Union e pc disertano il Consiglio regionale convocato per oggi dal commissario ad Aosta

Union e pc disertano il Consiglio regionale convocato per oggi dal commissario ad Aosta Continua: l'opposizione du parte dell'ex muggiorunzu Union e pc disertano il Consiglio regionale convocato per oggi dal commissario ad Aosta I 16 consiglieri hanno fatto sapere che non parteciperanno alla prima riunione fissata per le 15 del pomeriggio - Nel giro di qualche seduta si dovrebbe giungere alia revoca del presidente avv. Caveri e degli assessori union-comunisti - Poi si procederà alla nomina della giunta di centro-sinistra - Caveri ha già annunciato che, d'accordo con i comunisti, ricorrerà contro ogni delibera del nuovo governo regionale (Segue dalla 1" pagina) (democristiani, socialisti e- socialdemocratici) ed i liberali, per parte loro replicano con fermezza: « In Valle d'Aosta non è in gioco l'autonomia, la libertà e la democrazia. Siamo invece di fronte ad un inqualificabile abuso: gli union-comunisti da due mesi in minoranza nel Consiglio regionale (16 seggi su 35) pretendono di conservare ugualmente il potere e sbarrano le porte del Palazzo della Valle alla meggioranza die ha 19 seggi su 35». Al comizio di ieri, com'era previsto, non hanno partecipato dirigenti nazionali del pei. Il segretario della federazione comunista valdostana Germano ha voluto assicurare gli attivisti che « queste assenze sono prive di significato e che i comunisti continueranno la lotta a fianco dell'Union ». Germano ha anche dato lettura di un messaggio del segretario nazionale del pei on. Longo che «esprime fraterna solidarietà » ed ha informato che i parlamentari comunisti presenteranno tre progetti di legge per le acque, il riparto fiscale e lo sblocco dei contingenti della Valle d'Aosta. Inoltre i parlamentari comunisti — ha proseguito — chiederanno l'immediata discussione della zona franca e dell'interpellanza contro il commissario dott. Padalino. Circa gli atteggiamenti che gli union-comunisti terranno nella Valle d'Aosta nei prossimi giorni ha detto: « Caveri saprà darci tutte le indicazioni per la lotta ». Con questa frase Germano ha confermato che i comunisti mettono a disposizione il loro apparato ma intendono lasciare sempre più il ruolo di protagonista al capo dell'Union Valdótaine. Terzo oratore è stato il rappresentante del psiup Aldo Tonino, che ha polemizzato con i socialisti. Più tardi Caveri ha ricevuto i giornalisti nel Palazzo della Regione. Ha illustrato l'interrogazione (che già aveva letto nel comizio) con la quale i parlamentari del psiup Lussu. Schiavetti e Miltllo chiedono al presidente del Senato di interrogare il presidente del Consiglio sui provvedimenti adottati in Valle d'Aosta. A loro giudizio l'invio di un commissario « è un atto illegittimo» perché lo statuto valdostano non contempla l'istituto del delegato del governo come' avviene invece per le altre regioni autonome (Sicilia, Sardegna, Trentino-Alto Adige). Inoltre i tre parlamentari del psiup affermano che il Consiglio di Stato non ha competenza perché « le controversie di illegittimità e i conflitti tra Stato e Regione sono giudicati dalla Corte costituzionale ». L'avv. Caveri ha detto ai giornalisti: «Un quarto d'ora prima di recarmi al comizio ho messo una filmetto con inchiostro di china sotto due pagìnette di protocollo. E' un ricorso alla Corte costituzionale contro la decisione di nominare il commissario. Le due. paginette sono già in volo per Roma. Non si può nominare un commissario. Moro non ha mai commesso un errore politico così grande. Un errore che avrà conseguenze gravissime. Oggi, sono sicuro, Moro è già pentito. Però è prigioniero di se stesso. Gli avvenimenti che si svolgeranno nella Valle d'Aosta nei mesi venturi dimostreranno l'errore ». L'avv. Caveri nel pronunciare queste frasi si agitava soddisfatto sulla sedia dicendo: «Sono figlio di prefetto, conosco queste cose ». Era circondato da alcuni esponenti dell'Union e del pei che facevano gli onori di casa, offrendo cortesemente bibite ghiacciate ai giornalisti riuniti nella sala della Giunta regionale. «Scrivete pure — ha proseguito Caveri che di firmette con inchiostro dì china ne metterò parecchie. Oani volta che ci sarà una delibera presenteremo un ricorso alla Corte costituzionale ». L'avv. Caveri, d'intesa con i comunisti, si avvale nella sua azione di alcuni consulenti romani. Uno di questi professionisti ieri mattina era ad Aosta ed ha partecipato alla stesura del ricorso contro il commissario E' ripartito subito per Roma. Caveri si è rifiutato di darne il nome: «E' un segreto. Comunque, per ogni delibera, ci sarà una impugnativa di nullità» Caveri ed i comunisti, messi in minoranza nel Consiglio regionale si propongono dunque di annegare in un mare di carta bollata l'attività della Giunta di centro-sinistra che dovrebbe essere nominata nei prossimi giorni. Ciò proprio nel momento in cui i due trafori del San Ber¬ nardo e del Monte Bianco e la costruenda autostrada aprono ai 100 mila abitanti della Val d'Aosta prospettive d'importanza europea e offrono occasioni di sviluppo che non possono essere sprecate. Oggi alle 15 si svolge la prima riunione del Consiglio regionale indetta dal commissario dott. Padalino. I 16 consiglieri del pei e dell'Union non vi partecipano. Si procederà alla convalida e al giuramento dei due con¬ siglieri Manganone e Barmaz della de che sostituiscono i dimissionari Gheis e Torrione. Quindi comincerà la procedura che, nei giro di qualche seduta, dovrebbe portare alla revoca del presidente della Giunta avv. Caveri e dei cinque assessori union-comunisti e alla nomina della Giunta regionale di centro-sinistra. Sergio Devecchi Circa tremila persone hanno ascoltato ieri il discorso dell'avv. Caveri in piazza Chano' (Telefoto)