Un'immensa folla ha assistito a Caselle al grande carosello degli acrobati dell'aria di Nando Pavia

Un'immensa folla ha assistito a Caselle al grande carosello degli acrobati dell'aria Trecentocinquantamila persone all'aeroporto torinese Un'immensa folla ha assistito a Caselle al grande carosello degli acrobati dell'aria Il pubblico ha cominciato ad affluire alle 8,30, lunghe file di auto hanno raggiunto a passo d'uomo l'aerodromo - Per ore ed ore un centinaio di aerei di diverse nazionalità ha eseguito spettacolari evoluzioni - Le emozionanti esibizioni dei paracadutisti italiani e inglesi e dei piloti francesi Una splendida giornata ha favorito la manifestazione, con cui si è chiuso il Salone dell'Aeronautica La «festa dell'aria» svoltasi ieri a Caselle ha concluso in modo spettacolare e davanti a un pubblico eccezionale il 2° Salone internazionale dell'aeronautica. Molte migliaia di persone avevano visitato nei giorni scorsi la rassegna del Valentino; ma la folla che ieri si è recata all'aeroporto per assistere alle evoluzioni e alle acrobazie di velivoli militari e civili è stata assai più imponente di quanto gli stessi organizzatori avessero osato sperare. Ben 250 mila sono stati coloro che hanno invaso gli ampi spazi riservati al pubblico nell'interno dell'aeroscalo; e almeno altri 100 mila si sono accampati tut('altorno al perimetro del campo d'aviazione. Il bel tempo ha indubbiamente favorito una così grande affluenza. Fin dalle ore 8,30 file di auto e di motociclette hanno cominciato a percorrere le strade per Caselle, sebbene l'inizio della manifestazione fosse stato fissato alle 10. Era gente che non voleva correre il rischio di non trovare posti in prima fila o il parcheggio per l'auto. Si è visto dopo che avevano ragione. Infatti dalle 9 in poi le auto avanzavano su tre file verso Caselle Molti sono arrivati all'aeroporto attrezzati per trascorrervi tante ore in modo confortevole: hanno piantato ombrelloni per ripararsi dal sole, sistemato sedie pieghevoli e panchette, ammonticchiato all'ombra borse antitermiche, thermos, sporte con provviste. Con il passare del tempo l'affluenza si è fatta ancora più intensa. Ormai sulle strade si procedeva a passo d'uomo. V'erano auto di Torino e pullman con comitive provenienti da molte altre città del Piemonte e di altre regioni. Allo spettacolo hanno assistito tutte le autorità di Torino, fra cui il prefetto dottor Caso, il sindaco prof. Grosso, il presidente della Provincia avv. Oberto, il comandante della Regione militare nordovest gen. Velando. Il ministero della Difesa era rappresentato dal sotto segretario sen. Santero; con il ministro dei Trasporti e dell'Aviazione civile onorevole Scalfaro era il direttore dell'aviazione civile gen. Santini. Numerosissimi gli alti ufficiali di tutte le Armi fra cui il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica rddnFJUt militare gen. Remondino con il gen. Giachino comandante della la Regione Aerea. Erano presenti gli addetti aeronautici e militari dei seguenti Paesi: Germania federale, Stati Uniti, Francia, Canada, Venezuela, Jugoslavia, Israele, Corea del ' Sud, Cecoslovacchia, Urss, Sudafrica, Gran Bretagna (rappresentata anche dal suo ambasciatore a Roma), Cina. Per la Fiat erano il Presidente dott. Giovanni Agnelli, il vice presidente ing. Giovanni Nasi (che è presidente del Salone), il prof. Gabrielli direttore della Fiat Aviazione. La manifestazione si è iniziata con le dimostraziodelle caratteristiche in volo di apparecchi da turismo. Ce n'era una gran quantità e dei tipi più di¬ versi. Velivoli che costano 6 milioni ed altri che ne co stano circa 200. Impossibile ricordarli tutti. Ne citiamo alcuni : l'anfibio « Riviera » e l'«SF260> della Siai Marchetti che, pilotato da Ghisleni, ha compiuto una serie di agili acrobazie; il « Champion Citabria » a turboelica da turismo e vo lo acrobatico ; l'elvetico « Turbo Porter » per « uomini d'affari » che ha eccezionali caratteristiche di decollo ed atterraggio corto: può eseguirli nello spazio di una sessantina di metri; l'elegante e poten te « executive » bireattore « Piaggio PD 808 » Uno dei primi spettacoli emozionanti è stato il lan ciò di paracadutisti. Gli italiani — una quarantina di [militari — si sono gettati contemporaneamente da tre « vagoni volanti » e non appena toccato il suolo hanno simulato un attacco a due obbiettivi. Si sono formate diverse pattuglie che di corsa, lanciando bombe e sparando raffiche di mitra, gettandosi a terra per proteggersi dalla supposta reazione nemica e rialzandosi per proseguire l'assalto, in un quarto d'ora hanno raggiunto le mète loro assegnate. Diversa è stata l'esibizione degli undici paracadutisti inglesi del maggiore Hermiston. Con il loro istruttore ten. Thertle si sono lanciati a paracadute chiuso dall'altezza di quattromila metri e fino a 700 metri da terra non l'hanno aperto. Mentre piombavano velocissimi verso il suolo con le braccia aperte « ad angelo» e le gambe divaricate compivano evoluzioni come se fossero stati uccelli: si avvicinavano e si allontanavano, si incrociavano e tutti potevano seguire perfettamente quei fantastici voli perché segnati da fumate tricolori. Aperto il paracadute, si sono guidati verso un segnale tracciato sul campo ed hanno preso terra in uno spazio di una quindicina di metri : una dimostrazione di perizia eccezionale. A mano a mano che il tempo passava il programma si infittiva e si faceva sempre più entusiasmante. Gli aviogetti della Marina Militare americana hanno compiuto alcune evoluzioni dando dimostrazioni impressionanti della loro potenza e del modo con il quale si atterra sul ponte delle portaerei. Le pause fra un volo e l'altro degli aerei erano riempite dagli elicotteri francesi ed italiani, fra i quali il già noto « Super Frelon * della Sud Aviation ed i nuovi tipi della Agusta «A 106» per impiego militare (può lanciare un siluro) ed il gigantesco « A 101 » con tre turbine: è progettato ed interamente costruito da questa ditta ed è attualmente il più grande in Europa. Il pilota collaudatore Lancia ha fatto compiere a questo gigante dell'aria cose incredibili quasi fosse un velivolo da addestramento Il via alla parte centrale della manifestazione, la più impegnativa e ricca di emozioni, è stato dato dai piloti militari italiani del reparto sperimentale: il cap. Forzani, il magg. Nappi, il cap. Peracchi, il magg. Meneghini, il cap. Benato. Difficile è dire quale sia stato il migliore : tutti bravissimi ; gli stessi piloti delle pattuglie acrobatiche straniere si sono portati sui limiti della pista per osservarli meglio. Certamente chi più ha entusiasmato il pubblico è stato il capitano Peracchi perché con il suo Macchi « MB 326 » — un reattore per scuola — ha compiuto con grande precisione e con straordinaria perizia tutte le figure acrobatiche in volo rovescio. Mentre un « Hunter » inglese eseguiva una serie di figure acrobatiche si levava quindi in volo la pattuglia « Red Arrows » della Raf : sette aviogetti « Gnat » a velocità supersonica. Non erano mai venuti nella nostra città. I torinesi si ricorderanno a lungo di loro per le emozioni che ne hanno ricevuto e i «Red Arrow3» del magg. Hanna ricorderanno certamente i torinesi per l'entusiasmo con il quale li hanno applauditi: quando al termine gli apparecchi sono sfilati sulla pista, dall'immensa folla si sono levate grida di evviva ed uno sventolio di fazzoletti ha salutato i piloti. Bella anche l'acrobazia dei sei « Fouga Magister » della pattuglia belga, ma assai più impressionante Va solo con un « F. 104 » del tenente colonnello Ongena. A quota bassissima, quasi sfiorando il campo, ha compiuto evoluzioni da far tenere il fiato. Le « Frecce tricolori » non sono state da meno dei loro colleghi inglesi. Con i loro 9 « G. 91 Pan » al comando del capitano Cumin hanno confermato il loro altissimo livello di preparazione che li ha fatti applaudire negli aeroporti di tutta Europa. Impeccabili e potenti gli aviogetti italiani hanno eseguito una serie di acrobazie bellissime che hanno strappato fragorosi applausi della folla. Mentre la pattuglia si scomponeva e si ricomponeva in figure diverse, il cap. Franzoi, so lista, eseguiva tonneaux, looping, imperiali, serie di avvitamenti in cabrata. Il saluto al pubblico le « Frecce tricolori » lo hanno dato con la notissima « bomba » : la pattuglia si è arrampicata ruggendo in cielo e poi si è aperta a giglio. Mentre gli apparecchi ripiombavano verso terra lasciandosi dietro scie tricolori, fulmineo il « G. 91 » del cap. Franzoi si è portato al centro del gigantesco fiore e salendo verticalmente è andato a piantarvi lo stelo nel mezzo. Ultima la Patrouille de France al comando del cap. Roger con 6 « Fouga Magister ». Anche i francesi sono stati perfetti. Loro caratteristiche: l'acrobazia eseguita a quota molto bassa e figure a « specchio », molto difficili e pericolose: i velivoli si pongono uno sopra l'altro, il primo in assetto normale e l'altro in volo rovescio ed in questa posizione, vicinissimi, compiono virate e tonneaux. Belli i voli di un «Mirage E flIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIITI ». Applausi scroscianti anche per gli splendidi piloti francesi. La manifestazione si è conclusa con un attacco simulato al campo d'aviazione eseguito da 12 « F. 104 » provenienti da Verona. In fila indiana gli apparecchi si sono gettati con un rombo assordante sulla pista fingendo mitragliamenti e spezzonamenti e lancio di bombe. I risultati di questo Salone, concluso con una così splendida manifestazione aerea, sono stati dunque ottimi. H presidente ing. Giovanni Nasi in una breve intervista si è dichiarato pienamente soddisfatto. « fi bilancio è stato lusinghiero e positivo sotto tutti gli aspetti — ha detto — e ci impegna ad iniziare subito i lavori per preparare il prossimo Salone. Abbiamo già fissato la data: dal 1" al 13 giugno; tre giorni in più di questo ». Nando Pavia n perfetta formazione sfreccia sulle tribune la squadriglia italiana dei «Fiat G. 91» discpccttrpltnsct La pattuglia inglese ti congeda tracciando col fuma i colori della sua bandiera Una visione impressionante delle auto assiepate nel parcheggio dell'aeroporto. Altre migliaia di vetture sostavano sulle strade vicine