Li ha vinti un panettiere di Spinetta Marengo i centocinquanta milioni della lotteria di Monza?

Li ha vinti un panettiere di Spinetta Marengo i centocinquanta milioni della lotteria di Monza? Il biglietto già depositato in banca ad Alessandria Li ha vinti un panettiere di Spinetta Marengo i centocinquanta milioni della lotteria di Monza? E' l'astigiano Valentino Musso, di 42 anni, padre di due ragazzi - Sorridendo, si è lasciato fotografare accanto alla moglie, ma ha detto: «Non sono io il fortunato» - Poi s'è chiuso in casa con tutti i parenti e ha staccato il telefono - Parecchi indizi Io indicano come vincitore - La direttrice delle Poste (che ha l'ufficio dinanzi al negozio del Musso) afferma di avere venduto i dieci tagliandi della serie «L» ai commercianti della strada, compreso il Musso: nove biglietti sono stati identificati l , (Dal nostro inviato speciale) Spinetta Marengo, 27 giugno. Il biglietto serie «£,» numero 31,591 che, abbinato all'auto dell'inglese Jonathan Williams, ha vinto i 150 milioni della Lotteria di Monza è stato venduto a Spinetta Marengo — grosso sobborgo industriale a Qualche chilometro da Alessandria — dalla signora Giuseppina Lago vedova Pesce, di Predosa, dal 1961, dirigente dell'ufficio postale. Il fortunato possessore del'biglietto dovrebbe essere un panettiere di Spinetta, Valentino Musso, quarantaduenne, di origine astigiana, titolare di un forno con annesso negozio proprio di fronte all'ufficio postale: interrogato dai giornalisti, nega, ma parecchi indizi lo indicano.come il sicuro vincitore. Oggi, nella tarda mattinata, con la moglie Ines e il figlio maggiore, Ferruccio di 16 anni (la coppia ha un altro figlio, Mauro, dodicenne), il panettiere si è recato in auto ad Alessandria: proprio alla stessa ora il biglietto <L> 31,591 veniva consegnato nelle mani dell'avv. Balducci, direttore della Cassa di Risparmio di Alessandria, che curerà l'incasso. Rientrato a Spinetta, il Musso con la famiglia si è trincerato in casa, lia lasciato nel negozio alcuni parenti fatti giungere da Asti e non ha voluto più parlare con nessuno. La signora Pesce, alla quale andrà un milione per aver venduto il biglietto abbinato al corridore Williams, ha detto: «Ho ricevuto venti biglietti, tutti della serie "L", dal numero 34581 al 34600. Alcuni li ho venduti subito; uno, il 34590 (immediatamente precedente il biglietto dei centocinquanta milioni) l'ho tenuto per me. Ne rimanevano dieci e piuttosto che restituirli alla direzione venerdì 17 giugno ho cercato di venderli fuori dell'ufficio, offrendoli ai titolari dei vari negozi vicini. « Il numero 34592 è stato acquistato dai signori Rosetta e Giuseppe Clemente, che hanno un negozio di commestibili; il "93" è andato alla titolare di una drogheria; il "94", il "95" e il "96" ad altri commercianti; il "97" e il "98" al signor Carlo Conta, proprietario di un bar, ed a suo suocero; il 34599 ed il 34HO0 all'orefice Dino Daffunchio, che un anno fa vinse 42 milioni al Totocalcio, riuscendo a non far trapelare la notizia » Manca alla ricostruzione il iMiii Valentino Musso, il presunto vincitore del premio, con il figlio e la moglie biglietto dei 150 milioni, il 34591, che si vuole sia stato acquistato dal signor Musso. «La signora Pesce mi offrì tutti i dieci biglietti — spiega l'orefice Daffnnchio — ma riliutai. Le dissi di venderne qualcuno ad altri negozianti, con la promessa che avrei ritirato i rimanenti. La signora, uscita dal mio negozio, si recò da Valentino Musso che acquistò un biglietto. Certamente era il primo della mazzetta, il 34591, che vince i centocinquanta milioni ». E l'interessata* Valentino Musso ci ha accolti stamane sulla porta del negozio, ha permesso ai fotografi e alle macchine da presa di ritrailo ed ha anche chiamato la moglie e i ragazzi al suo fianco; poi, sorridendo, ha negato di essere il fortunato. Inutile ricordargli una frase pronunciata dal figlio, ciclista esordiente per la « C.v.a. » di Alessandria: il giovane, rispondendo alla domanda di mi amico che si complimentava per la presunta vincita, ha esclamato: « Correrò ugualmente, corro per passione». Ed ha aggiunto che, semmai, avrebbe potuto correre, oltre che in bicicletta, anche in < Jaguar». Il fornaio ammette di aver | acquistato un biglietto all'ufficio postale, ma ne mostra uno della serie «C» che, certame»-te, non è stato venduto dalla Pampuro. Asc^'tando l'annunciatore della televisione, ha appreso che il primo premio della Lotteria di Monza era stato vinto in provincia di Alessa ndria. « Mio nipote — racconta oggi la signora — mi ha detto che era il biglietto " L " 34591. Sono corsa a controllare, ma il mio aveva un numero in meno. E' tanto grossa che abbiamo dovuto riderci sopra: ave- vo avuto tra le mani la fortu- na e non ero stata capace di afferrarla. Pazienza! ». Anche i coniugi Clemente hanno seguito i risultati alla televisione e sono rimasti con l'amaro in bocca. Hanno il negozio accanto alla panetteria del Musso. La direttrice dell'ufficio postale, prima di recarsi da loro per offrire un biglietto della lotteria, era passata dai vicini, che quasi certamente hanno acquistato il biglietto vincente. f# mm L dl tti a e n . r o signora Pesce. Nel pomeriggio poi, giunti i parenti da Asti, Valentino Musso e la moglie si sono trincerati in casa e nessuno è più riuscito ad avvicinarli. Vano cercare di raggiungerli per telefono: il loro numero dà sempre il segnale di occupato perché la cornetta è stata staccata. Cosi due persone, a Spinetta Marengo, sono state sfiorate dalla fortuna: la titolare dell'ufficio postale, che ha tenuto per sé il biglietto 34590 (cioè quello precedente), e i coniugi Rosetta e Giuseppe Clemente, che hanno comprato il 34592 cioè il successivo. Giuseppina - Pesce ieri sera era a Predosa, a ida un suo nipote, Giuseppe