Modena-Genoa: 1 a 1 con burrasca finale

Modena-Genoa: 1 a 1 con burrasca finale Serie B: Il Venezia solo al comando, il Genoa a 4 pnnti dal Mantova 3° in classifica Modena-Genoa: 1 a 1 con burrasca finale I liguri hanno pareggiato «in extremis» con un discusso rigore - Violenta reazione del pubblico modenese che ha «assediato» gli spogliatoi - Lanci di sassi e bottigliette, fortunatamente senza colpire nessuno - Incidente fra un dirigente emiliano ed il presidente rossoblu Berrino DAL NOSTRO INVIA IO Modena, lunedì mattina. Povero Genoa! Nemmeno contro il Modena ultimo in classifica la squadra rossoblu è riuscita a vincere. Si è salvata anzi dalla sconfitta rimediando il goal dell'1-1 a poco più di dieci minuti dalla fine, grazie ad un calcio di rigore per lo meno fantomatico concesso ai liguri dall'arbitro milanese Carminati. Legata a questo sconcertante episodio, la partita ha assunto — e c'era da aspettarselo — tinte drammatiche, con una coda poco simpatica dì incidenti. Per il Modena la vittoria era indispensabile, nel quadro della lotta per la salvezza, quanto lo era per i rossoblu, impegnati, ormai con pochissime speranze, nella battaglia per la promozione in A. Questo pareggio, che non serve né agli uni né agli altri, ha rischiato di giungere a conseguenze dì estrema gravità. Da tempo incombe sul Genoa una antipatica atmosfera di sospetto e, per quanto la rettitudine e la buona fede del presidente Berrino e dei suoi collaboratori siano fuori discussione, le vicende del campionato — quasi a farlo apposta — offrono continuamente episodi atti ad alimentare le voci di un « protezionismo > arbitrale a vantaggio dei liguri. E' facile dunque comprendere — ma non certo giustificare — quello che è successo sul campo di Modena dopo che il Genoa ha fatto sfumare la vittoria degli emiliani con un cpenalty» della cui legittimità soltanto l'arbitro Carminati è pienamente convinto. La partita si è trascinata avanti sino alla fine in un'atmosfera di minaccioso nervosismo, e poi una parte del pubblico ha incominciato l'assedio agli spogliatoi. V'è stata qualche sassata, qualche lancio di bottigliette — fortunatamente senza danni alle persone — qualche tentativo di scardinare a spintoni i cancelli del recinto degli spogliatoi. A parte queste eccezioni, la protesta si è limitata ad un rumoroso sfogo verbale e ad una paziente attesa dell'uscita dell'arbitro per poter rincarare la dose con qualche insulto in più. L'assedio è durato per quasi due ore, soltanto poco prima delle 20, quando già annottava, l'arbitro Carminati ed 1 giocatori del Genoa hanno potuto lasciare lo stadio e far ritorno, senza altri guai, alle rispettive sedi. Nell'attesa del « via libera > da parte della forza pubblica, non f-i può dire però che l'atmosfera nel recinto degli spogliatoi sia stata molto serena. Va precisato anzi che le intemperanze verbali di poche centinaia di tifosi scalmanati sono poca cosa rispetto alle scene veramente riprovevoli cui abbiamo assistito negli spogliatoi stessi. Abbiamo visto il presidente genoano Berrino ascoltare avvilito, fortunatamente senza reagire, la sequela di infamanti invettive scagliatagli addosso da un dirigente del Modena che aveva perduto la testa, abbiamo assistito ad una aspra discussione fra Remondini allenatore modenese e Giorgio Ghezzi, attuale responsabile tecnico del Genoa, punteggiata dal coro di insulti dei tifosi che osservavano la scena al di là della rete di protezione. Soltanto la padronanza di sé dimostrata da Berrino e dai suol collaboratori ha evitato che gli spogliatoi dello stadio Braglia si trasformassero nel teatro di una rissa. Questa la poco commendevole appendice di Modena-Genoa. Quanto alla partita in sé stessa, essa non è stata meno avvilente. I rossoblu hanno offerto agli avversari, con un clamoroso errore di Baveni, l'occasione per tradurre in rete l'unico tiro effettuato nel primo tempo. E con questo goal < trovato > gli emiliani avrebbero potuto vincere la partita anche se, a parte qualche sporadico spunto dell'italobrasiliano Merighi, ben poco essi hanno fatto per meritarsi il successo, mettendo in mostra, specialmente in difesa, falle tali che qualsiasi squadra meno abulica ed indecisa del Genoa avrebbe saputo approfittarne. I liguri, un po' per necessità, un po' per un calcolo sbagliato dei tecnici, hanno affrontato una gara che avrebbero « dovuto » vincere, senza le armi necessarie per farlo. Col mediano Gonella all'ala destra, con l'Interno Brambilla alla estrema sinistra, con Koelbl incapace di sottrarsi al controllo avversario, nell'attacco genoano Zigoni è vehuto a trovarsi praticamente solo, a tirare e a sbagliare. E purtroppo gli errori di mira dell'exjuventino hanno avuto influenza decisiva sul risultato. Certamente la partita avrebbe preso una piega ben diversa se Zigoni al 24' avesse messo in rete il facile pallone offertogli da Rivara, anziché calciarlo balordamente a lato da ottima posizione. II Genoa invece non solo ha rifiutato, con i suoi errori e le sue titubanze in zona di tiro, la possibilità di prendere in mano le sorti della partita, ma ha facilitato il compito agli avversari, aprendo loro la via del goal con un ingenuo errore difensivo. Al 34' infatti Baveni ha voluto — ed era inutile — superare In dribbling Conti, il quale In tackle gli ha tolto il pallone servendo subito De Robertis spostato al centro. L'ala sinistra ha toccato lateralmente all'accor- rente Merighi che ha aspettato l'uscita dai pali del poritere Grosso per batterlo inesorabilmente sul tempo. I genoani hanno protestato per il fuorigioco di posizione di Conti, che era rimasto oltre 1 terzini a seguire lo sviluppo dell'azione, ma Carminati ha convalidato il punto, rimandando anzi negli spogliatoi il direttore tecnico rossoblu Ghezzi, che era entrato In campo per protestare. Dopo questo goal ci si sarebbe aspettati una decisa reazione del Genoa nella ripresa, ma si è giunti fino al 34' senza che 1 rossoblu avessero saputo tradurre il loro sterile domìnio a. metà, campo, , in qualcosa di più dei tiri alti di Bicicli e di Koelbl. A questo punto, finalmente i rossoblu sono riusciti ad inscenare un'offensiva degna di questo nome: Zigoni a Koelbl, che apre sulla destra a Bicicli, l'interno sinistro entra in area, sta per tirare, ma prima di lui giunge Aguzzoli che allontana la palla, mentre Bicicli compie il ruzzolone di prammatica. La mano tesa dì Carminati indica il «rigore», i modenesi In campo, attoniti, non hanno nemmeno la forza di protestare, i modenesi sugli spalti invece incominciano il coro degli insulti mentre dal piede dì Brambilla parte il tiro che toglie la vittoria agli emiliani. . Gli ultimi dieci minuti di gioco si svolgono in una bolgia di urla e di fischi — anticipo di quanto succederà in seguito — ed 11 Modena scoprendosi per riagguantare in extremis la vittoria, rischia ad dirittura la sconfitta all'ultimo minuto quando Zigoni si fa togliere la palla, di piede dal portiere Colombo, uscito fin fuori dell'area per sventare l'ultima minaccia. Gianni Pignata Modena: Colombo; Cattani, Vellani; Zani, Borsari, Aguzzoli; Damiano, Merighi, Conti Toro, De Robertis. Genoa: Grosso; Campora, Poppi; Baveni, Bassi, Rìvara; Gonella, Zigoni, Koelbl, Bici eli, Brambilla. II discusso calciò di rigore che ha dato il pareggio al Genoa (Telefoto)

Luoghi citati: Modena, Rivara