Tricolori a Copenaghen per l'arrivo di SARAGAT

Tricolori a Copenaghen per l'arrivo di SARAGAT IL CAPO DELLO STATO IN DANIMARCA Tricolori a Copenaghen per l'arrivo di SARAGAT In un'intervista il primo ministro danese Krag ha indicato i principali problemi internazionali che egli porrà sul tappeto nei colloqui con il Presidente della Repubblica italiana e il nostro ministro degli Esteri Copenaghen, lunedì mattina. Copenaghen ha preparato festose accoglienze al presidente della Repubblica italiana Giuseppe Saragat che giunge stamane accompagnato dal ministro degli Esteri on. Fanfani all'aeroporto di Kastrup, per una visita di quattro giorni alla Danimarca: il 16 ed il 17, in visita ufficiale, ospite di re Federico IX; il 18 ed il 19, in visita privata, ospite del governo. La capitale danese già da alcuni giorni è in festa: sui pennoni, accanto alla bandiera rosso-crociata della Danimarca è salito il tricolore italiano e nelle vetrine del centro sono esposti grandi ritratti di Saragat I più importanti quotidiani della capitale hanno pubblicato in questi giorni immagini e lunghe note biografiche del Presidente italiano. L'attesa del popolo danese per la visita di Saragat è sta¬ ta sottolineata dal primo ministro di Danimarca Kns Otto Krag in una intervista concessa all'inviato della Rai. Krag, porgendo il benvenuto della Danimarca a Saragat, ha detto che la visita varrà a rinsaldare i vincoli di amici zia esistenti tra Italia e Danimarca. Il primo ministro danese ha anche accennato ad alcuni temi dei colloqui che si svolgeranno a Copenaghen tra Fanfani ed il suo collega danese Haekkerup. « Prima di tutto — ha det to Krag — parleremo della Noto. È' chiaro che la decisione di De Gaulle di uscire dalle forze integrate crea una serie di problemi di ordine pratico, problemi che devono essere risolti, e risolti per iniziativa europea. Io penso che l'Italia sosterrà una parte di fondamentale importanza in questo settore. Parleremo poi — ha continuato il Primo ministro danese — delle Nazioni Unite che hanno i loro prò blemi, tra i quali quello di Cipro. Come è noto la Danimarca ha un notevole contingente di truppe a Cipro. Ce le ha tenute già per parecchio tempo — ha sottolineato Krag —. Noi vorremmo sentire l'opinione dell'Italia per una soluzione definitiva della questione di Cipro. « Inoltre i colloqui verteran no anche sul Vietnam, che è il problema di gran lunga più grave del nostro tempo e tutti desideriamo la cessazione delle ostilità. Ma comet — si ì chiesto il Primo ministro danese —. Anche su questo problema vorremmo conoscere l'opinione e le valutazioni del l'Italia. Cè, infine, un problema che interessa particolar mente la Danimarca: come ot tenere un'apertura della politica europea, un ampliamento del Mercato comune, in che modo inserire come membri del Mercato comune nazioni come la Danimarca, l'Inghilterra, la Norvegia e le altre che lo desiderassero v. A proposito della politica europea, il Primo ministro danese ha rilevato che poco pri ma della visita del presidente Saragat le Nazioni della Zo na di libero scambio hanno concluso il loro congresso di Bergen dove è stato rinnova to l'appello per ricominciare i negoziati tra i sette Paesi della Zona di libero scambio e il Mercato Comune. « Spero — ha sottolineato Krag — che questi negoziati abbiano inizio molto presto. Ma una reale apertura della politica europea si otterrà solamente ammettendo nuove nazioni come membri della comunità ». L'ultima domanda ha portato il primo ministro danese ad intrattenersi sul suo paese. Al giornalista che chiedeva i criteri seguiti dalla Danimarca per risolvere grandi problemi sociali pur nel rispetto scrupoloso delle libertà individuali e collettive, Krag ha risposto: <Non abbiamo nessuna ricetta segreta. Se abbiamo ottenuto dei buoni risultati, questo dipende dal fatto che abbiamo avuto un regime di democrazia politica per cent'anni. Abbiamo costruito organizzazioni di carattere sindacale, politico, a base popolare. Infine si è lavorato in profondità per dare ai cittadini una coscienza sociale. Non va poi dimenticato che tutti danesi hanno una grande volontà di collaborare, di essere solidali tra di loro. Ho l'impressione che nell'Italia del dopoguerra si siatto fatti progressi molto simili a ciucili della Danimarca. Il progresso Quindi — ha concluso Krag — non dipende dalla " ricetta " ma dalla qualità degli ingredienti >.

Persone citate: De Gaulle, Fanfani, Federico Ix, Giuseppe Saragat, Haekkerup, Kastrup, Saragat