La grandine provoca ogni anno danni per cento miliardi di lire

La grandine provoca ogni anno danni per cento miliardi di lire pagnie di assicurazione che — in tal caso — non farebbero che estendere alla generalità degli agricoltori la copertura di uno dei tanti rischi che esse indennizzano già a chi stipula la relativa polizza. Si tratta, cioè, di rendere obbligatoria una previdenza che — proprio perché lasciata all'iniziativa del singolo — non ha attualmente né può avere quel senso di protezione mutualistica che le assicurazioni settoriali imposte per legge hanno nei riguardi di tuttj coloro che, vittime di uno stess'o~ evento, necessitano di identiche prestazioni. A tale scopo questa assicurazione potrebbe anche essere gestita dagli stessi agricoltori, riuniti in consorzi provinciali o regionali, con facoltà di assoggettarvi tutti i contadini della zona. Il relativo costo dipenderà naturalmente dalla superficie delle coltivazioni assicurate e dalla natura dei raccolti, ma non dovrebbe risultare alto, soprattutto se lo Stato concorresse a quella spesa che', del resto, è necessaria quanto quelle già previste per l'esecuzione dei piani di risanamento agricolo. Alcuni progetti per istituire l'assicurazione obbligatoria contro i danni che il maltempo causa ai raccolti furono presentati nelle passate legislature, ma .il. Parlamento non ti ha mai" discussi, benché nel frattempo siano state estese ai contadini ■ alcune fondamentali previdenze, come la pensione, l'assistenza farmaceutica e si preannunci la concessione degli assegni familiari. Osvaldo Paita La grandine provoca ogni anno danni per cento miliardi di lire I raccolti sono la busta-paga dei contadini; occorre assicurarli - Si deve studiare una forma di previdenza obbligatoria, come per le malattie e gli infortuni - Lo Stato dovrebbe concorrere alla spesa, nel quadro degli interventi per l'agricoltura Anche quest'anno l'estate è cominciata con rovinose grandinate ohe in alcune zone agricole hanno gravemente compromesso l'integrità dei raccolti. Purtroppo il fenomeno ò ricorrente, tanto è vero che gli esperti stimano sui 100 miliardi il danno complessivo che le avversità stagionali causano annualmente alla nostra agricoltura. E, almeno per ora, questa cifra sembra irriducibile, perché non esiste nessun mezzo veramente efficace per proteggere i raccolti dal flagello della grandine. Ma proprio per questo bisogna istituire un'assicurazione mutualistica che garantisca agli agricoltori un congruo indennizzo per la perdita dei raccolti. Altrimenti, per molti contadini rimarranno sterili anche le provvidenze che sono state attuate o predisposte per migliorare il loro tenore di vita. Il reddito dell'agricoltura italiana è inadeguato alle necessità dei lavoratori eh:' essa occupa, e non si può differire ulteriormente la copertura' di un rischio che ogni anno gli decurta i loro magri guadagni. Per tutti i rischi più ricorrenti (malattia, disoccupazione, invalidità, infortunio e vecchiaia) esistono ormai delle forme assicurative obbligatorie che garantiscono un'assistenza, un'indennità o una rendita ai lavoratori che ne sono colpiti. I raccolti rappresentano la paga dei contadini e deve esserci anche per loro un'assicurazione che gli garantisca almeno una parte del valore dei prodotti che la tempesta spazza via. Tuttavia, benché imposta per legge, non è necessario che questa assicurazione debba essere affidata ai grandi istituti previdenziali come le altre assicurazioni obbligatorie: potrebbe essere gestita anche dalle private com- Un flagello ricorrente che riduce i già magri guadagni dei campi

Persone citate: Osvaldo Paita