Per oltre sessantamila chilometri l'astronauta è rimasto nel vuoto

Per oltre sessantamila chilometri l'astronauta è rimasto nel vuoto L'IMPRESA IERI POMERIGGIO TRA LE ORE 17,03 E LE 19,07 Per oltre sessantamila chilometri l'astronauta è rimasto nel vuoto La « camminata spaziale » del sovietico Leonov era stata di 10 minuti, quella dell'americano White di 20 minuti - Cernan non solo ha bàttuto tutti i primati, ma ha compiuto anche alcune complesse operazioni - Scattate parecchie fotografie, ha ritirato dall'esterno della capsula uno speciale contenitore per raccogliere le meteoriti - Non ha potuto usare la poltrona a razzi perché la visiera si era appannata e questo inconveniente gli avrebbe impedito di controllare la direzione - Il dialogo con la base di Houston // rientro oggi alle 15,28 Cape Kennedy, lun. matt. L'astronauta Eugene Cernan è uscito ieri dalla capsula « Gemini 9 » ed è rimasto nello spazio per dne ore e quattro minuti. Il suo tempo, per quanto inferiore a quello annunciato nel programma della N.A.S.A., costituisce un record. In precedenza solo due uomini avevano «passeggiato» nel cosmo: il russo Alexei Leonov, che il 18 marzo -1965 aveva lasciato la cabina per 10 minuti; e l'americano Edward White che il 8 giugno successivo si trattenne fuori per 20 minuti. Eugene Cernan, nato a Chicago, ha 32 anni ed è uno dei più giovani cosmonauti degli Stati Uniti. Si è laureato in ingegneria elettrotecnica all'università di Purdue, e successivamente ha conseguito un diploma di navigazione aeronautica alla Scuola Superiore di Montereg. « Ho un piede fuori » L'eccezionale impresa è cominciata alle 17,03 (ora italiana) mentre la navicella sorvolava il Pacifico in direzione della costa americana alla fantastica velocità di circa 28 mila chilometri orari. Mezz'ora prima a Houston (Texas) il direttore del volo aveva dato l'autorizzazione all'esperimento, comunicando alla stazione di Tananarive di trasmettere agli astronauti l'ordine di ridurre la pressione interna della cabina. Normalmente la pressione e mantenuta sulle due atmosfere: per uscire, prima di aprire il portello essa viene lentamente annullata e i piloti all'interno della capsula si trovano cos'i in condizioni molto simili a quelle esterne. La depressurizzazione consente fra l'altro di verificare la perfetta tenuta delle tute. Thomas Stafford, il pilota della « Gemini 9 », (lo stesso che lo scorso anno fu accanto a Walter Schirra nel primo appuntamento spaziale americano) ha comunicato che tutto procedeva regolarmente. Alle 17 Cernan ha aperto 11 portello, e tre minuti più iliiliilliiliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii tardi ha detto per radio « Ho un piede fuori ». In quell'istante staia compiendo la prima delle missioni affidategli nella passeggiata: recuperare dall'esterno della « Gemini » uno speciale apparecchio che ha lo scopo di registrare l'intensità delle micrometeoriti. Il giovane lo. ha consegnato al compagno. A terra si constatava che le pulsazioni- del cosmonauta erano 155 al minuto. Il cuore di Stafford aveva invece 90 battiti. Normalmente entrambi Ivanno una media di 70 pulsazioni: tuttavia l'aumento è ritenuto assolutamente normale. Cernan a questo punto ha effettuato alcune riprese filmate Il cosmonauta si muoveva con disinvoltura intorno alla « Gemini 9 » cui era collegato dallo speciale cavo, lungo 7 metri, che in gergo viene chiamato « cordone ombelicale* o « serpente ». Si è accertato che in orbita il cavo ha tendenza a fluttuare verso l'alto. All'inizio Cernan si spostava tenendosi alla ringhiera che circonda la capsula e che ha appunto questa funzione di appoggio. « Vedo uno strano mondo » • ha detto a Stafford che lo osservava dall'oblò. «Hai un aspetto magnifico » gli ha risposto il compagno. 100 gradi sottozero Quando Cernan si è spostato verso, la poppa della navicella, ha fissato sulla parte anteriore uno specchietto retrovisivo affinché Stafford potesse continuare a seguire le sue evoluzioni. Quindi si è staccato dalla capsula, fluttuando come un satellite umano. « Vedo sotto di me la California — ho annunciato — e distinguo la base aerea di Edwards. Purtroppo il cavo mi impaccia un poco ». La quota della Gemini era di 288 chilometri, ma l'atmosfera sottostante era perfettamente limpida. «Tom. ragazzo mio, è proprio bello qua fuori: sono un satellite parlante! ». La conversazione t>e?ift>a ritrasmessa a terra in presa diretta ed era seguita con comprensibile emozione in tutti gli Stati Uniti. Dopo queste operazioni la « Gemini 9 » entrava nella < notte orbitale ». Essendo il suo tempo di rivoluzione intorno alla Terra di circa un'ora e mezzo, la luce e l'oscurità si alternano ogni lt5 minuti. Cernan aveva indossato la « poltrona orbitale* cioà il nuovo apparecchio a razzi che doveva consentirgli di muoversi a piacimento nel vuoto: è una specie di zaino che a terra pesa circa 75 chilogrammi. E' denominalo A.M.U., iniziali di *Astronaut Manoeuvring Unir», cioè « Unità di Manovra per Astronauti » Ma un drammatico contrattempo ha frustrato l'esperimento. Passando dal giorno alla notte la temperatura intorno | a Cernan è scesa bruscamente da circa +190" a —100°. Sulla visiera trasparente del suo casco i vapori si sono condensati per l'improvviso raffreddamento. Il cosmonauta era praticamente cieco e inoltre, non si sa per quale motivo anche le comunicazioni radio con il compagno funzionavano male. « Ti sento appena — ha detto Cernan — e non vedo quasi più nulla». Tom Stafford chiedeva disposizioni alla base di Houston. Di qui, a malincuore la prova della poltrona volante veniva annullata. Si decideva altresì di abbreviare la permanenza del giovane nello spazio: due ore e quattro minuti anziché due ore e mezzo. Pertanto alle 19, ore italiana, il cosmonauta si riavvicinava al portello della capsula. Alle 19,07 rientrava accanto al compagno. La chiusura del portello presentava qualche difficoltà: ancora alcuni secondi di suspense, poi Cernan e Stafford informavano ad una voce che l'operazione si era conclusa. L'annullamento dell'esperimento con l'A.M.U., a causa ili questo imprevisto, si aggiunge alla serie di difficol¬ tà che hanno ostacolato tutta la prova della Gemini 9. L'altro ieri era fallito il tentativo di agganciare la capsula alla sonda bersaglio Atda messa in orbita in precedenza: e questo perché il cappuccio protettivo in plastica della sonda non si era staccato e ostruiva la cavità di aggancio. Nelle manovre per l'appuntamento si era consumato più carburante del previsto e le riserve erano calate fino al 13 per cento. La navicella ieri mattina non aveva più che 22 chilogrammi di combustibile, ma gli esperti hanno assicurato che sono ampiamente sufficienti per il ritorno a terra. L'uscita del cosmonauta dalla cabina doveva avvenire sabato. Ma dopo il lungo inseguimento dell'Atda i due uomini erano così affaticati che avevano chiesto di rinviare la difficile prova. La «Gemini 9» cotitjnuaora il suo volo. L'ordine di rientro a terra sarà impartito oggi alle 15,28 e l'ammaraggio è previsto per le 16,0lf (ora italiana) a 72 ore dal lancio. Nella sua passeggiata spaziale, Cernan ha percorso circa 60 mila chilometri, cioè una volta e mezza, il giro della terra. r. s. Così l'astronauta Eugene Cernan è uscito dalla capsula Gemini mila chilometri all'ora

Luoghi citati: California, Chicago, Houston, Stati Uniti, Texas