I risultati raggiunti

I risultati raggiunti I risultati raggiunti Due compiti principali comprendeva que-| sta laboriosa missione Gemini 9: il dock-ì big e la passeggiata extra-veicolare. Il primo compito, come sappiamo, è stato impe-j dito da un imprevisto ostacolo presentato dal satellite bersaglio ( il quale, non dimentichiamo, era un surrogato un po' improvvisato del missile « Agena » andato perduto due settimane prima ) ; il secondo compito, la passeggiata di Cetnan fuori del veicolo, dovuto rimandare di qualche tempo dopo le tribolazioni della prima giornata, si è concluso con un successo quasi completo. Sta al positivo di questa parte dell'impresa la lunga permanenza dell'uomo (più di due ore) fuori del veicolo, che supera di molta misura quelle dei due predecessori Leonov e White; la circostanza che durante questa inverosimile dimora, l'uomo, pur impacciato dalla tuta a molteplici strati, ha lavorato: ha prelevato dall'esterno della capsula un predisposto recipiente per raccogliere micrometeoriti ed eventuali microorganismi (se questi esistono nello spazio esterno alla Terra, come da qualcheduno è stato supposto ) ; ha eseguito operazioni meccaniche, messo in sito una macchina cinematografica e uno specchietto retrovisore: insomma ha fatto qualche cosa di simile a quello cui in uno sperato avvenire dovrebbero attendere gli onerai destinati a costruire incastellature, carpen terie, stazioni spaziali librate nel vuoto. Anche questa attività extra-veicolare di Cernan non si è potuta tuttavia compiere in modo perfettamente conforme all'ambizioso programma del progetto Gemini 9 Durante la parte notturna della permanenza dell'uomo fuor del veicolo (il giorno e la notte si alternano per i satelliti ogni quarantacinque minuti circa), il freddo che l'ombra della Terra proietta sul coraggioso astronauta ebbe come effetto di appannargli, annebbiargli, la visiera del casco spaziale; inoltre le comunicazioni verbali con il collega rimasto nella capsu la risultarono disturbate; più grave di tutto, una sorta di zaino, detto Amu (Astronaut maneuvring unit), simile ad una poltrona munita di getti propulsivi autonomi, non potè essere indossato o adattato, come si sperava. Questo apparecchio, grazie al quale il cordone collegante l'astronauta alla cabi na avrebbe potuto essere allungato d molto, è considerato una meraviglia della tecnica: e certamente sarà migliorato e provato ancora in successivi esperimenti. I due uomini meritano oggi un felice ritorno a terra, non travagliato da altri incidenti. Questa volta « Gemini 9 » infatti li ha messi di fronte a grosse difficoltà, cui essi hanno risposto con fermo coraj gio. Didimo

Persone citate: Cernan, Leonov