelli Ducei cercava di sedare il tumulto scampanellando con forza. In un momento di tregua. Moro, sempre in piedi al banco del governo, ha commentata: «VI ho dato degli Incoscienti ed era 11 minimo che potessi dire >. Sono ricominciate le urla, le minacce, gli insulti. Ad un certo momento si è temuto che i comunisti stessero per lanciarsi nell'emiciclo ed i commessi hanno allora formato un fitto schieramento per evitare il perfetrl». li presidente dell'assemblea ha cercato di riportare la calma, si è appellato alla dignità del Parlamento. Allora Laconi (pei) è intervenuto: « Noi non vogliamo drammatizzare e comprendiamo che anche il Presidente del Consiglio possa perdere la calma e pronunciare parole che offendono l'opposizione ». .1 questo punto hanno protestato i democristiani mentre Moro ascoltava impassibile. Bucciarelli Ducei ha cercato di troncare l'incidente affermando che quando gli animi sono eccitati « può accadere che si pronuncino affermazioni che vanno al di là delle intenzioni >. Più volte, anche in seguito, egli è dovuto tuttavia intervenire energicamente per reprimere le intemperanze dell'estrema sinistra. Gianfranco Franci

Persone citate: Bucciarelli, Cantalupo, Ingrao, Luzzatto, Moro