Un mònito degli esperti di Bruxelles contro le latenti minacce d'inflazione

Un mònito degli esperti di Bruxelles contro le latenti minacce d'inflazione Un mònito degli esperti di Bruxelles contro le latenti minacce d'inflazione Là Commissione del Mercato Comune, riunita ieri e oggi nella capitale belga, si proporrebbe di indirizzare ai vari governi una serie di raccomandazioni - Lo scopo: evitare una « spirale ascendente » dei costi e dei prezzi (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 6 luglio. La Commissione di Bruxelles — che tiene riunione oggi e domani, sotto la presidenza del prof. Hallstein — sta studiando l'opportunità di redigere una serie di «raccomandazioni» economiche che dovrebbero vincolare i sei governi del Mercato comune a una più rigida e armonizzata, politica economica. Già nell'aprile 1961, la Commissione aveva presentato una serie di raccomandazioni, alla cui applicazione si deve almeno in parte — rieo»ioscono gli esperti — se la recessione che ha colpito quasi tutti i paesi europei è stata fermata. Benché la situazione congiunturale sia attualmente, nel complesso, relativamente buona, gli economisti non nascondono i pericoli che esistono per l'avvenire più o meno immediato: «L'inflazione — ha detto la settimana scorsa al Parlamento europeo di Strasburgo il vice presidente del Meo, Marjolin — rappresenta la minaccia attualmente più grave per la comunità ». Nell'ultimo rapporto sulla congiuntura nei sei paesi, è stato aggiunto: < Se non si riuscisse a controllare la ripresa in Italia e in Francia e a imbrigliare abbastanza rapidamente il rialzo dei costi e dei prezzi negli altri paesi membri, la Comunità potrebbe trovarsi, in un avvenire relativamente vicino, coinvolta in un fenomeno di spirale — una reazione a catena da passe a paese dei costi e dei prezzi — che alla fine potrebbe risolversi in un'inflazione generalizzata e poi in una recessione ». Nello studiare la situazione, appunto in vista di redigere una serie di « raccomandazioni » indirizzate ai vari governi, gli esperti dei Mec segnalano che è € illusoria » la possibilità di rallentare conside- àli^X^écollettive rappresentavano raramente più del 15 per cento del prodotto interno lordo delle grandi nazioni. Dappertutto, oggi, nonostante i sacrifici che impone la pressione fiscale corrispondente, queste spese superano il terzo, raggiungendo a volte quasi la metà del prodotto lordo. Questa evoluzione sembra difficilmente reversibile ». La conclusione di tutti gli studi congiunturali fatti finora è dunque sostanzialmente la stessa: «Il meno che si possa dire — citiamo dalla presentazione del programma di politica economica a medio termine — è che l'equilibrio economico globale previsto per il Mec per i prossimi cinque anni rimane altrettanto fragile che negli anni passati ». Il documento che la Commissione sta mettendo a punto in questi giorni, secondo indiscrezioni, dovrebbe consistere di due parti. Nella prima verranno imposte linee generali di politica economica, valide per l'assieme della Comunità: attuare una efficace politica dei redditi, moderare l'aumento del consumo privato (limitandolo al S,S per cento annuo), ridurre le spese pubbliche. La seconda parte si rivolge invece esplicitamente ai singoli paesi. Per quanto riguarda l'Italia, oltre a suggerire al nostro governo di controllare la ripresa economica, il Mec presumibilmente sosterrà che « è giunto il momento di mettere un freno all'espansione delle spese per consumi e di trasferimento delle amministrazioni, se si vuole evitare il ripetersi dell'andamento congiunturale avutosi nel 1963 e all'inizio del 1964 »• d.

Persone citate: Hallstein

Luoghi citati: Bruxelles, Francia, Italia, Strasburgo