Mutamenti al vertice del p c i? di Gianfranco Franci

Mutamenti al vertice del p c i? la crisi tra i comunisti Mutamenti al vertice del p c i? Voci su una prossima sostituzione di Longo alla segreteria del partito Roma, lunedi mattina. Al vertice del partito comunista starebbero per avvenire, a più o meno lunga scadenza, importanti mutamenti. La conclusione dei lavori del comitatato centrale; il tono del dibattito prolungatosi fino a sabato, il riconoscimento della sconfìtta elettorale attribuita non alla linea politica, che è Btata confermata, ma alle de-, bolezze che < ancora permangono nella vita e nelle organizzazioni del partito » e che « devono essere prontamente superate », hanno fatto sorgere negli ambienti politici voci insistenti di un possibile defenestramento dell'on. Longo, al quale si rimprovererebbero Inefficienza, debolezza e scarsa personalità. Cosa ci sia di vero in queste voci è impossibile dirlo, ma è certo che l'autorità di Longo, primo successore di Togliatti, è fortemente scossa. Secondo alcuni dirigenti socialproletarl il segretario del partito comunista sarebbe già stato sostituito se Amendola, Ingrao, Alleata e Pajetta si fossero accordati sulla successione. I quattro invece, nel timore che uno di loro prevalga chiudendo la strada agli altri tre, avrebbero preferito rinviare la sostituzione di Longo, che rappresenta una soluzione di compromesso a di equilibrio. Sempre a proposito della crisi nelle file comuniste, il ministro Preti ha dichiarato ieri a Bologna che la riunione del massimo consesso del pei ha palesato l'esistenza all'interno del partito di uno stato di confusione ed Incertezza, che il mancato successo elettorale ha probabilmente accentuato. Il ministro socialdemocratico ha aggiunto che il dialogo dei comunisti con 1 cattolici si dimostra sempre più un'utopia < essendo sin troppo chiaro che la de può restare un grosso partito solo nella misura in cui si contrappone dialetticamente, anzi polemicamente, al partito comunista». <La rinuncia del pei a prospettive realmen te rivoluzionarie nel senso tra dizionale della parola — ha detto inoltre l'on. Preti — e i continui e contraddittori tentativi del partito di inserirsi a qualunque costo in una nuova maggioranza per essere partecipe del potere e por salvaguardare alcuni interessi della politica estera sovietica, hanno finito per creare un diffuso senso di disagio alla base. « Si stanno ponendo rapidamente le premesse — ha proseguito il ministro delle Finanze — per la costituzione di un partito comunista internazionalista che potrebbe anche presentarsi alle elezioni del 1968. I comunisti, che oggi giocano con tanto compiacimento la carta scissionista psiuppina nei confronti del psi, potrebbero domani trovarsi in una situazione simile. Taluni espliciti riconoscimenti della relazione Alicata non possono non essere visti in questo senso ». L'on. Rumor, parlando in un convegno svoltosi a Pordenone, ha frattanto riconfermato la « ferma volontà > della de di dare il suo contributo alla sollecita attuazione della programmazione economica, nulla quale il partito si qualificherà in vista delle elezioni politiche del 1968. Il segretario politico della democrazia cristiana accennando poi all'impasse in cui l'iniziativa politica comunista è venuta a trovarsi, ha detto che è un dato senza dubbio positivo, ma che sarebbe un errore credere che la crisi comunista possa aggravarsi ed esplodere meccanicamente. Gianfranco Franci

Luoghi citati: Bologna, Pordenone, Roma