Pazzo appena uscito dal manicomio strozza il suo bimbo di pochi giorni

Pazzo appena uscito dal manicomio strozza il suo bimbo di pochi giorni Allucinante tragedia della follia nel Novarese Pazzo appena uscito dal manicomio strozza il suo bimbo di pochi giorni Arrestato: è un muratore di 38 anni, già ricoverato altre volte - L'I 1 giugno scorto (dimesso perché « clinicamente guarito ») era tornato a casa, a Castelletto Ticino, sol Lago Maggiore - Ha agito senza un minimo motivo - Ieri mattina si alza da Ietto e dice: «Ho ammazzato il piccolo! » - La moglie, disperata, grida: «Perché lo hai fatto?» - Risponde: «Così. M'è venata l'idea. Non piangeva. Era tranquillo» (Dal nostro inviato speciale) Aromi, 30 giugno. Delitto della follia pura: un padre ha strangolato il proprio figlio di undici giorni, senza che vi fosse il minimo motivo per compiere un gesto cosi disumano. La tragedia è avvenuta questa mattina poco dopo le 8, in un alloggio al pianterreno di un signorile condominio sulle rive del Lago Maggiore, a Cicognola di Castelletto Ticino. Il pazzo è Glaudlno Brocca di 38 anni, muratore. Che sia in preda alla follia non v'è dubbio: era stato dimesso dall'ospedale psichiatrico di Novara 1*11 giugno- scorso dopo una degenza iniziata l'8 marzo. I medici lo avevano lasciato uscire dichiarandolo clinicamente guarito. Non è ;il primo dramma che è causato da un pazzo poco dopo la sua dimissione dall'ospedale. La pazzia, purtroppo, è ancora in buona parte imperscrutabile e riesce a-celarsl tanto bene da far apparire perfettamente sani o quanto meno innocui i soggetti che continuano ad- esserne colpiti. Glaudino Brocca era già stato in manicomio anni, fa, quand'era ancora celibe. Nato' a Pombia (Novara), in una famiglia di contadini, era poi emigrato a. Castelletto Ticino nel 1962 portando con sé la madre che era rimasta vedova. Si era messo a fare il manovale e poi 11 muratore. Temperamento chiuso, taciturno, si era sensibilmente aperto nel periodo del fidanzamento. Racconta Mario Brocca, fratellastro di Glaudino (nato da un precedente matrimonio del padre): <ln quel periodo chiacchierava con facilità e spesso si dimostrava allegro ». Dopo il matrimonio, avvenuto tre anni fa, le condizioni mentali del Brocca peggiorano: egli è spesso cupo, triste e parla con fatica. Un anno e mezzo fa nasce il primo figlio, Carlo Giulio, un bellissimo bambino. In famiglia c'è an che la mamma di lui, Maria Corninoli ora di 70 anni. La nuora, Onorina, di 33 anni cerca di andar d'accordo anche se è difficile a causa del carattere un po' strano della suocera che più di una volta ha dovuto ricorrere alle cure ' degli specialisti in neurologia. H Brocca lavora nei cantieri edili, porta a casa lo stipendio, non dà fastidio a nessuno e quindi la vita procede bene anche se manca di una nota di gaiezza. Nell'agosto scorso la famiglia si va a stabilire nell'alloggio che tuttora abita al pianterreno del « Condominio Cicognola », una posizione stupenda, con l'acqua del lago che lambisce 11 giardino e le barche ormeggiate a riva. Racconta Onorina Brocca: < L'accordo con il proprietario geom. Tacconi era questo: io avrei fatto da custode e provveduto alle pulizie dello stabile e in cambio avremmo avuto l'alloggio gratuito e uno stipendio ». La donna è in attesa di una nuova maternità. Ai primi di marzo accade un fatto imprevisto. E' ancora la Brocca che racconta: <Il geome- chiesto una cifra precisa, ho soltanto detto ohe avremmo dovuto fare i conti: vedere quello ohe doveva avere lei per le sue ore di lavoro per poterlo rapportare all'affìtto ». Patto sta che 11 Brocca finisce in manicomio. La moglie 10 va a trovare con il bambino in braccio, parla con lui del nascituro. Le cure sembrano effettivamente efficaci: l'uomo chiacchiera, sorride, esprime qualche desiderio: « Speriamo che sia una bambina — dice talvolta, — cosi abbiamo maschio e femmina». Verso la fine di maggio la moglie incomincia a sollecitare la direzione dell'ospedale perché il marito Bla dimesso. Il rilascio avviene l'il di giugno. « Sembrava guarito — dice la donna; — portava poco, d'accordo, ma lui non aveva mai parlato tanto. Era tranquillo, non dava proprio alcuna preoccupazione ». La donna va a partorire all'ospedale di Arona. Nasce Massimo, un bambinone. Sabato 25 puerpera e neonato lasciano la clinica; in quello stesso pomeriggio, in una cappella di Arona, si svolge la cerimonia-del battesimo cui partecipano anche i parenti: la mamma, 11 fratellastro e la sorella di Glaudino, Maria di 33 anni con il marito; nonché la sorella di Onorina, Ersilia, che ha 31 anni ed è venuta apposta dalla Svizzera dove lavora per trascorrere un po' di giorni in casa di Onorina in modo da esserle di aiuto in questo primo periodo con il bambino appena nato. Per far posto ad Ersilia, la madre di Glaudino va ad abitare con la figlia e i' genero in via Sempione 14, a Castelletto Ticino. Arriva improvviso il dramma. La serata di ieri si svolge tranquilla come tutte le altre: 11 Brocca, mentre sta a guardare la televisione, prende in braccio il bambino « perché digerisca il latte ». Lo fa saltellare, gli sorride, lo chiama con dei vezzeggiativi. Alle 22,30 tutti a letto. Gli sposi hanno, da una parte del loro letto, il lettino di Carlo Giulio e dall'altra la culla di Massimo. La notte scorre tranquilla, anche il piccino dorme, non si fa - nemmeno sentire. Ore 8 di stamane. Onorina Brocca si alza, ai veste. Alla sorella che sta mettendo in ordine la propria camera dice: <Vado fuori a fare un po' di spesa, tra mezz'ora sono di ritorno ». Ore 8,30. Nel corridoio interno dell'alloggio si incontrano Ersilia e Glaudino. L'uomo è in maglietta, pigiama e ciabatte. Dice con una voce naturale, bassa, indifferente « Ho ammazzato il Massimo ». « Cosar » grida la cognata. « Ho ammazzato il Massimo » ripete lui. La donna corre nella camera e trova il bambino con gli occhi strabuzzati, la pelle violacea, non respira più: è morto, Ersilia esce dall'alloggio, si mette a gridare, chiama gente. Intanto sta rientrando la moglie del Brocca. Corre in camera, si stringe il bambino inanimato fra le braccia, si mette a piangere disperata. * Perché — grida — ma perché l'hai fatto ». « Cosi — dice lui, — è stata una " rama " », che vuol dire « m'è venuta l'idea ». Minuti angosciosi, tremendi La donna seduta sul letto che continua a cullare il bambino morto e a piangere e il marito in piedi al suo fianco, come inebetito, che non si muove solo incomincia a tremare. Dice ancora qualche parola: «Non piangere, a te non faranno niente, sono stato io ». iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiii Quando arrivano 1 carabinieri — il maresciallo Purcaro di Castelletto e il ten. Antinori da Arona — il Brocca si lascia ammanettare senza opporsi. Lo portano in caserma, cercano di interrogarlo ma non riescono a sapere nulla, soltanto qualche parola: <Era sveglio », «non piangeva», «eraj tranquillo », « l'ho fatto perché m'è venuto in mente*. Stasera da Novara sono giunti il sostituto Procuratore della Repubblica dott. Alessio e il perito settore prof. Rossi per la perizia necroscopica sul povero piccino. II Brocca è stato internato nelle carceri di Novara, Remo LugH II pianto disperato della mamma del bambino ucciso aMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiiiJiriiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiisiiiiiiiiiiiiii Glaudino Brocca, il padre impazzito che ha ucciso il figlio di undici giorni tra è venuto a dirci che do vevamo pagare gli arretrati dell'affitto, 300 mila lire, più SO mila lire della luce. Mio marito, a questa notizia, è ri piombato in una delle sue crisi: non parlava più e non man giova più. L'impresario che gli dava da lavorare mi ha detto: " Bisogna fare qualcosa per Suo marito perchè così non può andare avanti ". Allora ci siamo decisi a farlo internare in manicomio. Era l'8 marzo* Il geom Tacconi dà un'altra versione: « La Brocca non era stata assunta come custode, ma soltanto come incaricata delle pulizie. Io non ho mai l

Luoghi citati: Arona, Castelletto Ticino, Novara, Pombia, Svizzera