Fermo atteggiamento dell'Italia sulla politica agricola comune di Sandro Doglio

Fermo atteggiamento dell'Italia sulla politica agricola comune Fermo atteggiamento dell'Italia sulla politica agricola comune Restivo invita a mantenere gli impegni g;.à presi sulla libera circolazione dei prodotti ortofrutticoli nel Mec - « In caso contrario — afferma il ministro — il mio governo non approverà l'accordo del maggio scorso » Germania e Olanda contrarie alle tesi italiane - Le trattative continuano (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 29 giugno. Il ministro Restivo, capo della delegazione italiana al Consiglio dei ministri agricolo del Mec, con una ferma dichiarazione ha oggi praticamente posto un ultimatum alla realizzazione della politica agricola comune: « Il mio governo, anche sulla base del recente dibattito al Parlamento, •— ha detto — si sente impegnato a non approvare la definitiva messa in opera delle decisioni relative al finanziamento agricolo prese 111 maggio scorso, fino a quando non si saranno prese certe decisioni che neppure due mesi fa erano date per scontate: sono decisioni che, tra l'altro, devono assicurare l'equilibrio economico e finanziario dell'Italia nei confronti della Comunità europea ». La dichiarazione di Restivo — che già ieri aveva reso nota l'intenzione dell'Italia di battersi fino in fondo per ottenere il mantenimento degli impegni presi in sede di Consiglio — è stata fatti al termine di un lungo, esasperaìite e improduttivo dibattito sulla approvazione del regolamento che assicura la libera circolazione e soprattutto lo protezione finanziaria comunitaria ai prodotti ortofrutticoli. I ministri hanno discusso su questo tema tutto il pomeriggio di ieri, tutta la mattinata di oggi c ancora un paio di ore nel pomeriggio, ma senza giungere a conclusioni. Da notare che lo stesso problema degli ortofrutticoli — ai quali l'Italia è molto interessata in quanto produce circa il 50 per cento degli ortaggi e della frutta del Meo — è ormai all'ordine del giorno del Consiqlio dei ministri da mesi e mesi Dopo aver constatato che ancora una volta non si erano fatti progressi, nonostante ci si fosse impegnati a definire il problema entro il •'0 giugno (cioè entro domani), e che si dovevo passare ad altri punti dell'ordine del qiorno per un'assoluta man canza di accordo, i. ministro Restivo ha dunque detto che l'Italia non avrebbe consentito la messa in opera del regolamento finanziario E ha anche aggiunto ohe, mentre il presidente del Consiglio Muro e il ministro degli Esteri Fanfani nei giorni scorsi a Bonn hanno ottenuto assicurazioni che il governo tedesco non avrebbe temilo un atteggiamento negativo nei confronti delle giustr richieste italiane, oggi si doveva constatare che proprio la Germania, assieme all'Olanda, si è mantenuta sulle posizioni più negativeLa presa di posizione di Restivo — che è stata oggetto di vivi commenti e che ha suscitato notevoli preoccupazioni presso alcune delegazioni e la stessa commissione del Mec — poirebbe provocare un ritardo anche di mesi non soltanto nell'organizzazione finanziaria del Mercato comune agricolo, ma in tutto il complesso meccanismo sul quale si basa l'organizzazione dell'agricoltura dei sei Paesi. Senza èssere drammatica. la situazione è abbastanza tesa e soprattutto difficile. Si ritiene che sabato e do menicti - cioè dopo l'esame di altri problemi da parte del Consiglio — la commissione tenterà di formulare nuove proposte di compromesso, che i ministri del l'Agricoltura potranno discutere lunedi prossimo. Da martedì si riuniranno a Bruxelles anche i ministri degli Esteri: per l'Italia verrà Fanfani. La discussione sui problemi agricoli — e i?i particolare sui prodotti che stanno particolarmente a cuore all'Italia: ortofrutticoli, zucchero e olio dorica — si svolgerà quindi anche in sede politica. A Bruxelles i Sei del Mec sono insomma in piena « maratona »: le previsioni sono caute. Sandro Doglio

Persone citate: Fanfani, Restivo