L'avv. Caveri in Assise per vilipendio alla nazione

L'avv. Caveri in Assise per vilipendio alla nazione Il processo stamane a Milano per legittima suspicione L'avv. Caveri in Assise per vilipendio alla nazione Il capo dell'* Union Valdotaine» in un articolo aveva qualificato l'immigrazione in Valle d'Aosta «alluvione levantina e negroide» e definito «stranieri » i partili politici italiani - Con lui comparirà anche il direttore del giornale - Dichiarazioni dell'avvocato Caveri - Il reato rientra nell'amnistia pài nostro corrispondente Aosta, lunedì mattina. Si svolge stamane, lunedì, innanzi la IT Sezione della Corte d'Assise di Milano, il processo contro l'ex-presidente della Giunta regionale valdostana aw. Severino Caveri, leader della «Union Valdòtaine >, ed il direttore responsabile del periodico «Le Peuple Valdótain » Emil Proment, imputati di vilipendio alla nazione. E' un processo per direttissima, che la Corte di Cassazione ha assegnato alla Corte d'Assise dì Milano su richiesta della Procura della Repubblica di Aosta e della Procura Generale di Torino, per motivi di ordine pubblico e di legittima suspicione. L'aw. Caveri era stato denunciato nel gennaio scorso da Livio Bredy, presidente della « Union Démocratique Valdòtaine > (altro movimento regionalista, nato alcuni anni fa dalla scissione di alcuni elementi dall'Unione Valdòtaine e che raccoglie gli iscritti prevalentemente all'estero, in Svizzera, tra gli emigrati valdostani). La denuncia era scaturita da un articolo scritto in francese, a firma dello stesso aw. Caveri, intitolato «Nostri propositi per Vavvenire >, nel quale, secondo il capo d'imputazione, si qualificava come « alluvione levantina e negroide » l'immigrazione in Valle d'Aosta di connazionali provenienti da altre regioni e come « stranieri > i partiti politici italiani. In un altro numero del Peuple Valdótain, organo della «Union Valdòtaine> era apparso inoltre un altro articolo siglato E.P. ed intitolato « Lacrime di coccodrillo >, nel quale tra l'altro la lingua italiana veniva qualificata come « lingua dell'occupante >. Emil Proment, direttore responsabile del giornale, è chiamato a rispondere di vilipendio continuato per non avere esercitato il controllo sul contenuto dei due articoli incriminati, di cui il secondo porterebbe le sue sigle. I due imputati saranno difesi dagli avvocati De Caro di Roma, Salza di Torino e Canino di Aosta. Caveri, da noi interpellato prima della sua partenza da Aosta per Milano, dove si è recato per il processo, ci ha dichiarato: «Come ebbi già a dichiarare in un comizio sulla piazza Chanoux di Aosta, si tratta di una denuncia ridicoZa ed infondata perché con quel mio articolo io avevo attaccato degli avversari politici specifici e non avevo inteso vilipendere né la nazione italiana né gl'immigrati. Quella denuncia — ha concluso Caveri ■— è così assurda e cosi priva di fondamento che al riguardo non ho preoccupazioni di sorta >. Secondo quanto ancora ci ha dichiarato l'aw. Caveri, con ogni probabilità, per di più, il reato sarà amnistiato perché commesso nel novembre del 1965. In apertura di udienza gli avvocati della difesa faranno osservare alla Corte che il reato di vilipendio alla nazione è estinto per l'amnistia concessa dal capo dello Stato. Potrà aversi ugualmente il di battito, con l'escussione degli imputati e dei testimoni, tra i quali il Bredy che ha avuto comunicazione del processo dal console italiano a Ginevra, ri siedendo in quella città, ma non si arriverebbe alla sentenza vera e propria di condanna o di assoluzione. Naturalmente la vicenda giudiziaria sarà molto seguita in Valle d'Aosta, data la notorietà dei personaggi chiamati in causa. Ieri molti valdostani sono partiti alla volta di Milano, per assistere a quelle fasi del processo che la Corte d'Assise riterrà di far luogo a procedere se entrerà nel merito dell'imputazione che si muove sia al Caveri che al Proment. i. V. L'avv. Caveri processato oggi a Milano per vilipendio alla nazione