Moro ad Aquisgrana : «Lavoriamo per l'Europa» di Tito Sansa

Moro ad Aquisgrana : «Lavoriamo per l'Europa» // presidente del Consiglio e Fontani in Germanio Moro ad Aquisgrana : «Lavoriamo per l'Europa» Il Capo del Governo ha improvvisato un discorso dal caldo tono europeistico al termine della visita «privata» al municipio della storica città di Carlo Magno - Affettuoso incontro con i nostri connazionali - Oggi si iniziano i colloqui a Bonn con Erhard, Schroeder, il ministro della Difesa Von Hassel Dal nostro corrispóntictìic Bonn, lunedì mattina Una tipica giornata di estate tedesca — cielo mutevole con acquazzoni — ha accolto ieri all'aeroporto di ColoniaBonn il « DC-6 » dell'Alitalia che ha portato da Roma il presidente del Consiglio Moro e il ministro degli Esteri Fanfani per una visita ufficiale di cinque giorni alla Repubblica federale tedesca. All'aeroporto non vi sono state cerimonie, poiché l'on. Moro aveva chiesto che la sua prima giornata in Germania avesse carattere privato. Ad accogliere gli ospiti vi erano soltanto l'ambasciatore d'Italia Luciolli, l'ambasciatore tedesco a Roma Von Herwarth e il capo del cerimoniale. Dall'aeroporto si è subito mosso un breve corteo di auto che, valicato il Reno e sfiorata Colonia, si è diretto sull'autostrada verso Aquisgrana, la città tedesca al confine con il Belgio e. l'Olanda che è stata nei secoli passati ed è tuttora uno dei centri vitali dei contatti tra i Paesi dell'Europa occidentale: nella zona di Aquisgrana, a cavallo dei confini di tre Paesi del Mec, verranno trasferiti i comandi atlantici che dovranno sloggiare da Parigi. Nella piazza del municipio di Aquisgrana, benché la visita di Moro e Fanfani fosse privata, vi erano molte persone in attesa, fra cui numerosi italiani. Quando i due uomini di governo sono arrivati, i connazionali si sono sporti oltre i cordoni di polizia, e hanno chiamato a gran voce l'on. Moro (« Presidente, ci permetta di salutarla»). Il capo del governo ha stretto decine e decine di mani, quindi, con Fanfani e con un breve seguito, è entrato nel municipio, costruito sulle pietre del palazzo imperiale di Carlo Magno. Ad accogliere gli ospiti era il sindaco socialdemocratico della città, Goffard. Moro e Fanfani si sono intrattenuti brevemente con il cardinale Ferretto, venuto in Germania per le onoranze a Santa Adelaide, poi hanno preso posto nella sala del Consiglio « del più nobile municipio di tutta la Germania» per ascoltare il benvenuto del sindaco. Firmato il libro d'oro della città (che reca tra gli altri i nomi di Alcide De Gasperi e di Antonio Segni, qui insigniti nel 1952 e nel 1964 del «Premio Carlomagno >, il massimo riconoscimento concesso ai più insigni europeisti) quando ci si stava avviando all'uscita, l'on. Moro ha chiesto di parlare. L'on. Moro. Sia esordito ricordando infecóndi vincoli che in ogni tempo hanno collegato la romanità imperiale ed Aqui sgrana, e accennando a Carlo Magno che in questa città « trasse i popoli europei dalla decadenza che accompagna sempre il frazionamento e la discordia », facendo della città « il centro di un mondo unito che si reggeva su due pilastri fondamentali, l'ordinamento giuridico romano e la forza spirituale del cristianesimo ». Quindi il presidente del Consiglio ha detto: «Oggi, dopo le terribili esperienze della guerra e della nostra assurda discordia, Questo patrimonio comune del nostro passato acquista una rinnovata forza creativa. Italia e Germania, attraverso una straordinaria rinascita, mostrano quanto possano ancora dare al progresso civile non solo con le. loro realizzazioni economiche e sociali, ma proprio gettando le basi di una moderna unità europea, che rimane la nostra alta meta comune. La nostra civiltà, richiama quindi all'ideale di un'Europa unita, democratica, portatrice di una civiltà fondata sulla libertà e sulla giustizia, capace di far fronte alle esigenze della sicurezza, della pace e dello sviluppo dell'intera umanità ». Dopo essersi detto certo che la Germania «giungerà storicamente a ricomporsi nella pace e nella democrazia », l'on. Moro ha concluso con l'augurio che « la democrazia tedesca e quella italiana, insieme con le forze democratiche che si ispirano alle stesse finalità possano continuare ad offrire, al processo di unificazione, europea tutto il loro impeto ideale e tutta la loro capacità creativa, operando sempre solidali per il bene supremo di una pace giusta e sicura nel mondo». E' seguita la visita allo storico municipio e quindi al duomo, capolavoro dell'arte bizantina a nord delle Alpi, che, per la forma ottagonale e per gli splendidi mosaici, ricorda San Vitale di Ravenna. Men tre fuori un violento aequaz zone disperdeva la folla in at tesa, gli ospiti hanno visitato il trono di Carlo Magno e la « sala del tesoro », In serata gli ospiti sono giunti a Bonn, dove stamane alle 10 la loro visita ufficiale comincerà dinanzi alla Cancelleria con gli onori militari e il saluto da parte del gover no tedesco. Sono stati annunciati ieri sera due cambiamenti nel programma. L'on. Fanfani, terminati i colloqui politici di Bonn, partirà mercoledì mattina per l'Italia, per incontrare il segretario generale delle Nazioni Unite, U Thant, a Torino. Altra novità è la presenza del ministro della difesa Von Hassel e del generale di corpo d'armata Panitzki ai colloqui odierni di Moro e Fanfani con Erhard e Schroeder. Il contenuto dei colloqui politici, henché non sia stata fissata un'agenda, è dunque già delineato: Moro, con il suo discorso di ieri, ha posto l'accento sui problemi europei: Erhard, con l'invitare a partecipare agli incontri Von Hassel e Panitzki, ha messo sul tappeto le questioni non solo politiche ma anche tecniche, della difesa atlantica. Tito Sansa L'arrivo a Bonn del presidente do! Consiglio, Moro, e del ministro degli Esteri, Fanfani. Al centro, .il capo del cerimoniale tedesco, Schwarzmann (Tel. «A.P.»)