Grave caduta a Pinerolo di un dilettante azzurro

Grave caduta a Pinerolo di un dilettante azzurro Grave caduta a Pinerolo di un dilettante azzurro Favaro si è infortunato in prossimità del traguardo a causa di un secchio d'acqua lanciato da uno spettatore partecipare al Tour dell'Avvenire - Per le ferite alla testa non potrà più La corsa è stata vinta da Benfatto DAL NOSTRO INVIA TO Pinerolo, lunedì mattina. Il dilettante Giorgio Favaro, uno dei punti di forza della rappresentativa italiana di ciclismo che da sabato prossimo sarà impegnata nel Tour dell'Avvenire, si trova da ieri ricoverato all'ospedale di Pinerolo in seguito ad una paurosa caduta di cui è rimasto vittima nel corso del Gran Premio Cirma (vinto per distacco da un altro azzurro, Attilio Benfatto). Le condizioni dello sfortunato corridore, contrariamente a quanto sembrava in un primo tempo, non sono molto gravi: Favaro per misura precauzionale verrà dichiarato « fuori pericolo » soltanto oggi ma, se non interverranno complicazioni, potrà lasciare l'ospedale entro pochi giorni. Il referto parla di « trauma cranico con ema toma nella regione parietale sinistra e ferita lacero-contusa nella regione parietale de stra; varie escoriazioni agli arti inferiori ». L'incidente è avvenuto quando mancavano al traguardo poco più di tre chilometri. In quel momento al comando del la corsa c'era un gruppetto di quattro corridori, formato da Cattelan, Braggion, Paniz za e dallo stesso Favaro. La gara era stata molto dura, fuggitivi avevano sete ed ave vano ormai esaurito tutte le scorte. Ai lati della strada c'era molta folla: c'era anche Livio Albertengo, un ragazzo di ventidue anni che fino a qualche stagione fa correva fra gli allievi. Era venuto a salutare i suoi ex compagni, ad incitarli prima della vola ta finale. Era confuso tra la folla. Ad un certo punto Braggion ha fatto segno di aver sete ha chiesto una borraccia d'acqua. Albertengo ne aveva un secchio, ha indugiato un attimo e poi, nella fretta, non ha trovato di meglio che ro vesciarne una buona parte sul gruppetto dei fuggitivi che gli stava passando davanti ad oltre cinquanta chilometri orari. Favaro seguiva Braggion, e l'acqua è finita proprio su una ruota della sua bicicletta. E' stato un attimo, un attimo tremendo: la gomma ha slittato, il corridore azzurro ha perso l'equilibrio ed ha compiuto un pauroso volo sull'asfalto, andando a picchiare con la testa proprio contro una ruota dell'auto di uno spettatore che aveva posteggiato la macchina al bordi della strada. Favaro, a terra esanime, perdeva abbondantemente sangue ed era in preda ad un grave « choc ». Caricato 3U un'auto al seguito della corsa, il ciclista è stato immediatamente portato all'ospedale. dove si è provveduto a praticargli quattro punti di sutura alla testa. Il dott. Bocconi, che lo ha visitato a lungo, al termine era relativamente ottimista: pur non sciogliendo ancora la prognosi, ha dichiarato che le condizioni dello sfortunato corridore sono in via di miglioramento. Pochi giorni, e Favaro con ogni probabilità tornerà a casa: troppi, comunque, per nutrire ancora speranze sulla sua partecipazione al Tour dell'Avvenire. Il c. t. Rimedio dovrà pensare a sostituirlo; ma ieri, molto amareggiato per l'accaduto, il tecnico non ha voluto fare in merito alcuna anticipazione: «Povero ragazzo — ha detto: — era in piena forma, forse avrebbe vinto. Non meritava tanta sfortuna... ». Un brutto colpo per Favaro. che comunque salvo improbabili complicazioni tornerà ben presto alle corse, ed un brutto colpo anche per Ri medio, che dopo aver sceltocon tanta cura gli otto azzurri deve ora rassegnarsi a perdere uno dei suoi elementi più validi a causa di un banale incidente proprio nell'ultima delle gare di preparazione per il Tour. Aveva preparato una squadra davvero forte, il c. titaliano: Albonetti, Benfatto, Brunetti, Dalla Bona, DentiFavaro, Guerra e Panizza erano nomi che non si discutevano. Ora, senza Favaro, le possibilità degli azzurri al Tour sono diminuite. Ma sono sempre parecchie, e ieri se n'è avuta una bella conferma.Il Gran Premio Cirma. che si è disputato su un percorso di 170 chilometri con la partecipazione di una sessantina di corridori, doveva servire agli azzurri soltanto come proficuo allenamento in vista a i, al to ao n hi opnreà i, ao i— rn amed i to 1 comando "si è ridottola quatr-ltro sole unità: Canale, infatti, r-! ha rotto il cambio nell'urtodella corsa a tappe francese: se nessuno di loro avesse vinto, insomma, non si sarebbero fatti dei drammi. Ma gli otto ragazzi selezionati da Rimedio (a parte forse Guerra che è convalescente da una noiosa forma di tonsillite e che per prudenza non ha portato a termine la gara) sono tutti in ottime condizioni dì forma ed hanno voluto darne una chiara dimostrazione. Ed è stato appunto un azzurro, Panizza, a gettarsi subito in fuga ed a movimentare la corsa per la sua intera durata. Panizza è scattato con decisione dopo cinque soli chilometri dalla partenza, trascinandosi alla ruota Bonetto, Canale, Dondoglio e Cattelan. Tutti hanno collaborato con energia ed il loro vantaggio nei confronti del gruppo, dopo una cinquantina di chilometri di corsa, si aggirava sul due minuti. Poco prima di Villafranca, però, il drappello al ù le ma er a t. o, ti, aee al no se a. he so ra re me ta con una vettura del seguito ed è stato riassorbito. Dopo Piossasco (130 chilometri di corsa) è uscito dal gruppo Favaro, trascinandosi nella scia Manfro, Adorno, Cravero, Braggion e Desaimonet e riducendo il distacco dai battistrada ad 110". All'inizio della salita della Colletta (ventitré chilometri dal traguardo) Panizza è scattato con decisione transitando solo in cima alla rampa, con 22" su Cattelan e con tutti gli Inseguitori sgranati con brevi distacchi. A questo punto sembrava che Panizza fosse in grado di concludere vittoriosamente la corsa presentandosi solo a Pinerolo. Dietro, però, si era ormai scatenata la «bagarre» ed a dieci chilometri dal traguardo finale l'azzurro è stato raggiunto da Favaro, Braggion e Cattelan. Poi, subito dopo il grave incidente occorso a Favaro, sui primi si è portato anche Benfatto che a due chilometri dall'arrivo è scattato giungendo solo al triguardo. m. car. Ordine d'arrivo: 1) Benfatto (S. C. Padovani), 170 Km. in 4 ore 07', media Km. 40,129; 2) Panizza (V. C. Bustese) a 15"; 3) Cattelan (Fiat) s.t.; 4) Braggion (Fiat) s. t; 5) Denti (G. S. Pejo) a 25"; 8) Giroli (S. C. Bonalanza) s.t.; 7) Cislaghì (G. S. Lancia) s.t.; 8) Cravero (G. S. Cavallino Rosso) s.t.; 9) Manfro (Ucab) a l'05", che batte in volata il gruppo. h e a o a i a o I ) e e iiMiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiHiiiiiiiiiiinil Il corridore Favaro, evidentemente migliorato, racconta la brutta avventura (Moislay

Luoghi citati: Pinerolo, Piossasco, Villafranca