Pettinatrice di 17 anni accusa il fidanzato «Mi costringeva a convegni con i suoi amici»

Pettinatrice di 17 anni accusa il fidanzato «Mi costringeva a convegni con i suoi amici» li ' inchiesta deità mngitttvatura di Cuneo e Mandavi Pettinatrice di 17 anni accusa il fidanzato «Mi costringeva a convegni con i suoi amici» Dodici persone rinviate a giudizio (tre in carcere, nove a piede libero) per reati contro la morale: saranno processate in tribunale il 6 luglio - Fra gli imputati un fotografo cinquantenne che avrebbe stampato film osceni - La ragazza monregalese sostiene che fu obbligata ad esibirsi in audaci spogliarelli - Soggiunge: «Il mio amico mi drogava, dovevo bere bibite e caffè con strane polverine» (Dal nostro inviato speciale) Ceva, 23 giugno Bruno Porasso di 2S anni e l'esercente Mario Muratore di 24, i due giovani di Ceva che nel gennaio scorso erano stati arrestati e poi prosciolti assieme ad altre sette persone per un presunto traffico di stupefacenti a Cuneo, sono stati incriminati con dieci giovani per una serie di reati contro la morale. La decisione è stata presa dal giudice istruttore di Mondavi, dott. Allegri, che ha firmato negli scorsi giorni la sentenza di rinvio a giudizio per i dodici imputati. Il processo è stato fissato per il 6 luglio al tribunale di Mondovì. Porasso e Muratore sono detenuti nelle carceri di Mondovì col ventunenne Secondo Ferreri, residente a Mondovì in Via Vecchia di Cuneo 10, il quale era stato arrestato nel marzo scorso nella caserma degli alpini « Galliano », dove prestava seri;isio militare. Tutti gli altri compariranno a piede libero. Ecco i nomi degli altri nove accusati: il barbiere Silvano Peirano di 20 anni, da Dogliani; l'operaio Vincenzo Grimaldi, ventenne, residente a Mondovi-Rifreddo; il manovale Francesco Dematteis di 23 anni, da Murazzano; il falegname Francesco Fazari di 19, da Mondovì-Gratteria; il foto¬ grafo Raimondo Beccaria, cinquantenne, da Mondovì; l'autista Andrea Canova di 19 anni, da Ceva; il meccanico Romano Vassallo di 26, anch'egli da Ceva; la ventiquattrenne Costanza Caterina Ghighine, detta « Katia », da Genova; la pettinatrice Margherita Aimar, di 17 anni, domiciliata a Mondovì in via Oderda 19 e attualmente affidata all'istituto « Buon Pastore » di Torino. Il Porasso è imputato di lenocinlo, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, atti immorali continuati; il Muratore deve rispondere di lenocinlo, favoreggiamento ed atti immorali. Il Ferreri è accusato di lenocinlo, favoreggiamento e sfruttamento; il Peirano di lenocinlo e favoreggiamento; Grimaldi, Dematteis e Fazari di favoreggiamento e atti immorali; Canova, Vassallo e le due ragazze di atti immorali continuati. Al Beccaria si muove invece l'accusa di avere stampato r«per conto di un cliente» sostiene l'imputato) alcune pellicole immorali. Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Capotorto, Golinelli, Jemina, Prette. Veglia, Volpe e Zappino. L'inchiesta prese l'avvio dalla denuncia presentata sul finire dello scorso unno dalla di ciassettenne Margherita Aimar contro il Porasso, col quale era stata fidanzata alcuni mesi. La pettinatrice riferì ai carabinieri che nell'estate 1965, mentre si trovava a lavorare in un albergo a Celle Ligure, aveva ricevuto ripetute visite dal Porasso e dal Muratore, accompagnati da Marina Marengo, la giovane assicuratrice di Mondavi che è nota come la « postilla della droga ». Il Porasso convinse la fidanzata ad avere convegni con i suoi amici e a incontrarsi anche con clienti occasionali. « Mi fece bere una bibita che aveva un sapore strano — ha dichiarato la Aimar agli inquirenti — e mi produsse un forte stato di agitazione. Un'altra volta notai che mi versava una polverina nel caffè, e subito fui presa da una indicibile euforia. Notai più tardi nel cruscotto dell'auto di Bruno un pacchetto contenente della polverina: quando gli chiesi che cosa fosse, mi ricevetti due ceffoni. Sono sicura che il Porasso ed il Muratore mi drogavano ». Gli inquirenti hanno concluso che le sensazioni provate dalla Aimar fossero invece la conseguenza delle bevande alcoolicho ch'ella consumava pur non escludendo l'ipotesi della droga. Comunque l'accusa di somministrazione di sostanze stupefacenti è caduta. Nei mesi successivi — sempre secondo l'accusa — il Porasso condusse la fidanzata in varie località del Cuneese e a Torino: convegni amorosi sarebbero avvenuti a Monchiero, nella retrobottega del negozio del Peirano. Al riguardo sembra che la ragazza non abbia mai percepito una lira: tutti i proventi sarebbero finiti in tasca al Porasso. Dopo la rottura tra i fidanzati, fu il Ferreri che si occupò della giovane (allora sedicenne): per i convegni amorosi scelse la stanza di affitto di un cugino di Frabosa che lavorava a Mondovì, usufruendone all'insaputa di quest'ultimo e quando questi era al lavoro, od alla domenica, quando il cugino rientrava in famiglia. Poi fu il turno del Grimaldi, del Fazari e del Dematteis, i quali avrebbero ripetutamente accompagnato la giovane sotto i viali di Cuneo Ad accusare il Porasso è stato anche un suo ex socio, il carrozziere Domenico l'arie co di Ceva: egli riferì ai carabinieri che più che dell'azien da, l'amico si occupava di prò stitute e di stupefacenti e che alcune volte gli aveva proposto di unirsi a lui nello squallido traffico. Ad accusare it Muratore, ol tre la Aimar. vi è anche la Ghighine, la ragazza genovese conosciuta come « Katia »: ella disse che una sera, dopo avella accompagnata in un paesino vicino a Ceva, il Muratore la ubriacò, inducendola poi ad esibirsi in un audacissimo spogliarello davanti a pareo chie persone Sempre secondo l'accusa, il Muratore avrebbe convinto parecchi clienti del bar «Italia*, di cui è titolare, ad appartarsi con le due ra gazze in una stanza al primo piano dell'esercizio. Naturalmente i due giovani, il Ferreri e gli altri imputati che si erano lasciati sfuggire le ammissioni, ora hanno ritrattato negato ogni addebito. n. m Bruno Porasso, di 23 anni, uno dei dodici gio- vani rinviati a giudizio Margherita Aimar, la giovane di Mondovì incriminata